Recensione Design of Death

Una commedia nera che si trasforma ben presto in una cupa detective/drama story

Recensione Design of Death
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Negli anni quaranta il medico Yi Sheng incontra nei pressi di un villaggio -conosciuto come "Il villaggio della longevità" per l'incredibile numero di centenari che può contare tra i suoi abitanti- un uomo rotolato giù da una montagna all'interno di un sacco. Niu Jieshi, questo il nome dell'uomo nel sacco, è stato malmenato dai bulli del paese e, uscito incredibilmente incolume dalla rovinosa caduta, decide di farvi ritorno per vendicarsi. Tredici mesi dopo Yi Sheng fa ritorno allo stesso villaggio per indagare su una misteriosa malattia che potrebbe toglier lustro alla fama del villaggio, e si imbatte nel corpo senza vita di Niu Jieshi, considerato dalla gente del suo villaggio come la causa dell'epidemia. Indagando sulla morte di Niu, Yi Sheng scopre che le cause del decesso non sono state naturali, e che l'uomo era considerato come la pecora nera del villaggio a causa delle sue bizzarrie. Il medico scopre inoltre che nel complotto ordito per eliminarlo ha fatto parte anche un suo losco collega...Con un titolo originale che in cinese risuona letteralmente "uccidere un essere vivente" non ci si aspettano certo tematiche rosee e solari nel nuovo film di Hu Guan, già a Venezia nel 2009 con l'interessante Cow. Come per la pellicola precedente il regista torna a collaborare con Huang Bo, vero e proprio divo della comicità nazionale (già visto proprio in quest'edizione del Far East Film Festival nel campione d'incassi Lost in Thailand) cui si aggiunge un protagonista d'eccezione come Simon Yam (Bullet in the head, Ip Man, Election).

Risate e lacrime

Una riuscitissima commedia nera con forti venature drammatiche che si evolve nel dipanarsi di un complotto crudele raccontato attraverso numerosi flashback. Design of death parte con un'atmosfera apparentemente leggera per poi incanalarsi in un percorso torbido e diabolico, nella quale la vittima designata viene fatta oggetto di ogni tipo di subdolo trucco per esser eliminata. Un puzzle dove la colpevolezza viene egualmente suddivisa tra gli abitanti del villaggio, tutti più o meno colpevoli, e nel quale vengono sapientemente dosati i colpi di scena, durante le indagini condotte dal personaggio di Yi Sheng, unico a voler scoprire la verità sull'accaduto. Una comunità chiusa resa ottusa da una vocazione religiosa di stampo estremista (a tal ragione, assai riuscito l'epilogo) che cerca di trovare un colpevole alla malattia che potrebbe mettere a rischio la fama del proprio villaggio, incurante di calpestare diritti e sentimenti umani. Un odio verso il diverso, incarnato qui perfettamente dalla figura di Niu Jieshi, incapace di sottostare alle ferree regole e, seppur a tratti effettivamente fastidioso, in realtà dotato di un cuore ben più grande di quello dei suoi concittadini. Il dark humour della prima mezzora è quindi ben presto sostituito da una discesa negli inferi che lascia ben poco spazio alle risate, riuscendo però nell'impresa assai più ardua di provocare un'ondata di emozioni e sentimenti che trova il suo apice in alcune, toccanti, sequenze verso la fine. Ottimo come sempre Simon Yam nei panni del medico "detective", e davvero sorprendente la prova di Huang Bo che, oltre alle doti comiche che già si conoscevano, dimostra anche un'intensa partecipazione drammatica.

Design of Death Parte come una commedia nera per trasformarsi lentamente in una cupa detective story nella quale tutti i segreti verranno infine svelati. Un film che alle risate della prima mezzora ben presto punta su un'intensa componente drammatica, sull'esilio / omicidio di un uomo incapace di attenersi alle severe regole del proprio villaggio, e che ha nelle interpretazioni di Simon Yam e Huang Bo un ennesimo punto di forza.

7

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