Recensione Diario di una schiappa 3: Vita da cani

Torna Greg, alle prese con un'estate all'insegna di divertentissimi guai

Recensione Diario di una schiappa 3: Vita da cani
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Che fatica crescere! Greg (Zachary Gordon) pensava che una volta superato lo scoglio della seconda media le giornate si sarebbero tramutate in uno spasso totale, ma gli basta poco per ricredersi. Parte così Diario di una schiappa 3 - vita da cani, in uscita il 3 agosto per 20th Century Fox: presentato in anteprima al 42° Giffoni Film Festival (14-24 luglio, Giffoni Valle Piana), il film è ispirato alla serie di romanzi scritti da Jeff Kinney, pubblicati in Italia da Il Castoro, e adattati su grande schermo dal duo di sceneggiatori formato da Maya Forbes e Wallace Wolodarsky. Il protagonista, a differenza di molti suoi coetanei, non si guarda allo specchio fingendo di essere un supereroe. Il suo alter ego, infatti, è uno di quei disegni che i bambini fanno quando iniziano a prendere in mano una matita: niente mantelli, maschere o poteri eccezionali. Dopo tutto, i suoi sogni sono piuttosto pratici: vorrebbe trascorrere l’estate a giocare ai videogiochi e invitare ad uscire la sua dolcissima compagna di classe Holly (Peyton List). Chi ha visto i primi due capitoli cinematografici sa bene quanto nessun proposito, per quanto semplice sia, riesca a giungere in porto se c’è di mezzo il fratello maggiore Rodrick (Devon Bostick)...

E SUONO’ LA CAMPANELLA

L’ultimo giorno della seconda media segna l’inizio di tre mesi di assoluta libertà. O così dovrebbe essere, a meno che tu non abbia genitori fissati con le occupazioni costruttive persino durante le vacanze estive. È proprio il caso di Greg, a cui pare riesca difficile sopravvivere sia tra i banchi di scuola che fuori. Quando il miglior amico Rowley (Robert Capron) lo invita al country club di cui è socio finalmente il protagonista riesce a ritagliarsi alcuni momenti di pace, lontano dai rimproveri del padre e dalle angherie del fratello. Il relax dura davvero poco: in famiglia finge di aver trovato un lavoro proprio al club, mentre frequenta quel posto principalmente per incontrare Holly, senza riuscire mai ad invitarla ad uscire. Si susseguono, allora, una serie di esilaranti situazioni in cui Greg, pur di rimediare ad una bugia, finisce in situazioni surreali e molto più problematiche di quelle iniziali. A creare ulteriore scompiglio ci pensa Dolcetto, il cane appena adottato dalla famiglia Heffley, a cui però il capofamiglia sembra perdonare tutto. E se aggiungiamo i complessi di inferiorità nei confronti dei vicini, i Warren, allora abbiamo pronta la ricetta perfetta per un divertimento formato famiglia.

ADORABILE IMBRANATO

Greg ritorna al cinema con una carica di adorabile goffaggine che ispira un pizzicotto sulla guancia: crescendo non ha imparato poi tanto dagli errori anche se si sforza di non farli. A dire il vero non ci prova poi tanto, perché gli importa solo di essere lasciato un po’ in pace ad oziare. A causa delle piccole spacconate maschili per conquistare Holly genera disastri a catena che lo portano a considerare quest’estate come “un incubo” o “la peggiore della mia vita”. Dopotutto qualunque bambino al posto suo avrebbe pensato lo stesso e tutti i genitori avrebbero provato il disagio di non sapere come creare un dialogo costruttivo con i figli che crescono e si vogliono rendere indipendenti. Parliamoci chiaro: il padre di Greg, che basa sulla disciplina la propria pedagogia, alla fine si diverte nelle rievocazioni di battaglie storiche e rimpiange i tempi delle avventure scout. Non si aspetta tanto dai suoi figli, né potrebbe visto lo scarso tempo che dedica loro: li elogia solo quando fanno quello che vuole lui e per il resto del tempo si fionda sulla via meno faticosa. Schiacciato dalla sfida con i vicini e frustrato dalla disobbedienza della prova, cerca diversivi di ogni genere.

AL BANDO I BUONISMI

Questa commedia non vuole indottrinare i bambini ma offre loro la possibilità di sentirsi capiti da un coetaneo che sta provando le stesse sensazioni nel bel mezzo della crescita. I tempi comici, sempre azzeccati e mai volgari, scandiscono un ritmo di narrazione perfetto per il pubblico a cui si riferiscono. Il film risulta fresco, dinamico e divertente. Centra in pieno tutti gli obiettivi che si presuppone e riesce ad essere degno sequel dei due esilaranti capitoli precedenti. In ognuno di noi c’è stato o c’è ancora un piccolo Greg, che si ritrova a combattere con prepotenti e bulli, ad accettare regole che non condivide e ad inseguire le emozioni dei grandi. Che sia al luna park, in piscina o al campeggio poco importa: Greg riesce a farsi notare e additare dai presenti come la pecora nera. Fuori posto, ma non certo agli occhi del pubblico, il protagonista riesce a strappare molte risate, a intrattenere e divertire senza esagerare mai. I buonismi affiorano solo di rado ma per essere poi presi in giro con bonarietà. Questo lo rende un “perdente di successo”.

Diario di una schiappa 3: Vita da cani Uscire dalla sala cinematografica con un alone di spensieratezza e serenità non è un risultato affatto scontato in tempi in cui si ricorre ad ogni tipo di mezzuccio pur di infiocchettare la realtà per farcela piacere a tutti i costi. La schiettezza disarmante di questa pellicola è il suo principale punto di forza: mantiene alto il marchio del franchise raccontando la storia in maniera davvero brillante. Merito della sceneggiatura, della regia e dell’ormai collaudato cast d’interpreti. Nonostante il caldo e la pigrizia di agosto, vale la pena uscire di casa per andarlo a vedere e ritrovare un angolo di puro divertimento formato famiglia.

8

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