Chi era Leonard Nimoy, l'uomo dietro il Mito televisivo da lui incarnato nelle aliene spoglie del vulcaniano protagonista di Star Trek? Prova a raccontarcelo suo figlio, Adam Nimoy, in questo recentissimo documentario pensato inizialmente come operazione celebrativa dei cinquant'anni dell'epopea fantascientifica e poi divenuto un omaggio postumo alla carriera e alla vita dell'attore. Presentato nei giorni scorsi all'ultima edizione ancora in corso del Trieste Science + Fiction Festival, For the love of Spock ha avuto il lancio definitivo dopo la fruttuosa raccolta fondi su Kickstarter, dove sono stati "donati" ben 600.000 dollari da parte degli appassionati permettendo alla produzione di andare in porto nel migliore dei modi e consegnandoci un riassunto esplicativo in cento minuti di visione di una personalità destinata ad entrare nell'immaginario comune anche di chi non avvezzo a tematiche di fantascienza.
Lunga vita e prosperità
Adam Nimoy evita saggiamente di realizzare una classica operazione agiografica, mettendo in risalto anche alcuni passaggi di vita personale in cui i contrasti con il genitore sono stati molto accesi; proprio per questo sguardo melanconico e intelligentemente critico nei confronti del loro rapporto, il documentario acquista una forza prorompente, svelandoci diversi lati della personalità del compianto attore, non schivandone quindi anche i momenti più bui. La maggior parte del minutaggio di For the love of Spock però, e non poteva essere altrimenti visto anche il titolo, è naturalmente concentrata sulla dicotomia tra l'uomo e il suo storico personaggio, con numerose interviste a compagni di cast e regia vecchi e nuovi (tra gli altri William Shatner, George Takei, Walter Koenig, Nichelle Nichols, Chris Pine, Simon Pegg, Zoe Saldana, J.J. Abrams e, naturalmente, il suo "erede" Zachary Quinto) e a figure di spicco dell'ambiente scientifico e astronomico per le quali la saga di Star Trek è stata ben più che una fonte di ispirazione. La vita di Spock su piccolo e grande schermo viene analizzata tramite sequenze clou di alcuni storici episodi o della saga di film, svelando inoltre curiosi aneddoti dei dietro le quinte produttivi, con tanto di spiegazione inerente la genesi del popolare "saluto a V". A comparire in interviste realizzate poco prima della sua morte è anche lo stesso Leonard Nimoy, qui ripercorrente il suo indelebile legame con il vulcaniano più famoso di sempre, mentre filmini di repertorio della quotidianità casalinga e spezzoni tratti da esibizioni teatrali o convegni in cui questi era protagonista inframezzano piacevolmente il tutto, donando alla visione un sapore fresco e ottimamente ritmato, dove fanno capolino in veste di fan anche gli interpreti della sit-com The Big Bang Theory.