Recensione Dear Lemon Lima

Il calore umano può riscaldare anche in Alaska

Recensione Dear Lemon Lima
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Tra i film in concorso nella sezione Alice nella città, Dear Lemon Lima è una tra le proposte più fresche ed interessanti.
Opera prima della giovane Suzi Yoonessi, rappresenta un punto di partenza anche per la maggior parte del cast tecnico e attoriale, che realizza tuttavia un centro al primo colpo, nonostante l'inesperienza.
Presentato in prima mondiale al Los Angeles Film Festival, il film ha infatti vinto il premio “Outstanding Performance in Narrative Competition” per l'interpretazione del protagonista maschile, Shayne Topp, e sta guadagnando l'attenzione della stampa mondiale anche in virtù del grande sforzo produttivo che si è mosso dalla remota Alaska (decisamente lontana dalla ribalta hollywoodiana) portato avanti, tra le altre cose, da una produzione quasi tutta al femminile.

Caro diario...

La vita di un tredicenne, per molti aspetti, è uguale in tutto il mondo civilizzato: nella fredda Alaska, infatti, la dolce Vanessa Lemor (Savanah Wiltfong) vive la sua vita divisa fra la scuola, l'attivismo ecologico insieme al suo ragazzo Philip (Shayne Topp) e la redazione del suo diario segreto, scritto come una lettera perpetua al suo amico immaginario Lemon Lima.
Quando però si passa dall'infanzia all'adolescenza, il passaggio può essere traumatico, soprattutto se colui che fino al giorno prima era il tuo compagno di giochi e di avventure decide che è diventato troppo grande per continuare a inseguire sogni e avventure immaginarie, e se nella nuova scuola si entra, involontariamente, a far parte della casta dei FUBAR (acronimo per “sfigati oltre ogni limite”). Se poi dalla scuola e dalla comunità si riceve un indesiderato trattamento “di riguardo” in virtù delle proprie origini mezzosangue, la cosa può cominciare ad essere pesante. Che fare, dunque? Vanessa decide di reagire, dimostrando a tutti di cosa è davvero capace: l'obiettivo è quello di far vincere alla sua squadra di FUBAR la ”Snowstorm Survivor Competition” una gara a squadre indetta dalla scuola e ispirata alla cultura autoctona dell'Alaska.

Il diario di una tredicenne come specchio della condizione degli adolescenti nella provincia americana

Dear Lemon Lima, al di là della sua estetica molto “zuccherosa” e piena di colori pastello illuminati da un sole appena appena tiepido, è un film inaspettatamente denso di significato e denunce sociali: pur essendo i ragazzi il suo veicolo e i suoi destinatari ultimi, sembra voler dire molto infatti anche agli adulti che hanno la possibilità di visionarlo.
Le tematiche base sono quelle 'classiche' di questo genere di film: i primi amori, l'accettazione di sé stessi e degli altri, il multiculturalismo, l'impegno sociale e personale. Molto interessanti si rivelano, però, all'occhio adulto le figure di genitori ed insegnanti del gruppo dei FUBAR, che nonostante una caratterizzazione molto marcata e al limite del macchiettistico, riescono a rendersi realistici esempi di cosa può produrre la società americana di provincia tutt'oggi, e dell'influenza che questi adulti possono avere sui loro figli, turbe esistenziali comprese. La potenzialità espressiva di certi comportamenti dei personaggi è indubbia, e nonostante la storia si dipani in maniera piuttosto classica rispetto al genere di appartenenza, non mancano chiari riferimenti a pellicole più mature e ad esperienze di vita reale vissuta, per stessa ammissione della regista.
Molto buone, inoltre, le caratterizzazioni dei ragazzi protagonisti: pur riproponendo alcuni cliché (la ragazza cresciuta senza padre, quella in sovrappeso, il ragazzino tenuto sotto una campana di vetro e così via) questi sono resi in maniera non noiosa e stucchevole, e il personaggio di Philip è effettivamente ambiguo e meritevole di menzione, nel suo voler essere 'perfettino' e cinico a tutti i costi, rinnegando la sua natura di 'sfigato' per abbracciare invece quella di popolare capoclasse.
In questo l'apporto dei giovani attori, soprattutto dei bravi Savanah Wilfong e Shayne Topp, è stato fondamentale per imprimere un'anima unica ai personaggi.

Dear Lemon Lima Nell'ambito dei film per ragazzi, Dear Lemon Lima si profila come un'ottima proposta, ben realizzata, al contempo divertente e profonda. La visione è consigliatissima a tutti i teenager, come anche agli accompagnatori adulti: tutti possono trarne qualcosa di interessante. Ma ci permettiamo di consigliarne la visione anche ai cineasti italiani del genere: chissà che riescano a trovare idee nuove e più profonde di quelle che stancamente rigurgitano su grandi e piccoli schermi dello stivale da oramai troppi anni.

6.5

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