Encounter Recensione: non sorprende lo sci-fi Amazon con Riz Ahmed

Il thriller fantascientifico di Michael Pearce non decolla mai e alla fine si accontenta di affidarsi al carisma dell'attore britannico.

Encounter Recensione: non sorprende lo sci-fi Amazon con Riz Ahmed
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Arriva su Amazon Prime Video lo sci-fi thriller Encounter, che ci porta dentro un labirinto onirico e psicologico, cercando di creare un erede di quel filone narrativo, che ha sempre privilegiato il mistero, la tensione e l'incertezza, alla grandiosità visiva o agli effetti speciali. Con un cast che comprende nomi del calibro Riz Ahmed, Octavia Spencer, Janina Gavankar e Rory Cochrane, c'erano grosse attese vista l'ambizione dichiarata, quella cioè di offrire un prodotto autoriale di forte richiamo e originalità.

Tuttavia, in ultima analisi, Encounter sembra essere più che altro un ambizioso b-movie (avete già scoperto i 10 migliori b-movies?), un film che a poco a poco tradisce ogni premessa di suggestione e originalità, per diventare qualcosa di completamente diverso. E questo qualcosa si regge su un solo nome, Riz Ahmed, che però non basta a tenere a galla l'insieme.

Realtà o immaginazione?

Malik (Riz Ahmed) è un reduce di guerra, un ex Marine che dopo ben dieci turni di servizio, è stato infine congedato con disonore, dopo essere finito sotto processo per aver aggredito un superiore.

La moglie Piya (Janina Gavankar) lo ha lasciato a causa dei suoi disturbi e della sua incapacità di reinserirsi nella società, e i suoi due giovani figli Jay (Lucian-River Chauhan) e Bobby (Aditya Geddada) soffrono molto di questa situazione, dato l'affetto che li lega al padre, che vive isolato da tutto e da tutti. Malik però è da tempo convinto di una cosa: esiste una cospirazione aliena, esistono organismi extraterrestri arrivati dallo Spazio per invadere la Terra, ultracorpi che ormai sono ovunque e cercano di impadronirsi del pianeta, dando la caccia a chi come lui, ha capito la verità. Ma è davvero così oppure solo una sua malata fantasia? Malik in preda al panico e preoccupato per i suoi figli, comincia con loro una fuga per le deserte strade del sud-ovest, sempre più convinto di non avere nessun alleato e sempre più solo, mentre sulle sue tracce c'è l'FBI capeggiata dall'agente West (Rory Cochrane), mentre dalla sua parte pare esserci la sola consulente per reduci Hattie (Octavia Spencer). In breve quella che era una fuga, diventerà una terribile ed allucinata odissea, che vedrà Malik sempre più impaurito e con lui i figli, mentre attorno a loro il cerchio si restringe sempre di più.

Un Riz Ahmed che non delude

Le recensioni estere per ora non sono state particolarmente tenere con Encounter, ed oggettivamente bisogna prendere atto che il film Michael Pearce è un'opera autoriale tanto elaborata ed anche ambiziosa nella forma, quanto inconcludente dal punto di vista semantico.

Riz Ahmed offre una prova attoriale di assoluto livello, come del resto ha sempre dimostrato nella sua carriera. Basta infatti recuperare la nostra recensione di The Sound of Metal), oppure la recensione de Il Fondamentalista Riluttante), in cui ha dimostrato di avere una capacità espressiva e una presenza scenica semplicemente incredibili. Qui non è diverso, il suo Malik è a tutti gli effetti uno dei reduci più realistici, stralunati e spezzati che si siano visti nell'ultimo decennio. Tuttavia è al servizio di un iter narrativo che fino a tre quarti dell'opera è sostanzialmente indeciso su cosa essere: uno sci-fi thriller, oppure semplicemente la disamina spietata e dolente della follia che alberga nella mente umana. Senza ombra di dubbio possiamo definire straordinaria la sua chimica con i due giovanissimi co-protagonisti, chiamati ad interpretare i due figli.

In particolare Lucian-River Chauhan, che dà prova di una straordinaria espressività e riesce a donarci in modo perfetto l'istantanea di un'infanzia distrutta. Le colpe dei padri ricadono sempre sui figli, e questa è una legge universale che Encounter ci mostra in tutta la sua dolente realtà, mentre cuce un racconto sul dramma della paternità, del dover volontariamente o meno sopportare un genitore pericoloso perché disperato, pieno di dolore e di paura.

Tanto fumo ma poco arrosto

In ultima analisi le note positive si fermano proprio al rapporto tra i personaggi, alla bravura degli interpreti, alla capacità da parte della regia di Pearce di rendere perfettamente il concetto di follia, di cosa significa avere incubi ad occhi aperti. Il che è ben meno di ciò che poteva rimanere in mano allo spettatore, che da metà film in poi scopre di essere dentro un semplice road movie, con una fuga che è un mix di patetismo e nevrosi, con alcune svolte narrative alquanto insostenibili.

La sceneggiatura, a mano a mano che si va avanti, perde infatti di mordente e audacia, lascia completamente in disparte la tematica fantascientifica o anche solo paranormale, rivela le carte di quello che sono; il racconto di un uomo distrutto dalla guerra, affetto da disturbo da stress post traumatico ed incapace di distinguere la realtà dalla finzione. Il finale è quanto di più prevedibile e scontato si possa immaginare, ed è un peccato perché anche a voler abbracciare in toto una svolta diegetica sul reducismo, come abbiamo visto nella nostra qua la nostra recensione di Nella Valle di Elah o in The Yellow Birds, Encounter avrebbe avuto le sue carte da giocare.

Invece quello che ci rimane è un esercizio di stile fine a se stesso, che solo in alcuni momenti pare palesare qualche omaggio alla fantascienza che fu, a l'Invasione degli Ultracorpi o a La Cosa (preparatevi a dubitare di chiunque nella nostra recensione de La Cosa). Ma si tratta di brevi istanti, piccoli barlumi di fantasia in un racconto che annoia lo spettatore, lo sfianca, lo fa andare avanti con sempre maggior fatica, promettendo senza però poi mantenere nulla. Sfilacciato, cupo, con scene d'azione non particolarmente credibili e neppure originali, Encounter è un'occasione mancata, un qualcosa di cui appare indistinta l'identità così come la finalità ultima.

Encounter Amazon Riz Ahmed fa tutto quello che può per rendere Encounter un film che abbia un senso, e come lui il resto del cast. Tuttavia questa è une pellicola perfetta nel ricordarci che non vi è bravura attoriale che possa salvare un script mal concepito e pigramente sviluppato. Michael Pearce per quanto abile a livello tecnico, fallisce nel creare una sceneggiatura che sappia in che direzione muoversi, qualcosa di più di un estenuante road-movie su un reduce spezzato dalla vita e dalla follia. Più che pretenzioso, forse inconsistente.

5

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