Flashback recensione: il femminismo nel corso dei secoli

Il film, diretto, interpretato e scritto da Caroline Vigneaux, è un viaggio nel tempo alla scoperta di alcune delle donne più importanti della storia.

Flashback recensione: il femminismo nel corso dei secoli
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Flashback - In taxi nel passato, nuova commedia diretta e sceneggiata da Caroline Vigneaux (We Were Young - Destinazione Paradiso, L`Espirit de Famile), è una simpatica e interessante reinterpretazione di uno dei topoi cinematografici più gettonati (e anche abusati, è il caso di dirlo) ovvero il viaggio nel tempo (leggete qui come Tenet di Nolan ha cambiato i viaggi nel tempo). Nel corso degli anni abbiamo visto svariati volti di questo pretesto narrativo con forti radici nella fantascienza, ma che può presentare delle interessanti varianti di genere come in questo caso, dove il ritorno al passato è uno strumento che apre le porte della storia e insegna alla protagonista, un avvocatessa senza cuore e misogina (interpretata brillantemente dalla stessa Vigneaux), l'evoluzione del femminismo nel corso delle varie epoche.

Seppur siamo in presenza di un titolo umoristico e scanzonato, la tematica alla base del progetto è realmente significativa e attualissima e, grazie alla pellicola, vive di una luce diversa, anche se purtroppo il messaggio non è sempre centrato in modo efficace e funzionale, rivelando in alcuni casi un'eccessiva superficialità di fondo. Detto questo, al di là del contenuto riflessivo, è importante sottolineare anche che sono presenti degli echi autobiografici visto che l'autrice comica è stata un avvocato dal 2000 al 2008, per poi lanciarsi nel mondo della recitazione e dello spettacolo ed è fondamentale tenerne conto in sede di analisi. Il titolo, prodotto da Légende Films , è arrivato su Amazon Prime Video il 4 febbraio 2022 (vi consigliamo di dare un'occhiata ai film Amazon di febbraio 2022).

Flashback: ridere è la chiave per riflettere

L'avvocatessa Charlie Leroy (Caroline Vigneaux) è uno squalo: è disposta a tutto per vincere un'arringa, anche a costo di andare contro il suo stesso sesso. A difesa di un cliente accusato di stupro, la donna usa un mezzo un po' "piccante" per convincere la giuria a scagionarlo e a ritrattare, rivedendo la posizione della giovane vittima.

Vinto il processo, anche con un peso morale così grande, Charlie va a festeggiare, ma il destino è dietro l'angolo per insegnarle tante lezioni di vita. La protagonista, infatti, si ritrova persa in un flusso temporale che la vede partecipare ai momenti più importanti che hanno segnato l'evoluzione dell'emancipazione femminile, dalla Rivoluzione francese fino ad alcuni snodi cruciali dell'Ottocento e del Novecento. L'ironia fin da subito rappresenta l'arma principale della sceneggiatura di Flashback, spesso ben dosata e in grado realmente di donare quella frizzantezza necessaria ad una storia che altrimenti apparirebbe più retorica ed eccessivamente moraleggiante. Al di là delle frequenti battute, dei passaggi comici e divertenti, il più grande e intelligente umorismo si trova alla base della costruzione della protagonista, caratterizzata a misura della regista, interprete e sceneggiatrice del film. La Vigneaux, come anticipavamo nell'introduzione, è stata un avvocato e con questo film sembra quasi che l'artista abbia intenzione di rappresentare quel mondo che le apparteneva in modo provocatorio, assurdo e dissacrante e ciò fornisce quella scintilla necessaria per parlare di femminismo sapientemente, senza toni troppo accusatori, ma semplicemente sbattendo in faccia la verità dei fatti.

La regia, d'altro canto, se è ben ritmata e riesce a sfruttare al meglio le opportunità irriverenti che fornisce il copione, per ciò che concerne la rappresentazione della varie epoche storiche, si è fermata nel dipingerle con modalità un pochino raffazzonate e stereotipate e ciò, purtroppo, ha degli sviluppi importanti anche più in generale sulla percezione di questi passaggi narrativi.

Frammenti di epoche storiche, talune volte superficiali e insignificanti

All'interno di Flashback - In taxi nel passato, infatti, i vari momenti cardine della storia sono affrontati, talvolta, un pochino frettolosamente: il pubblico, proprio per una mancanza di timing effettivo su schermo, non riesce a godersi i vari salti temporali che sono repentini e nemmeno ben contestualizzati. L'idea dietro è sicuramente dignitosa e ammirevole, ma relegare al femminismo, in alcuni casi, solo dei brevi passaggi narrativi e registici ci appare superficiale.

Il fluire del tempo, per forza di cose, è stato rappresentato con continui e numerosi viaggi nelle epoche, ma probabilmente, proprio perché sono tanti i salti nel passato, non c'è stato modo di caratterizzarli al meglio, lasciandone alcuni appena abbozzati. Le figure femminili che invece appaiono sono tutte di caratura eccezionale, anche se la loro presenza (come nel caso di Giovanna D'Arco) è effimera, ma significativa in quello che vogliono raffigurare, anche grazie alle ottime interpretazioni del cast.

La tematica centrale rimane ben ancorata alla storia, essendo un ponte straordinario tra il passato e l'attualità, che prende piede in particolare con la riproposizione di un fatto giudiziario realmente accaduto che non vi riveleremo per non rovinarvi la pellicola. Tale scelta è ponderata a tal punto che la conclusione del film, seppur scontata e telefonata, riesce a lasciare un messaggio di semplice e immediata lettura.

E sono proprio la facilità e l'immediatezza il pregio migliore di Flashback, che riesce con scioltezza a gestire e a portare una tematica così importante e necessaria per i nostri tempi. Nessun elemento brilla particolarmente, ma ciononostante il risultato del film è più che sufficiente perché i comparti individuali funzionano bene quando entrano in sinergia fra loro e regalano una dose significativa di leggerezza, malgrado un contenuto così tanto serioso.

Flashback- In taxi nel passato Flashback - In taxi nel passato parla di femminismo, tra passato e presente, con leggerezza e intelligenza, sfruttando uno dei pretesti narrativi più usati nel cinema, questa volta rielaborato diligentemente. Nonostante la tematica centrale abbia il suo ampio spazio e sia affrontata con giusto peso, le varie epoche storiche che contornano la trama in alcuni casi sono descritte in modo troppo superficiale sia a livello registico che narrativo. Ciò va ad intaccare in parte il messaggio, che rimane comunque frizzante e di facile accessibilità per tutti i tipi di pubblico, ma non esprime al massimo il suo potenziale.

6.5

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