Edison - L'uomo che illuminò il mondo, la recensione del film

Siamo alla fine dell'800 e tre uomini, Edison, Westinghouse e Tesla, stanno per cambiare il mondo per sempre con la guerra della corrente.

Edison - L'uomo che illuminò il mondo, la recensione del film
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Provate a immaginare il mondo attuale senza più energia elettrica. Un black out generale, improvviso, che metta fuori uso tutti i dispositivi di uso quotidiano, la rete internet, gli elettrodomestici, le telecomunicazioni e quant'altro, con tutte le città - grandi e piccole - completamente al buio, spente, senza più vita. Sarebbe probabilmente, in chiave aggiornata nella formula, quella che nella Bibbia viene descritta come Apocalisse. Non riusciremmo più a far nulla, né lavorare, né vivere, i supermercati verrebbero presi d'assalto e tutta la roba soggetta a deperimento andrebbe a marcire nel giro di pochi giorni. Non esisterebbero più sistemi d'allarme, le strade sarebbero invase di sciacalli e criminali, inoltre non avremmo più alcuna fonte di informazione, neppure sapremmo cosa è successo e se mai la situazione tornerà alla normalità.
Questo ci dà l'idea di come tre uomini, Thomas Edison, George Westinghouse e Nikola Tesla, abbiano in realtà cambiato e condizionato l'esistenza dell'uomo, che sta diventando così dipendente dall'energia elettrica da voler cambiare persino le automobili tradizionali a benzina e diesel. Tre figure di spicco della nostra storia che hanno però avuto parecchi contrasti, come raccontato in Edison - L'uomo che illuminò il mondo.

La guerra della corrente

Nonostante il titolo italiano si concentri soprattutto sull'inventore capace di registrare 1.093 brevetti a suo nome, il film diretto da Alfonso Gomez-Rejon è in realtà un "canto a tre voci", si focalizza proprio sulla guerra legale, commerciale e ingegneristica che ha visto coinvolti Edison, Westinghouse e Tesla - non a caso il titolo originale è The Current War, "la guerra della corrente". Un nome sicuramente più aderente alle immagini, che narrano delle feroci battaglie intercorse per il controllo dell'energia elettrica negli Stati Uniti all'epoca del debutto della tecnologia.
Se Tesla è la figura più marginale del trio, sballottato da un'azienda all'altra poiché incompreso dai più, incapaci di cogliere tutto il suo estro e il suo genio, Edison e Westinghouse sono i maggiori protagonisti dello scontro, l'uno sempre pronto ad accusare l'altro di plagio e non solo. Una sfida senza esclusione di colpi, talvolta anche bassi e infami, con Westinghouse da una parte intento a lodare le potenzialità della corrente alternata (AC), Edison invece fautore della "più sicura" corrente continua (DC). Chi fosse riuscito a convincere governi e autorità della bontà della propria idea avrebbe letteralmente dominato il mondo, Stato dopo Stato, anche se con interessi personali totalmente agli antipodi.

Westinghouse era infatti l'unico vero imprenditore purosangue del trio, una macchina in grado di trasformare i progetti in denaro sonante, al contrario di Edison, intento solo a fare il bene della comunità ed esser ricordato per le sue idee, meno adatto a fare impresa (alla fine sbancò con il cinema, non con l'elettricità). Tesla, autentico outsider, era probabilmente il più eccentrico e narciso dei tre, attento alla gloria personale e ossessionato dalla creazione di un motore elettrico ad alta efficienza, all'epoca considerata un'impresa impossibile. Nonostante la vendita dei suoi brevetti, morì schiacciato dai debiti, in solitudine.

Il trio delle meraviglie

Materiale eccellente da inserire in una sceneggiatura, anche se Michael Mitnick ha scelto forse la strada più semplice e lineare per farlo, utilizzando un chiaro stampo hollywoodiano. Un percorso privo di reali scossoni, avvolto in un incarto sicuramente spettacolare e affascinante ma poco incisivo nella sostanza. Il ritratto sterile di tre personalità certamente difficili da tinteggiare, mai realmente approfondite e con molte informazioni date "per scontate".
Il vero valore aggiunto dell'opera è rappresentato dall'eccellente cast, formato da Benedict Cumberbatch, Michael Shannon e Nicholas Hoult, un trio delle meraviglie in grado di colorare personaggi dallo spessore altrimenti limitato, su carta ovviamente. I tre attori rappresentano l'olio in un motore a tratti affaticato, che procede per binari preconfezionati senza mai cambiare tracciato, nonostante l'enorme potenziale della storia di base - che infatti intrattiene e lega lo spettatore alla poltrona.
Si torna indietro alla fine dell'800, in un mondo in cui il gas e le candele dominano la scena senza concorrenti all'orizzonte, almeno fino all'elettricità e alla lampadina di Edison - per la felicità del direttore della fotografia Chung Chung-hoon, che in più di una sequenza si diverte a giocare con la luce in modo alquanto suggestivo.

Ogni guerra è inutile

Il vero senso nascosto del film è però nel finale, per il quale non rischiamo di fare spoiler poiché riprende in maniera fedele (ma ovviamente romanzata) le vicende effettive: la morale ultima è che ogni guerra è superflua, è del tutto sciocco tentare di primeggiare senza risparmiare colpi quando invece l'unica soluzione possibile è collaborare per un bene comune. È ciò che hanno capito in ultima battuta Edison, Westinghouse e Tesla, il cui motore fra l'altro ha reso davvero funzionali le invenzioni dei "rivali", altrimenti limitate e incapaci ad alimentare macchinari e strutture di grosso calibro.

Questo è però solo l'arrivo del viaggio, del quale beneficiamo ancora oggi (chissà come sarebbe stato il mondo senza la "guerra della corrente"...), il vero divertimento risiede nello scoprire tutte le singole tappe di una guerra intestina fra tre personalità eccellenti, capaci di cambiare a loro modo l'intera umanità.
Si scoprono altarini e inganni, plagi e denunce, si mettono in scena macabre dimostrazioni per accertare la pericolosità della tecnologia altrui, lodando così la propria. Alla fine dell'800 si è dunque deciso il destino del mondo per i secoli a venire, una storia che vale certamente "la pena" di ricordare, soprattutto alle nuove generazioni. Probabilmente il progetto avrebbe meritato una mano autoriale più marcata, l'eccellente cast e il linguaggio semplice, adatto a ogni tipo di pubblico, rendono comunque Edison - L'uomo che illuminò il mondo un biopic piacevole e appassionante.

Edison - L'uomo che illuminò il mondo Ci sono voluti due anni, rispetto all'uscita americana, perché Edison - L'uomo che illuminò il mondo arrivasse nelle sale italiane. Ora è finalmente arrivato il momento di accendere la guerra che ha cambiato per sempre la nostra esistenza, a partire dall'ultimo ventennio dell'800. Tre figure di spicco, tre inventori geniali che si sono dati battaglia per primeggiare con le proprie idee, Thomas Edison, George Westinghouse e Nikola Tesla, che solo ad armi basse hanno capito come unire le forze fosse la soluzione migliore (e forse l'unica) per il bene comune. Un biopic certamente appassionante per i fatti narrati, ma che avrebbe meritato forse una mano autoriale più marcata. A "metterci una pezza" ci pensa comunque l'eccellente cast, che vede Benedict Cumberbatch, Michael Shannon e Nicholas Hoult protagonisti assoluti. Non al loro massimo potenziale ma comunque in grado di smuovere gli eventi e le emozioni.

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