Final Girl, la recensione dello slasher disponibile su Netflix

Una ragazza addestrata ad uccidere si trova alle prese con quattro killer di giovani donne in Final Girl, slasher con Abigail Breslin.

Final Girl, la recensione dello slasher disponibile su Netflix
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La final girl nel cinema horror è la ragazza che riesce a sopravvivere più a lungo, in alcune occasioni sconfiggendo anche il villain di turno. Proprio su questo archetipo narrativo del filone il fotografo Tyler Shields decide di costruire il suo primo lavoro dietro la macchina da presa intitolato per l'appunto Final Girl e che vede per protagonista la giovane Abigail Breslin, ex bambina prodigio di Little Miss Sunshine (2006) ormai abbonata al genere dopo aver interpretato al fianco di Arnold Schwarzenegger l'atipico epidemic movie Contagious - Epidemia mortale (2015) nonché il meno recente cult Benvenuti a Zombieland (2009). Qui l'attrice interpreta la bella Veronica che, dopo aver assistito alla morte dei genitori quando aveva solo sei anni, è stata addestrata all'arte della guerra dal misterioso William, la cui vita è andata distrutta dopo la morte della moglie, uccisa da uno psicopatico. Proprio per questo l'uomo ha scelto di rendere la sua giovane allieva, infatuatasi di lui appena divenuta adolescente, un'implacabile vendicatrice di tutte le donne vittime di soprusi e violenze.

La morte è femmina

Un titolo di genere che ha punti di forza e di debolezza nei suoi ottanta e rotti minuti di visione, introdotti da un interrogatorio in cui il maestro e la futura allieva si trovano faccia a faccia costruendo labilmente il background della vicenda. Un inizio parzialmente forzato e poco verosimile che riassume, seppur con toni diversi, il rapporto da lì a venire tra l'uomo e la ragazza, sorta di versione bignami di quello avente luogo nel Nikita (1990) bessoniano. E' proprio la sceneggiatura lacunosa il peggior difetto di Final Girl (disponibile su Netflix) che altrimenti si dimostra un discreto slasher di serie b quando ha luogo la prima vera missione in solitario della bionda protagonista, il cui scopo è quello di eliminare quattro studenti del college (sorta parodistica di moderni drughi d'alta società) che coltivano il passatempo di uccidere giovani vittime indifese inseguendole e torturandole in un bosco. E proprio nei suoi istinti più dark il film acquista una suggestiva forza, con le riprese in notturna nel palcoscenico forestale che, tramite l'espediente di una droga allucinogena che materializza le peggiori paure, offrono una manciata di sequenze dal buon impatto visionario proprio all'interno di quella caccia al contrario che domina la maggior parte del minutaggio. Interessante anche l'escamotage di sceneggiatura inerente il gioco "obbligo o verità", non privo di discrete fasi tensive, atto a trainare verso il comunque prevedibile epilogo il racconto. Racconto dominato dalla Breslin che, pur dovendo sottostare ai limiti di un personaggio scarsamente caratterizzato, si cala con la giusta intensità fisica ed emotiva nel ruolo dell'angelo vendicatore.

Final Girl Slasher senza infamia e senza lode che, sulla scia dei rape & revenge (ma senza stupri o eccessiva violenza), mette nei panni di implacabile vendicatrice una giovane ragazza, addestrata all'arte della guerra da un un misterioso mentore che perse la moglie in efferate circostanze. Final Girl soffre di una sceneggiatura appena abbozzata nel suo insieme generale, popolata però da discreti spunti narrativi e non priva di istinti visionari nella caccia notturna all'interno del bosco, potendo contare sull'efficace interpretazione di una bionda e atipicamente sexy Abigail Breslin.

6

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