Free Fire, la recensione del film di Ben Wheatley

Due bande criminali prossime ad uno scambio di armi e contanti si affrontano all'ultimo sangue in Free Fire, gustoso action movie "anni '70".

Free Fire, la recensione del film di Ben Wheatley
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Frank e Chris, membri dell'IRA, sono prossimi a concludere uno scambio con la banda dei trafficanti d'armi capeggiati dal sudafricano Vernon. Il luogo previsto per l'illecito affare è un vecchio magazzino abbandonato all'interno del quale i due numerosi gruppi assistono alla compravendita di fucili d'assalto pagati profumatamente con una valigetta di contanti. Tutto sembra andare per il meglio, almeno fino a quando due membri delle rispettive bande danno vita ad un'accesa lite per un fatto avvenuto la sera precedente in un pub locale, innescando col procedere dei minuti (e allo spuntare della prima pallottola) una vera e propria guerra senza esclusione di colpi tra le due parti, con tanto di cecchini comparsi dal nulla che fanno la loro imprevista comparsa.

Fino all'ultima pallottola

Se la storia è ambientata in quel di Boston, in realtà il totale minutaggio di Free Fire ha luogo all'interno di una fabbrica abbandonata dove inizia una resa dei conti non preventivata e senza esclusione di colpi tra due gruppi criminali armati fino ai denti. Pur alle prese con un film concettualmente molto diverso, Ben Wheatley conferma la sua abilità di gestire gli spazi come già nel sottostimato Highrise - La rivolta (2016) e, laddove là vi era un grattacielo e relativi condomini, qui lo spazio si fa ancora più limitato ma non meno ricco di sorprese, in una narrazione potenzialmente monotona che il regista inglese riesce a rendere sempre divertente e incalzante grazie a un'ironia sporca e graffiante e a un buon numero di imprevisti e colpi di scena, capaci di rendere l'ora e mezza di visione sempre originale. Più che un omaggio al cinema exploitation degli anni '70 (non a caso la vicenda ha compimento nel 1978), bensì un coraggioso aggiornamento che osa nella sua dose di pittoresca violenza sempre sopra le righe, in cui le scene disturbanti lasciano il posto ad un cinico e divertente black humour che, tra dialoghi e citazioni, trascina ad un epilogo senza vincitori ma solo vinti.
Con un'azzeccata colonna sonora che riprende alcuni classici di John Denver e un cast delle grandissime occasioni (Brie Larson, Cillian Murphy, Armie Hammer, Sharlto Copley, Noah Taylor e Sam Riley tra i tanti) che dà vita a personaggi grotteschi o raziocinanti a seconda delle occasioni, l'operazione si pone come istintivo e riuscito divertissement forse poco adatto ai gusti contemporanei (come dimostra lo scarso successo ai botteghini worldwide) ma di indubbio fascino retrò.

Free Fire Un puro concentrato di azione old-school che guarda e non poco al cinema exploitation anni '70 quello proposto da Ben Wheatley in Free Fire, film che conferma per l'ennesima volta l'abilità dell'autore inglese di collocare i giusti personaggi all'interno di una storia sopra le righe, qui ambientata nella sua pressoché totalità all'interno di una fabbrica abbandonata. Il risultato è un gustoso concentrato di violenza e black humor che si avvale di una messa in scena frenetica e senza tregua e può contare su un numeroso cast di volti noti e amati caratteristi al massimo della forma.

7

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