Abe Applebaum, oggi poco più che trentenne, ottenne una certa fama in età adolescenziale per via delle sue sorprendenti doti da ragazzino detective, che gli permisero di risolvere alcuni piccoli casi nella comunità di Willowbrook, dove vive.
La sua carriera in tale ambito è proseguita, ma senza mai replicare quel successo: inoltre Abe è rimasto profondamente segnato dalla sparizione di una coetanea di gioventù, il cui corpo non venne mai ritrovato e che ancora oggi lo ossessiona fortemente.
L'investigatore privato riceve ora piccoli e insignificanti richieste da parte dei propri clienti, da anziane signore che gli chiedono di ritrovare gattini scomparsi ad altre questioni ridicole o di poco conto. Una vita noiosa e senza stimoli, che cambia improvvisamente quando nel suo studio si presenta la bionda Caroline, una studentessa che chiede il suo aiuto per scoprire di più sull'omicidio del suo fidanzato, Patrick Chang.
Lindagine infonderà nuova linfa in Abe, pronto a tutto pur di aiutare la ragazza e ritrovare finalmente se stesso.
Un piccolo gioiellino
Ecco a sorpresa una piccola chicca appena arrivata nel catalogo Netflix, un film passato inosservato al grande pubblico ma assai meritevole di visione.
Detective in erba è infatti un'ispirata dark-comedy a sfondo thriller poliziesco, dove il tormentato protagonista ricalca in maniera farsesca i prototipi hard-boiled del passato per trascinarci in un'avventura ricca di mistero e divertimento, dove nulla è quello che sembra e i colpi di scena sono dietro l'angolo.
Il tono tragicomico che ne caratterizza i cento minuti è incarnato perfettamente dallo sguardo stralunato di un Adam Brody a tratti irriconoscibile, ormai attore maturo e consapevole capace di scrollarsi di dosso il ruolo di star adolescenziale quale protagonista della serie cult The O.C.
Il tempo della giustizia
Non è più tempo per la soleggiata California, ma per una cittadina di provincia dove si nascondono mille segreti e i colpevoli possono avere mille volti, un'ambientazione semplice e perfetta per la fluidità di una storia che punta al sodo senza eccessive tergiversazioni di sorta.
Si scade a tratti in un amabile grottesco, ma i toni sono sempre equilibrati e sinceri, sospesi tra una raffinata e non gratuita ironia e un alone drammatico che circonda la vicenda e i personaggi dall'inizio alla fine, con il fotogramma finale che ben esplica il lungo percorso di catarsi e redenzione compiuto da Abe.
Una figura dannatamente umana, con la quale è facile stringere un legame empatico e tale da aumentare il pathos emozionale di un film che centellina atmosfere e sensazioni con invidiabile equilibrio.
Il regista e sceneggiatore Evan Morgan, al suo primo lungometraggio, trova la giusta chiave di lettura e si rivela uno dei nomi da tenere d'occhio per i prossimi anni: lo attendiamo all'opera seconda per vedere se le nostre impressioni saranno confermate o meno, intanto Detective in erba è un titolo che ci sentiamo caldamente di consigliarvi.