L'Era Glaciale Le avventure di Buck Recensione: il midquel Disney convince?

L'Era Glaciale torna con il sesto film del franchise, proponendoci un midquel pensato per lo streaming che mostra qualche imperfezione.

L'Era Glaciale Le avventure di Buck Recensione: il midquel Disney convince?
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Nel 2002 Carlos Saldanha, insieme a Chris Wedge, inventò L'Era Glaciale: era il primo lungometraggio della fortunata Blue Sky Studios, fondata nel 1987 e vincitrice, nel 1998, dell'Oscar al miglior cortometraggio d'animazione. Era l'inizio di un glorioso franchise, che nel 2019 è stato poi inglobato nella The Walt Disney Company, per effetto dell'acquisizione della 21st Century Fox. I preistorici animali che cercavano di sfuggire dall'era glaciale e dall'estinzione sono stati protagonisti di ben cinque capitoli (l'ultimo nel 2016), poi Saldanha era riuscito a proporre il personaggio di Rio, con tanto di sequel - un franchise sicuramente meno fortunato di Manny & Co -, fino a realizzare il film dei Peanuts, per la regia di Steve Martino nel 2015.

Uno studio che, nonostante le piccole dimensioni, ha saputo ritagliarsi il proprio spazio nel settore dell'animazione, con grandi soddisfazioni, fino al termine dell'avventura. Un anno fa, infatti, Disney ha annunciato la chiusura di Blue Sky Studios, cancellando anche l'adattamento cinematografico di Nimona, che non vedrà la luce. In sostituzione, per continuare a tenere in vita il brand, l'eredità di Blue Sky Studios ci ha portato di nuovo all'era glaciale, stavolta per Le Avventure di Buck, tra i film Disney+ di marzo 2022.

La famiglia si sfalda

Crash ed Eddie, i fratelli opossum legati a Ellie, iniziano ad accusare la ristrettezza del branco e desiderano diventare indipendenti, sentendosi finalmente grandi. Per potersi scatenare in ogni modo possibile, allontanandosi dalle paturnie di Ellie e dai rimproveri di Manny, decidono di sgattaiolare via per trovare un posto tutto loro.

Nel corso della fuga finiranno per imbattersi nuovamente nel Mondo Perduto, un luogo dal quale l'intero branco si stava tenendo a distanza, per evitare il contatto con i dinosauri: qui, aggrediti da un triceratopo dal cervello enorme di nome Orson, vengono salvati da Buck, il furetto da un solo occhio, intenzionato a debellare la minaccia rappresentata dal ritorno di Orson e dal suo desiderio di mettere a soqquadro l'intero Mondo Perduto. Ad affiancarli in questa avventura ci sarà anche un nuovo personaggio, la zorilla Zee, contrappunto femminile di Buck e infallibile guerriera, pronta a tutto pur di salvare il Mondo Perduto dalla dominazione dei dinosauri carnivori. Le Avventure di Buck, in quanto midquel, si colloca prima degli eventi accaduti nel quarto capitolo della saga (ricordate cos'era successo? Ecco qui la nostra recensione de L'Era Glaciale 4), quindi nel momento esattamente precedente alla nascita di Pesca, la figlia mammut di Manny ed Ellie. Il punto di partenza per il sesto film è il momento in cui, in L'Era Glaciale 3, Diego, Sid e Manny si ritrovano a scoprire l'esistenza del Mondo Perduto a causa del bradipo, perdutosi nella caverna che conduce al regno dei dinosauri.

Sebbene già alla conclusione della trilogia la gravidanza di Ellie fosse a uno stadio avanzato e Manny fosse già abbastanza apprensivo nell'evitare che la sua compagna potesse fare sforzi, in questo midquel l'evento non viene mai affrontato, anzi: la decisione è quella di concentrarsi su un aspetto molto più privato della vita di Ellie, che finalmente ci mostra il modo in cui è entrata in simbiosi con Crash ed Eddie, i veri protagonisti dell'intera pellicola intitolata a Buck. Una tematica che avrebbe meritato un approfondimento maggiore, soprattutto in previsione della scelta che arriverà sul finale del titolo.

Il ritorno dell'Indiana Jones della Preistoria

Al centro dell'operazione di revamp della saga c'è sicuramente l'affetto che il pubblico aveva dimostrato ai tempi del terzo capitolo per Buck Wilde, un personaggio carismatico, divertente ed eccentrico: cresciuto nel Mondo Perduto, ha come suoi unici amici degli oggetti inanimati, tra cui un cucciolo di zucca di nome Bronwyn.

Leale e onesto, è l'eroe senza macchia che da solo può tenere a galla la democrazia e la serenità del mondo dei dinosauri, ma allo stesso tempo preoccuparsi di salvare la vita dei due scapestrati opossum, perfetti autori della linea comica che tiene in piedi la maggior parte dei dialoghi de L'Era Glaciale. Il film non prova quasi mai a prendersi sul serio, nemmeno nei momenti più concitati e tantomeno nella risoluzione del dramma, nel climax finale, quando sia Crash che Eddie si rendono conto che il coraggio arriva dal... fegato. La linea seria viene affidata a Zee, il nuovo personaggio presentato appositamente per il sesto capitolo del franchise: indipendente tanto quanto Buck, ha la stessa dedizione che ha il furetto per il Mondo Perduto, ma diversamente da quest'ultimo è saldamente radicata alla realtà, facendosi paladina di una missione di giustizia e di uguaglianza, ma anche di orgoglio nel suo essere una zorilla e non una puzzola. Da tener conto, infine, la scelta di lasciare ben poco spazio al branco originario del franchise: le gag di Sid sono ridotte all'osso, così come la partecipazione di Diego e di Manny, che rappresentano solamente l'evento scatenante della fuga di Crash ed Eddie. Un modo per staccarsi dal resto della saga, ma anche per ricordarci che se L'Era Glaciale funzionava era tutto merito del trio messo in piedi da Saldanha 20 anni fa.

Viaggio sottoterra con i dinosauri

Le Avventure di Buck, per continuare sulla falsariga del distacco dal passato, è ambientato per lo più nel Mondo Perduto, scoperto con grande stupore nel terzo capitolo: sotto il ghiaccio e la neve dell'era glaciale, infatti, c'era una distesa selvaggia e brulicante di vita serena, ma comunque ricolma di piante carnivore e infiniti nuovi luoghi pericolosi da esplorare. Ovviamente il Mondo Perduto è una ben nota anacronia, dato che durante l'era glaciale non esistevano i dinosauri, ma la problematica era già stata affrontata nei titoli precedenti. Tra l'altro Le Avventure di Buck segnerà anche il ritorno di personaggi come Mamma T-Rex o l'Arpactognato cavalcato dallo stesso Buck.

Come di consueto, L'Era Glaciale usa le problematiche ambientali come sfondo per portare a galla le storie personali dei protagonisti e il loro bagaglio emotivo, che resta sempre in superficie: gli stessi Crash ed Eddie, nonostante siano dei pasticcioni con poco sale in zucca, riescono ad avere un cuore grande, in grado di ospitare sentimenti forti sia per la sorella che per il mondo che li circonda. Le Avventure di Buck, quindi, finiscono per avere più azione, più commedia, più desiderio di emancipazione, forse figlio anche di un'esigenza che abbiamo vissuto in questo biennio tutti noi.

Se l'animazione di tutti i personaggi resta sorprendente, in particolar modo in quella degli opossum e di Buck, veri mattatori dell'intero film, è alquanto discostante il modo in cui si è deciso di non sviluppare gli scenari, lasciandoli spesso vuoti e a con colori a unita: lo si nota nel cielo che si staglia sopra l'accampamento del branco nei primi minuti, lo si nota in alcune inquadrature dello scontro finale, in cui manca una dignitosa caratterizzazioni dell'ambiente. La tana di Buck e parte del Mondo Perduto sono così gli unici ambienti che ci permettono di apprezzare una contestualizzazione non solo narrativa, ma anche tecnica, per andare oltre l'animazione e il character design che restano di buon livello.

L'era glaciale: Le avventure di Buck L'Era Glaciale come franchise inizia ad avere qualche difficoltà dal punto di vista dei contenuti da narrare: questa tanto minacciata estinzione sta tardando ad arrivare e il flop, sia commerciale che qualitativo, del quinto capitolo non ha di certo aiutato l'intero brand. Adesso con questo midquel il tentativo di Disney è stato quello di andare a recuperare un personaggio apprezzato dal pubblicato e dargli due spalle comiche pronte ad alleggerire la tensione messa in campo: il risultato è un film d'animazione da poco più di un'ora, pensato per lo streaming su Disney+ e per questo realizzato con un design troppo sommario dei fondali e delle ambientazioni, che migliora soltanto nel character design. La breve durata favorisce una visione leggera, senza eccessive aspettative e con la serenità di aver capito che questa estinzione non sopraggiungerà mai.

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