Empire State, la recensione del film con Liam Hemsworth e Dwayne Johnson

Un thriller ambientato a New York ispirato a una delle più grosse rapine mai avvenute su suolo americano diretto da Dito Montiel.

Empire State, la recensione del film con Liam Hemsworth e Dwayne Johnson
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Chris Potamitis, figlio di immigrati greci, cerca di entrare in polizia per mantenere la famiglia che vive in uno stato di semi-povertà, condizione che si aggrava in seguito al licenziamento subito dal padre. Dopo l'ennesima lettera di rifiuto, per via di uno spinello fumato in gioventù, il ragazzo trova impiego come guardia di sicurezza per una ditta di portavalori che trasporta contante per piccole attività commerciali. In seguito all'omicidio del suo collega durante un tentativo di rapina Chris, profondamente scosso dallo scarso risarcimento proposto alla famiglia del deceduto, mette in atto un piano per derubare il posto di lavoro con l'aiuto di due complici. Piano che ovviamente non va a buon fine trascinandolo in un gioco più pericoloso del previsto...

Tra il bene e il male

È ispirato ad una delle più grosse rapine mai avvenute su suolo americano il quarto film di Dito Montiel, che sceglie ancora una volta la sua New York per raccontare una storia di disperati costretti dagli eventi a cedere al lato oscuro. Rispetto alle precedenti operazioni, in questo caso il regista opta per uno stile più canonico, da thriller di cassetta, e sembra lontano lo smalto del folgorante esordio Guida per riconoscere i tuoi santi (2006): i novanta minuti di Empire State sono infatti affossati da uno scarso scavo psicologico nelle motivazioni dei protagonisti, e non basta qualche vago accenno alla vita nelle periferie e alle influenze criminali per disegnare un background narrativo consistente, tra personaggi di rilievo poco incisivi e l'antagonista poliziotto di Dwayne Johnson che segue il classico stereotipo dello sbirro infallibile sempre avanti a tutti. Con servizi dei telegiornali dell'epoca e interviste nell'epilogo ai reali autori del crimine, la storia procede senza sussulti e il più delle volte, nonostante la presunta attinenza a quanto veramente accaduto, le situazioni appaiono forzate e poco verosimili; gli stessi, brevi, vagiti action sono privi del necessario dinamismo e Liam Hesworth finisce per muoversi spaesato quale inerme vittima degli eventi. Il tutto appare come un compitino poco ispirato in cui la suspense, sia questa di genere o più dichiaratamente drammatica, non fa mai capolino persa all'interno di un contesto anonimo e scialbo che si dipana stancamente per inerzia senza guizzi stilistici di sorta.

Empire State Empire State è un thriller spento di un regista allora in caduta discendente (parzialmente risollevata con le successive produzioni) che, ispirandosi ad una storia vera, racconta di una delle più grandi rapine della storia americana. Dito Montiel dirige senza nerbo un cast anonimo e mal assortito, con Liam Hemsworth e Dwayne Johnson a muoversi in questo racconto criminale privo di suspense e di intensità drammatica in cui a vincere è ben presto la noia. Il film andrà in onda stasera, domenica 17 dicembre, alle 01.30 su RAI4.

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