Deadpool, la recensione del cinecomic con protagonista il mercenario chiacchierone

Deadpool, il mercenario chiacchierone, torna finalmente al cinema con una pellicola sboccata e divertentissima che farà felici nuovi e vecchi fan del personaggio più folle dei fumetti Marvel.

Deadpool, la recensione del cinecomic con protagonista il mercenario chiacchierone
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"Parental Advisory: Explicit Content".
Dovete sapere che Wade Wilson è un cattivo ragazzo. Ma non di quelli con l'aria da finto 'bad boy', col capello lungo, l'Harley Davidson e la barbetta incolta. No, no, lui se ci si mette è proprio stronzo. Un passato nelle forze armate, in cui si è sicuramente distinto per efficacia, ma un po' meno per protocollo, e un presente fatto di lavoretti sporchi, a base per lo più di intimidazioni. Se lo si prende dal lato giusto è anche simpatico, eh. E ci sa fare con le donne. Poi, dai, ha anche un lato nerd: un fan di Voltron non può essere malvagio, no? Solo che la vita è una ruota della fortuna, e può regalarti contemporaneamente gioia e dolore. Proprio quando il nostro trova la donna della sua vita, Vanessa, gli viene diagnosticato un cancro terminale ed estesissimo. L'unica speranza? Un procedimento sperimentale per attivare il Gene X nel suo organismo e, con esso, poteri rigenerativi. Le cose vanno contemporaneamente benissimo e malissimo: la terapia funziona ma gli riserva un effetto collaterale decisamente poco gradevole, a livello di epidermide, e la salute mentale dell'uomo, già abbastanza schizzato di suo, subisce un duro contraccolpo. Nasce così Deadpool, un anti-eroe atipico, sboccato, pazzoide, dotato di forza e agilità incredibili e con un potere rigenerante da fare concorrenza a Wolverine. E due unici desideri: farla pagare a chi l'ha fatto diventare un mostro e rivedere Vanessa.

The merc with a mouth

"Ancora film di supereroi? Ma basta, avete rotto!" (cit. la critica 'colta').
Da un certo punto di vista è vero che la corsa al genere del cinefumetto ha stancato in molti, soprattutto se si presenta sempre la solita minestra riscaldata a base di supercazzotti, cattivi poco credibili, donnine inutili o, al contrario, fin troppo cazzute e la tendenza a mettere sempre nuova carne al fuoco, riferimenti, agganci per possibili sequel e spin-off. Dall'altro, però, quando i film sono divertenti, finanche interessanti per certi versi, noi qui siamo sempre ben disposti ad accoglierli. E Deadpool, sicuramente, non è un cinecomic come tutti gli altri. Il personaggio stesso non è come tutti gli altri. È uno dei pochi ad avere coscienza di sé come personaggio di fantasia, di "esistere" in un universo incasinato di riferimenti fantastici di ogni tipo, a parlare coi lettori/spettatori. Vuole essere un eroe solo a determinate condizioni, e non si fa problemi ad esprimere una certa violenza fisica, grafica e verbale.

Tra i più anticonformisti personaggi della Marvel, Deadpool è diventato un'icona, ma la sua forza sta tutta nelle sue peculiarità. L'indegno trattamento subito in X-Men - Le origini: Wolverine lo ha svilito, tradendolo e restituendo una "cosa" che non aveva valenza alcuna. I produttori del nuovo film lo sanno bene e sono corsi al riparo, utilizzando il costante metacinema che sta alla base dell'operazione per prendersi abbondantemente in giro su questo, così come sulla continuity della saga degli X-Men, sugli ostacoli che un progetto così delicato incontra ma anche sulla carriera e sulla popolarità dei suoi interpreti, oltre che sulle aspettative del pubblico. E su tanto altro. Di fatto, Deadpool è in realtà un film comico (con momenti più o meno riusciti) piuttosto che un action movie, e ne siamo lieti. Intendiamoci, le scene d'azione sono molto ben riuscite e, sebbene non siano moltissime, il montaggio è davvero molto funzionale al ritmo del film, che non stanca mai e rimane sempre sulla cresta dell'onda, anche in alcuni momenti più stanchi o meno ispirati. C'è anche da dire che ci si prova sempre, a strappare una risata o un 'wow' allo spettatore, non tutto è allo stesso livello ma la giostra risulta assai divertente e meritevole del biglietto.
Temevamo fortemente che il film, tolta l'iperviolenza e le parolacce, sarebbe stato banale, mai davvero graffiante e iperbolico come i fumetti da cui prende origine. E invece ci siamo dovuti ricredere. Il sarcasmo non risparmia nessuno, e questo è un grosso punto a favore. E la follia non manca di certo. Ad essere proprio pignoli si poteva osare ancora di più: diciamo che quello che vediamo non è un 100% Deadpool, ma un buon 75%. Ed è pure normale, il rischio dev'essere comunque sempre calcolato da un punto di vista produttivo e per fortuna c'è margine per aumentare la dose di follia visiva in un eventuale (probabile) seguito.

Deadpool I fan del mercenario chiacchierone possono dormire tra due guanciali: Deadpool al cinema, questa volta, non li deluderà. Non è esattamente il personaggio che amano da anni sulle pagine dei fumetti (soprattutto, non lo è Wade Wilson, ma certi cambiamenti sono comprensibili se non necessari) ma tutto quel che è presente nel film è ben studiato e rende giustizia al personaggio. Tranne, forse, l'esasperata storia d'amore. Possiam passare sopra a tante cose, ma almeno qui il romanticismo (per quanto stemperato) ce lo potevano risparmiare, è quasi fuori luogo. Per il resto, un applauso a Tim Miller, che come regista ha ancora tanta strada da fare ma sa cosa vuole e come ottenerlo, a Ryan Reynolds, che ha creduto nel progetto ed è grandioso da Deadpool e un cane maledetto nei panni di Wade Wilson, agli sceneggiatori Paul Wernick e Rhett Reese, che si sono destreggiati mica male in un contesto difficilissimo, e ai produttori per aver creduto che si può fare, ogni tanto, qualcosa di diverso dal solito. Ora vogliamo un seguito esponenzialmente più folle, in cui Deadpool distrugge gli elementi "sbagliati" della continuity dei film Marvel prodotti da FOX. Un suggerimento? Fatelo dirigere a Edgar Wright, sarebbe l'uomo giusto per il compito e uno smacco totale nei confronti della "concorrenza".

8

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