Girls Lost, la recensione del fantasy drama su Prime Video

La regista Alexandra-Therese Keining utilizza il realismo magico per parlare di identità sessuale e omofobia, in un film imperfetto ma interessante.

Girls Lost, la recensione del fantasy drama su Prime Video
INFORMAZIONI FILM
Articolo a cura di

Le adolescenti Kim, Momo e Bella sono migliori amiche fin da quando erano bambine. Ad accomunarle non è soltanto la forza di un legame così duraturo, ma anche la loro sessualità: sono infatti lesbiche.
Tutti lo sanno tra i banchi di scuola e le ragazzine vengono continuamente prese di mira dai bulli, senza che i professori facciano nulla per difenderle: anzi spesso vengono accusate di essere la causa delle discussioni e risse in atto.
Un giorno scoprono un particolare polline dal quale nasce uno strano fiore mai visto prima, il cui nettare è in grado di trasformarle, con l'arrivo della notte, in ragazzi. Dopo l'iniziale spaesamento e sorpresa, decidono di sfruttare la situazione a proprio vantaggio e vengono accettate dai loro coetanei, ai quali si presentano come nuovi arrivati in città.
Ma Kim si fa prendere eccessivamente la mano dal magico artificio e comincia a ignorare Momo e Bella: la causa del suo isolamento è l'amore per il rude Tony, un bullo di quartiere che nelle vesti femminili l'ha sempre ignorata ma ora, come maschio, inizia a provare qualcosa nei suoi confronti.

Essere o non essere

Uno strano film questo, diretto nel 2015 dalla regista svedese Alexandra-Therese Keining e adattamento del romanzo di Jessica Schiefauer, che sfrutta il cosiddetto realismo magico per esplorare la fluidità sessuale ai tempi moderni, adoperando l'elemento fantastico con fini più alti. Un concetto non certo nuovo a certo cinema d'autore, anzi ultimamente sempre più curioso di scandagliare tramite l'impossibile i limiti del possibile, qui esposti in maniera originale ma non sempre del tutto convincente.
Disponibile nel catalogo di Amazon Prime Video, Girls Lost è infatti conscio del messaggio che vuole lanciare e l'espediente di un fiore dal quale attingere per completare il proprio desiderio identitario risulta interessante sia sulla carta che nell'effettiva applicazione.
Quel che manca per rendere la vicenda verosimile pur nel relativo contesto è l'attenzione ai dettagli di contorno: i genitori delle protagoniste risultano infatti elementi evanescenti, per nulla preoccupati che le loro figlie trascorrano intere notti fuori casa, e un paio di forzature fanno capolino qua e là per far deragliare il racconto su quell'epilogo dolce-amaro che apre a nuovi futuri.

Questione di scelte

Il percorso di formazione risulta altresì affrettato e le eccessive violenze cui sono sottoposte le giovani nella prima parte, con la classe dirigente che le colpevolizza ulteriormente, appaiono eccessivamente marcate.
Ovvio che sia sempre giusto sottolineare i danni psicologici provocati dai comportamenti omofobi, ma quanto subito nella prima mezz'ora risulta esagerato, furbescamente propedeutico alla svolta che darà il via al lato fantasy della vicenda.
Poco credibili sono anche le reazioni dei personaggi, sia principali che secondari, in alcune situazioni, e questo rovina in parte l'atmosfera mista di paura e speranza che è invece il maggior punto di forza dell'ora e mezza di visione. Perché Girls Lost, pur senza interpretazioni sensazionali da parte delle sue attrici, scava con buona sensibilità nel dramma personale vissuto da chi si trova ad affrontare e accettare la propria identità sessuale, e il venirne a patti con se stessi è l'unica soluzione per trovare la pace interiore.

La forma di dipendenza della quale Kim è vittima e che la spinge, contro ogni logica e mettendo in gioco un'amicizia apparentemente incrollabile, a diventare uomo per farsi approvare dal mondo è giustamente caricata in ottica negativa, giacché priva di quella consapevolezza e maturità necessarie a un passo così grande.
E nell'esprimerne l'emotività con la giusta efficacia drammatica il film trova il suo tangibile punto di forza, cuore e anima dell'intera operazione.

Girls Lost Tre ragazzine che non hanno mai nascosto la loro omosessualità sono vittime di quotidiano bullismo tra i banchi di scuola. Amiche da sempre, scoprono che un fiore magico è in grado di trasformarle per qualche ora, durante la notte, nelle loro controparti maschili. Una mutazione che le porta ad acquistare consapevolezza, ma che rischia di minare la loro amicizia e di diventare estremamente pericolosa... Girls Lost sfrutta il realismo magico a fini sociali ed etici, con l'identità sessuale e una dilagante omofobia al centro di un racconto adolescenziale dove il fantastico è un semplice espediente per esplorare il dramma personale vissuto e la loro voglia di una vita diversa. Se dal punto di vista drammatico il film ha una certa forza, indagando tali tematiche con sensibilità, alcune imperfezioni narrative minano la verosimiglianza di un racconto già di per sé incredibile. Ciò nonostante, l'ora e mezza di visione vale il tempo speso.

6.5

Che voto dai a: Girls Lost

Media Voto Utenti
Voti: 3
6
nd