Ex - Amici come prima, recensione del film dei fratelli Vanzina

I fratelli Vanzina tornano alla commedia parlando, questa volta, di amori ormai finiti nel nuovo film Ex - Amici Come Prima.

Ex - Amici come prima, recensione del film dei fratelli Vanzina
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"La produttrice Federica Lucisano mi ha fatto una proposta ‘indecente', quella di girare una commedia corale a storie intrecciate sulla scia del grande successo di Ex di Fausto Brizzi: a me e mio fratello non era mai accaduto di scrivere e dirigere una storia che si rifacesse ad un film realizzato da altri, era capitato, semmai, che altri registi girassero dei sequel di cui noi avevamo realizzato il prototipo, come ad esempio Sapore di mare 2 o Yuppies 2. In questo caso, però, la novità interessante era che non si trattava di un semplice sequel, l'idea era di raccontare attraverso coppie ‘scoppiate' o che stanno per scoppiare personaggi e storie dell'Italia di oggi, dando vita ad un piccolo studio, ad un ‘ritrattino' di varia umanità sugli italiani contemporanei. Ho accettato volentieri la sfida perché Ex mi era piaciuto moltissimo e perché ero convinto che questa opportunità inedita potesse rappresentare un buon esercizio per tornare alle nostre commedie corali e leggere di qualche anno fa, ampliando, però, la parte sentimentale che negli ultimi film era stata meno sviluppata".
Ci sembra più che azzeccato ricorrere a questa lunga dichiarazione del regista Carlo Vanzina per poter cominciare a parlare di quello che, scritto insieme all'inseparabile fratello Enrico, si presenta sulla carta come seguito dell'ottimo Ex, diretto nel 2009 da Fausto Brizzi.

Piccoli grandi amori

Sulla carta, giusto, perché, nei fatti, della pellicola diretta dall'autore dei due Notte prima degli esami ritroviamo soltanto Alessandro Gassman e Vincenzo Salemme, oltretutto impiegati in ruoli diversi da quelli ricoperti nel capostipite.
Infatti, il primo veste i panni di un affascinante ex marito destinato ad iniziare una storia sentimentale con un'avvocato dalle fattezze di Anna"Nessuno mi può giudicare"Foglietta, e il secondo, sposato con Tosca D'Aquino, concede anima e corpo ad un deputato meridionale che perde la testa per un'affascinante cittadina baltica interpretata da Natasha Stefanenko, in verità potente Primo Ministro.
Poi, mentre Enrico Brignano, fresco di matrimonio con Teresa Mannino, ritrova la bella Liz Solari, ovvero colei che, incontrata tempo addietro, potrebbe essere la vera donna dei suoi sogni, Paolo Ruffini è un single incallito a caccia di ex da collezionare a mo' di brevi storie e il suo collega di lavoro Ricky Memphis, scaricato via sms dalla fidanzata, s'innamora di Gabriella Pession, conosciuta a causa di un casuale scambio di persona con il proprio psicanalista.

Amarsi... ancora un po'

Sono loro a riempire i circa 98 minuti di visione attraverso cui il figlio di Steno tenta di recuperare la tipologia di romantico spettacolo su celluloide che cavalcò, tra l'altro, con il riuscito Amarsi un po', interpretato nel 1984 da Claudio Amendola e Tahnee Welch.
A differenza dei moderni, dilatati tempi narrativi che furono alla base del citato film brizziano, infatti, maggiormente concentrato sulla lacrima e pronto anche a spingere sul pedale della tragicità, sono proprio i veloci ritmi tipici della commedia anni Ottanta a scandire il lungometraggio di Vanzina, il quale, come c'era da aspettarsi, sfrutta buona parte delle situazioni presenti per strappare risate allo spettatore.
Ma, a ricordarci che non siamo più nel decennio in cui spopolarono i Duran Duran, provvede soprattutto una evidente (e forse mai così accentuata in un lavoro del regista di Vacanze di Natale) critica nei confronti della triste facciata politica tricolore d'inizio XXI secolo, tempestata di escort e di onorevoli con il vizietto della prostituzione.
Quindi, se da un lato Ruffini viene sfruttato soprattutto nell'ambito di gag da barzelletta (si pensi alla sequenza del citofono o a quella del preservativo), dall'altro Brignano alterna momenti in cui accenna, inoltre, i tormentoni linguistici del suo repertorio ad altri dolceamari come quello che lo vede leggere la lettera alla moglie.
E, al di là di un Salemme il cui personaggio tanto ricorda quello incarnato nella precedente fatica vanziniana La vita è una cosa meravigliosa (2010), citiamo soltanto una Pession sorprendentemente al suo meglio e un sempre più bravo Gassman per lasciar intendere in che modo l'ex aiuto regista di Mario Monicelli sia stato capace di dirigere a dovere l'ottimo cast; confezionando quello che, con ogni probabilità, risulta essere uno dei titoli più riusciti rientranti nella sua filmografia 2000-2011.

Ex: Amici come Prima! Reduce dal giallo Sotto il vestito niente-L’ultima sfilata (2011), Carlo Vanzina torna dietro la macchina da presa - affiancato in fase di sceneggiatura dall’inseparabile fratello Enrico - con quello che, presentandosi come sequel dell’Ex (2009) diretto da Fausto Brizzi, si costruisce, in realtà, su un carosello tutto nuovo di personaggi italiani (e non solo) alle prese con il sentimento più bello del mondo. E, alla faccia di tutti coloro che gli hanno sempre ed erroneamente attribuito la paternità di tanti volgari cinepanettoni realizzati da altri registi, non solo dimostra ancora una volta di trovarsi decisamente a proprio agio nel miscelare vicende dal retrogusto romantico con tutt’altro che invadenti situazioni volte a far sorridere lo spettatore, ma infarcisce l’insieme, addirittura, con forti attacchi allo scandaloso universo politico tricolore d’inizio XXI secolo. Per circa 98 minuti di visione decisamente godibili ed impreziositi da un cast in ottima forma al cui interno nessun elemento si trova al posto sbagliato, ma che, con ogni probabilità, riserveranno non poche sorprese nell’edizione in dvd del film, tenendo in considerazione l’abbondanza di materiale girato che è stata tagliata dall’edizione definitiva.

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