First Kill, la recensione del film con Hayden Christensen e Bruce Willis

In vacanza con il figlio nella cittadina natale, un broker di Wall Street si trova al centro di una resa dei conti tra criminali e poliziotti corrotti.

First Kill, la recensione del film con Hayden Christensen e Bruce Willis
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L'undicenne Danny è preso di mira dai bulli della scuola. Per cercare di svezzarlo il padre Will, affermato broker di Wall Street, decide di portare la famiglia in vacanza a Granville, Ohio, sua città natale. La tranquillità del luogo è stata di recente scossa da una rapina alla banca locale e le indagini dello sceriffo Marvin Howell e dei suoi uomini brancolano ancora nel buio. In First Kill Will organizza una battuta di caccia insieme al figlio durante la quale rimangono involontariamente coinvolti quali testimoni di una resa dei conti tra un poliziotto corrotto e uno dei rapinatori della filiale: per legittima difesa Will si trova costretto a sparare all'agente, uccidendolo, e a portare in salvo il criminale ferito. Questi, ripresosi, rapisce però Danny e costringe sotto ricatto il genitore a recuperare il denaro trafugato, nascosto in un negozio di armadietti portavalori, mentre Howell è sempre più intenzionato a risolvere il caso a ogni costo.

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La terza collaborazione, dopo il mediocre Extraction (2015) e il più che godibile I predoni (2016), tra il regista Steven C. Miller e Bruce Willis è un thriller generico che vede alle prese un uomo qualunque con una situazione disperata nel tentativo di salvare il figlio rapito, mettendolo al centro di un intrigo tra bande criminali e poliziotti corrotti. First Kill soffre proprio delle sue ovvie banalità, dando vita a una gara tensiva costruita a tavolino dove il prevedibile è dietro l'angolo, resa dei conti finale inclusa. La messa in scena, per quanto ordinaria, è il male minore ed è la sceneggiatura a palesare evidenti limiti concettuali, inserendo forzature inverosimili e risvolti melodrammatici di contorno in maniera poco coesa.
Si tratteggia inoltre anche il catartico rapporto tra bambino e rapitore sfruttando l'universo videoludico (i due fanno una partita a Killer Instinct come nulla fosse) e discorsi motivazionali su come affrontare il bullismo. Il personaggio di un quanto mai anonimo Hayden Christensen brilla poi per stupidità, con scelte sempre e perennemente sbagliate a complicare ulteriormente la psiche di un bambino già di per sé traumatizzato. Lo stesso Willis vaga come corpo attoriale inerte di fronte allo scontato procedere degli eventi e al classico happy ending finale non si può che tirare un sospiro di sollievo.

First Kill Bruce Willis e Hayden Christensen sono al centro di questo banale action/thriller in cui, tra la polizia corrotta e le scelte quanto meno opinabili di un padre dal grilletto facile, un bambino viene coinvolto in un caso di rapimento e relativa resa dei conti tra forze dell'ordine, malviventi e genitore imbelle. First Kill fallisce sia nel burrascoso coming-of-age del piccolo che nel gestire le dinamiche tra i personaggi adulti, con forzature evidenti a complicare una messa in scena fin troppo ordinaria. Il film andrà in onda stasera, martedì 15 maggio, alle 21.15 su SPIKE TV.

4.5

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