Danni Collaterali, la recensione del film con Arnold Schwarzenegger

Un vigile del fuoco si avventura nella giunga colombiana per dare la caccia all'autore dell'attentato in cui hanno perso la vita i propri cari.

Danni Collaterali, la recensione del film con Arnold Schwarzenegger
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Gordy Brewer, coraggioso vigile del fuoco di Los Angeles, rimane gravemente ferito in un attentato nel quale perdono la vita la moglie e il figlio di pochi anni. L'attacco viene rivendicato da un gruppo terroristico colombiano facente capo al guerrigliero conosciuto con il nome in codice di Lupo, da tempo sulla lista nera dei servizi segreti americani. Ciò nonostante il governo, per calmare le acque ed evitare di portare la guerra in casa propria, decide di richiamare in patria i propri soldati operanti nel Paese sudamericano e Brewer, pronto a tutto pur di ottenere giustizia per la morte dei propri cari, collabora di nascosto con l'agente FBI Peter Brandt per scoprire come entrare in territorio nemico. In Danni Collaterali ha così inizio un pericoloso viaggio nella giungla che porterà l'uomo a scontrarsi con la propria nemesi tra colpi di scena e il pericolo di nuove stragi.

I giorni dell'ira

Il penultimo ruolo da protagonista prima del momentaneo ritiro dalle scene per dedicarsi all'attività politica vede Arnold Schwarzenegger in un thriller/revenge movie dal cattivo tempismo, data l'uscita a soli pochi mesi dall'attacco dell'11 settembre e la trama a sfondo terroristico che dà inizio alla vicenda. I danni collaterali del titolo sono non a caso le vittime innocenti, includenti moglie e figlio del Nostro, del vile gesto criminoso compiuto dai guerriglieri colombiani; peccato che la struttura geopolitica e sociale venga raccontata con una disarmante superficialità memore più dei b-movie di grana grossa che di una produzione da 80 milioni di dollari. Uno script maldestro, con improbabili colpi di scena e una resa dei conti finale che sfiora i limiti dell'assurdo, trascina Schwarzy prima nella fitta giungla del Paese asiatico e poi di nuovo in patria per mettere fine alla scia di sangue compiuta dal villain di Cliff Curtis, tra dinamiche action banali e prevedibili e frasi fatte del calibro di "Io combatto il terrore con il terrore" o "io non sono come te" che strappano involontarie risate.
Lo spettacolo, anche in considerazione dell'alto budget, fa capolino in alcune sequenze ma le due ore di visione vivono di una povertà di idee e contenuti a tratti irritante, tra giochi politici e dilemmi morali di bassa lega atti a forzare l'esile script, aggiungendo figure non del tutto necessarie (il personaggio di John Turturro viene sfruttato nel peggiore dei modi) e stereotipandone altre, tanto che lo stesso The Governator appare più spaesato del solito e ben lontano dal carisma fisico e autoironico dei tempi migliori.

Danni collaterali Un pompiere in cerca di vendetta si avventura nella giungla colombiana per rintracciare il capo dei guerriglieri autore dell'attentato in cui hanno perso la vita moglie e figlio: Danni Collaterali si affida a una trama semplicistica che sfrutta in maniera ambigua e superficiale dinamiche geo-politiche ed etiche per inscenare un action movie di serie A nel budget ma di B nei contenuti. Arnold Schwarzenegger, più inespressivo del solito, si muove a passo pesante in una narrazione acerba e confusa intrisa di improbabili colpi di scena e di uno spettacolo che non convince mai a dovere. Il film andrà in onda stasera, venerdì 30 marzo, alle 21:00 su IRIS.

5

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