Recensione E.N.D. - The movie

Allegra Bernardoni, Luca Alessandro, Federico Greco e Domiziano Cristopharo si uniscono dietro la camera per concretizzare uno zombie movie diviso in quattro segmenti, ma tutti collegati tra loro.

Recensione E.N.D. - The movie
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È da un cortometraggio diretto nel 2013 da Allegra Bernardoni, il Luca Alessandro che fu tra i registi del collettivo The pyramid e il Federico Greco autore - insieme a Roberto Leggio - de Il mistero di lovecraft - Road to L. che prende le mosse E.N.D. - The movie, firmato dagli stessi in collaborazione con Domiziano Cristopharo, la cui filmografia spazia dall'horror hardcore House of flesh mannequins - La casa dei manichini di carne allo short La casa delle conchiglie.
Un quartetto che, con il contributo - in fase di script - dell'Antonio Tentori sceneggiatore, tra gli altri, di Un gatto nel cervello di Lucio Fulci e I tre volti del terrore di Sergio Stivaletti, provvede a mettere in piedi oltre ottanta minuti di visione divisi in quattro segmenti temporali, a cominciare da un promettente prologo atto a coinvolgere una cocainomane Regina"Ovosodo"Orioli in una movimentata situazione ambientata all'interno di un bagno.
Prologo curato dai primi due di cui sopra insieme a Greco, il quale, oltre che della parte conclusiva tecnicamente superba, si occupa del momento che vede il proprietario di un'agenzia di pompe funebri, l'autista dei carri appositi e il tanatoesteta costretti a fronteggiare la nascita di un'epidemia zombesca diffusasi a causa di una partita di famigerata polverina bianca tagliata male.

Zombi per quattro

Momento denominato "Day Zero" e che, manifestante toni un po' troppo vicini a quelli di una commedia italiana, rappresenta, forse, quello più debole dell'operazione, destinata a proseguire, nelle mani di Cristopharo, con un soldato statunitense ed una donna incinta circondati dai morti viventi, quattro anni dopo, in un isolato casolare rurale.
Fase, quest'ultima, che, precedendo di 2333 giorni la già menzionata, coinvolgente conclusiva - con il mondo in rovina diviso in due fazioni - dal look decisamente internazionale e non distante dai connotati dei cineVgame americani, trasporta in una scenografia boschiva che richiama quasi alla memoria il dimenticato Il ritorno degli zombi di Charles McCrann, lasciando avvertire, però, anche vaghe influenze da Jean Rollin e Jesus Franco.
Sebbene una pugnalata in pieno occhio e i connotati degli aggressivi infetti - fortunatamente lenti e dinoccolati come vuole la vecchia scuola di George A. Romero e non veloci e scattanti alla maniera delle disprezzabili mode cinematografiche d'inizio terzo millennio - testimonino non poco il tentativo (riuscito) di esternare gli insegnamenti appresi dalla celluloide del succitato Fulci.
Insegnamenti qui infastiditi soltanto dalla presenza di invadenti interventi in digitale, rientranti, insieme all'incerto ritmo generale ed alla inspiegabilmente non approfondita questione della cocaina, tra i pochissimi difetti di un'operazione a otto mani capace, comunque, di funzionare sufficientemente... oltre che di sfoggiare bizzarre trovate (gli zombi che, a quanto pare, forniti di una certa coscienza, comunicano tra loro attraverso grugniti, mentre i sottotitoli ne forniscono la traduzione) e di approdare ad una chiusura che rasenta la genialità.

E.N.D. - The movie Il pretesto, come avviene un po’ in qualsiasi zombie movie che si rispetti, è quello dello scoppio di un’epidemia, stavolta generata da una partita di cocaina tagliata male. Aspetto, quest’ultimo, che, però, non viene approfondito come avrebbe necessitato nel corso di E.N.D. - The movie, del quale Allegra Bernardoni si occupa del prologo insieme a Luca Alessandro e Federico Greco, responsabile del resto (con tanto di nient’affatto disprezzabile scontro all'arma bianca), ad eccezione del sanguinolento segmento rurale a firma di Domiziano Cristopharo. Mentre la carne umana sgranocchiata non manca, i fotogrammi scorrono in maniera lenta ma coinvolgente, concretizzando un elaborato indipendente tecnicamente valido e che, pur non essendo privo di difetti (soprattutto per quanto riguarda la pochezza di script), appare più originale dell’infinità di zombie movie copia-incolla che tempestano l’horror da schermo d’inizio XXI secolo.

6

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