Cuban Fury, la recensione: Nick Frost ballerino scatenato

Il simpatico attore inglese è protagonista di una commedia a sfondo musicale, dove il ballo gioca un ruolo fondamentale nei risvolti romantici.

Cuban Fury, la recensione: Nick Frost ballerino scatenato
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I film sul mondo del ballo sono un'infinità, con diversi di questi entrati nell'immaginario comune non solo del pubblico cinefilo ma dell'intera umanità. Musical o narrazioni più classiche per racconti in cui spesso la passione per la danza diventa una costante per i protagonisti, che si impegnano e lottano ogni giorno per raggiungere un ambito traguardo di svariato tipo.
Se infatti in molte occasioni il semplice scatenarsi è naturale e istintivo alle dinamiche spensierate della storia, soprattutto dagli anni '80 in poi si è diffuso questo modo di raccontare la lotta personale di personaggi in rotta con l'universo che cercano nella loro passione per il ritmo e il movimento il proprio posto nel mondo.

Cuban Fury, commedia inglese del 2014, non fa eccezione declinando il tutto in una chiave tipicamente british: un approccio chiaro fin da subito con l'inusuale scelta nel ruolo principale di un attore non certo longilineo come il simpatico Nick Frost, storico sodale di Simon Pegg nell'iconica Trilogia del Cornetto e volto simbolo della risata contemporanea.

Ritorno alle origini

Bruce Garrett era un fenomeno della salsa, un vero e proprio talento naturale che meravigliava tutti quando si trovava in pista. Ma aveva solo tredici anni e a quell'età è facile cambiare passioni, soprattutto quando si è vittima di bullismo per via di una sbagliata nomea che il mondo della danza si porta di sovente appresso.

Venticinque anni dopo Bruce ha messo su peso, mangia a più non posso e ha perso qualsiasi interesse per la realtà che amava da ragazzino. L'uomo lavora per una società dove è spesso vittima degli scherzi di Drew, un collega belloccio e sbruffone che non esita a prenderlo in giro per far bella figura con gli altri.

Quando scopre che il nuovo capo è una bella ragazza americana, Julia, Bruce finisce per innamorarsene ma dovrà stare attento alle insidie scatenate dall'odioso collega. E il fatto che la donna frequenti un corso di salsa riaccenderà nel protagonista il fuoco di un tempo.

Semplice e godibile

Con il voice-over iniziale che ci introduce al glorioso passato di Bruce, ormai soltanto un lontano ricordo, scopriamo anche il suo background giovanile nonché la tematica portante sul quale si baserà l'intero impianto narrativo. Cuban Fury mette subito in mostra le sue carte, all'insegna di uno svolgimento scattante e ad alto ritmo nel quale inscenare gag e battute in serie.

Un insieme godibile, che a volte va a segno e a volte no ma mantiene comunque una gradevole bonarietà d'intenti fino alla resa dei conti finale, con il ballo che la fa ovviamente da padrone e il lieto fine pronto ad allietare il pubblico come scontato. La sceneggiatura è onesta nel suo procedere dritta e filata verso tale conclusione, con colpi di scena telefonati e risvolti che si rifanno a una tradizione ormai ben consolidata, che permettono allo spettatore un'avvolgente, per quanto banale, familiarità.

Le sequenze musicali/ballerine occupano un minutaggio più che discreto e il cast, spesso ripreso da vicino, pare impegnarsi realmente in suddette evoluzioni: Nick Frost, corpo filmico sempre amabile, ha preso lezioni di salsa per diverse settimane e i risultati su schermo sono evidenti. Un impegno che rende più apprezzabile l'ora e mezza di visione, che pur non raccontando nulla di effettivamente buono scorre e diverte senza troppi problemi.

Cuban Fury Ex fenomeno della salsa in gioventù, il protagonista è ormai un pallido ricordo di se stesso dopo aver abbandonato per sempre quel mondo. Ora, ad anni di distanza, si ritrova alle prese con la passione di un tempo per cercare di conquistare la donna della sua vita. Cuban Fury è una commedia inglese piacevolmente scontata nelle sue dinamiche base, con un tenue romanticismo a fare da sfondo a gag e battute di marca british e diverse scene di ballo in cui il cast si mette in gioco in prima persona. A cominciare da un Nick Frost che, nonostante una forma fisica traballante, si muove a proprio agio sulla pista dopo mesi di lezioni e sfodera la sua consueta simpatia nel versante comico della storia. Per un film che si fa vedere e apprezzare proprio nella sua semplicità di fondo. Il film andrà in onda martedì 24 agosto alle 21.15 su CIELO TV in prima visione tv per il ciclo Take it easy.

6.5

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