Recensione Giorni e Nuvole

Albanese e Buy sono una coppia in crisi diretti da Soldini sotto la Lanterna

Recensione Giorni e Nuvole
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Intro

Nelle intenzioni del regista Silvio Soldini (Pane e Tulipani; Agata e la Tempesta) il titolo Giorni e Nuvole trae ispirazioni dal cielo di Genova - città in cui svolge interamente il film, che spesso viene abbracciata e fotografata nella sua bellezza con ampie panoramiche e con particolare attenzione proprio al cielo e alla luce che filtra in modo mutevole attraverso le nuvole. Proprio tali vedute panoramiche spezzano i duetti fra Antonio Albanese e Margherita Buy, sul quale il regista lombardo costruisce l'intero film. In questa pellicola si avvale per la sceneggiatura di Doriana Leondeff (La Giusta Distanza) e per la scrittura di Francesco Piccolo e Federica Pontremoli (Il Caimano) che sicuramente hanno il dato il giusto contributo per il conferimento della menzione speciale nella sezione Premiere della seconda edizione della Festa del Cinema di Roma.


La Trama

Michele (Albanese) è un manager nautico che viene fatto fuori dalla sua stessa azienda perché troppo etico e troppo poco aggressivo. A quarant'anni suonati si ritrova con le mani in mano: troppe qualifiche e niente lavoro. Elsa (Buy) ha coronato il suo sogno di madre e moglie chic, conseguendo la laurea in Storia dell'Arte con una discussione di tesi che introduce il film. Michele la sorprende con una festa in casa che si trascina sino a tarda notte, ma il mattino dopo lei scopre l'amara verità: da due mesi suo marito è senza lavoro. Tirano le somme dei loro risparmi, che ammontano a ventimila euro circa. Per adesso di vendere la barca non se ne parla - dice lui speranzoso - mentre l'agente immobiliare fa visitare la casa agli acquirenti provocando lo sconforto di Elsa. Il primo tempo trascorre in modo un po' confuso, e certo non aiuta né un montaggio piuttosto brusco né l'eccessivo utilizzo della camera a mano fra i suggestivi vicoli genovesi. Elsa è più pratica e si mette subito in modo dividendosi fra call-center e un posto da segretaria part-time, mentre Michele si re-inventa manovale nel loro nuovo quartiere di periferia ed è sempre più in rotta con la figlia Alice (Alba Rohrwacher), che curiosamente parla torinese. Michele, che nel lavoro trovava il suo equilibrio, non sembra più disposto a mettersi in gioco e si lascia andare ad una deriva che incombe pericolosamente sul suo matrimonio.


Il Cast

Se Margherita Buy - la cui filmografia ha ormai dimensioni monumentali - si inserisce alla perfezione nel suo ruolo, donando al suo personaggio una forza ed uno spessore verosimile, Albanese sembra faticare - e non poco - nella sua nuova connotazione drammatica, già tentata ne La Seconda Notte di Nozze diretto da Avati. In fondo ci si aspetta sempre che le sue smorfie di fastidio e sofferenza possano esplodere da un momento all'altro in un sorriso. Il fedele compagno di viaggio di Soldini, Giuseppe Battiston (Romeo in Agata e la Tempesta), qui ha un breve ruolo che esaurisce a dovere e la giovane Rohrwacher (Mio Fratello è Figlio Unico) completa il cast principale nei credibili panni di una figlia incompresa. Da segnalare una bella citazione di Soldini: dopo la prima lite fra il padre e la figlia sull'ennesima incomprensione, lei, Alice, esce sbattendo la porta. Lui sospira e dice: Alice non abita più qui. Citando il film di Martin Scorsese. Solo brevi apparizioni invece per Carla Signoris e Fabio Troiano (Dopo Mezzanotte).


Giorni e Nuvole Una storia moderna sulla precarietà del mondo del lavoro, che inevitabilmente si riflette sulle relazioni personali, ben narrata da Silvio Soldini. Margherita Buy e Antonio Albanese descrivono la parabola di una coppia che si deve inventare una nuova vita, accompagnati dalle musiche di Giovanni Venosta e dalla suggestiva fotografia di Ramiro Civita. Tuttavia alcuni sviluppi narrativi sono fin troppo prevedibili e in generale il film tiene un ritmo compassato.

6.5

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