F.R.E.D.I., la recensione del film disponibile su Netflix

Un adolescente vittima di bullismo trova in un bosco un avveniristico modello di robot, dando vita a un'incredibile avventura.

F.R.E.D.I., la recensione del film disponibile su Netflix
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La dottoressa Palmer è la mente dietro l'invenzione di un avveniristico modello di robot, dal nome in codice F.R.E.D.I., dotato delle più rivoluzionarie tecnologie e che ai piani alti vorrebbero utilizzare per scopi militari. Mr. Grant, proprietario della società produttrice, è infatti intenzionato a venderlo al Pentagono quale mezzo di supporto per i soldati impiegati in guerra.
La donna però non è dello stesso avviso e una notte fugge con la propria creatura, abbandonandola in un bosco pur di non farla finire nelle mani sbagliate dopo la sua cattura. F.R.E.D.I. viene rinvenuto qualche ora più tardi da James, un adolescente dell'Arkansas alle prese con una difficile situazione familiare (vive col padre divorziato, mentre la madre e la sorella sono in un'altra città) e vittima di bullismo sui banchi di scuola.
Il teenager scopre così le infinite potenzialità del robot che, seguendo le tre leggi della robotica, farà di tutto per proteggere il nuovo padrone e mettersi in contatto con la sua "mamma" spirituale, ma il pericolo dell'autodistruzione al primo scaricamento della batteria rischia di complicare ulteriormente la missione dei giovani protagonisti.

Niente di nuovo

Dopo aver esordito con il b-movie Revenge - Vendetta privata, che vedeva protagonista un agguerrito Danny Trejo, il regista di provenienza televisiva Sean Olson, con una lunga esperienza da editor per il piccolo schermo, si è dato a un cinema per famiglie come già dimostrato nei due successivi lavori, Zeus - Una Pasqua da cani (2014) e Un'estate da cani - Il ritorno di Zeus (2015), entrambi incentrati sulle incredibili avventure di un cane parlante. Con il suo ultimo lavoro, il cineasta continua sulla stessa strada, dando vita a un film che prende come spunto di ispirazione gli anni '80 e cult del calibro di E.T. L'extra-terrestre (1982) e Corto circuito (1986) nel raccontare la nascita dell'amicizia tra il giovane protagonista, ossessionato da problemi familiari e con una vita scolastica non certo rose e fiori, e il piccolo ma agguerrito robottino che dà il titolo all'intera operazione, una vera e propria diavoleria tecnologica che il governo vorrebbe utilizzare di supporto alle missioni dell'esercito, nonostante la sua creatrice avesse in mente ben altri scopi.

Un freddo spettacolo

Come facilmente intuibile F.R.E.D.I. (disponibile su Netflix, citata anche in uno dei dialoghi) non regge assolutamente il paragone con i capolavori sopracitati e si rivela incapace di lasciare il segno, affidandosi solo a un marcato istinto citazionista che impedisce alla storia di emergere con la necessaria personalità, complice anche un cast poco ispirato i cui unici volti noti sono quelli di Kelly Hu (ricordata con affetto dal pubblico italiano come testimonial pubblicitaria di un noto formaggio qualche decennio fa) e Angus Macfayden, qui visibilmente ingrassato rispetto ai ruoli che lo hanno reso celebre (su tutti Robert the Bruce in Braveheart - Cuore impavido).
Il percorso di formazione dell'adolescente al centro della vicenda è "all'acqua di rose" e appena abbozzato, con la cotta per una bella compagna e l'inseparabile amico d'infanzia a tentare di variare parzialmente il piatto impianto base, e la stessa carica avventurosa si rivela priva di mordente, anche per via di effetti speciali ben al di sotto della sufficienza.
Il robottino vola, spara raggi laser e dissemina consigli sulle scelte da seguire secondo i suoi rivoluzionari sensori, ma la tensione è sempre assente così come il divertimento, tanto che i 90 minuti di visione si risolvono in un nulla di fatto che porta ben presto alla noia.

F.R.E.D.I. L'incredibile amicizia tra un avveniristico sistema robotico, nascosto dalla sua creatrice, e l'adolescente bullizzato che lo ha ritrovato disperso nel bosco è al centro di questo titolo avventuroso per un pubblico di pre-adolescenti che cita a piene mani le relative produzioni a tema degli anni '80 e '90, senza possederne purtroppo la stessa genuina inventiva. F.R.E.D.I. è una pallida e stanca imitazione dei prototipi, E.T. L'extra-terrestre (1982) e Corto circuito (1986) su tutti, dove il cast anonimo e svogliato non regala emozioni di sorta e gli effetti speciali di bassa qualità penalizzano ulteriormente il lato spettacolare, in 90 minuti di una visione della quale non si sentiva la mancanza.

4.5

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