Crush, la recensione del thriller con Lucas Till e Sarah Bolger

Scott, studente del liceo, è preso di mira dalle attenzioni di una compagna di scuola segretamente innamorata di lui.

Crush, la recensione del thriller con Lucas Till e Sarah Bolger
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Scott è uno studente del liceo il cui fascino non passa inosservato, cosa che lo rende ambito da diverse ragazze della sua scuola, con la bella Jules che flirta con lui da parecchio tempo. In Crush il ragazzo, aspirante calciatore al momento frenato da un grave infortunio al ginocchio, riceve inconsapevolmente anche le attenzioni della timida e introversa Bess, compagna di corso alla quale non ha però mai rivolto parola, che lo spia in maniera ossessiva sia durante le sessioni di jogging che sul profilo Facebook. Scott inoltre continua a ritrovare nell'armadietto missive d'amore e col passare dei giorni e in seguito a inquietanti coincidenze, riguardanti anche la stessa Jules, ritiene di essere vittima di stalking.

Il segreto dei suoi occhi

Il fenomeno dello stalking, sempre più diffuso, è uno dei mali dell'era moderna e l'ampia diffusione dei social network e della tecnologia ha senza dubbio contribuito ad aumentarne le dimensioni. Proprio su questa complessa tematica si basa la seconda prova dietro la macchina da presa di Malik Bader, operazione che prova a tracciare i contorni di un'ossessione attraverso la gestione delle dinamiche tra un nucleo di quattro personaggi centrali, dipingendo così diverse sfaccettature all'interno del microcosmo studentesco facente sfondo alla vicenda. Crush faceva premettere atmosfere tese e grottesche dopo lo scoppiettante prologo ambientato nel passato in cui una bambina gelosa fa cadere giù dal tetto un coetaneo reo di "tradimento" ma si risolve ben presto in un stanco e banale gioco delle parte privo di guizzi e fiaccato inoltre da un colpo di scena che risulta sì imprevisto ma al contempo poco verosimile, smorzando del tutto l'impatto empatico del racconto. La sceneggiatura di Sonny Mallhi, autore due anni dopo del ben più interessante horror Angoscia (2015), tenta di agire di furbizia innescando false piste e inquietanti indizi che ben presto si rivelano fallaci, lasciando inoltre a un forzato finale il compito di chiudere un cerchio poco coeso e mai realmente avvincente. Un vero peccato visto che le interpretazioni del cast, contante nei ruoli principali la presenza di Lucas Till (il giovane Havok nella saga degli X-Men), Crystal Reed (Teen Wolf) e Sarah Bolger (la lady Mary di The Tudors), sono discretamente convincenti.

Crush Thriller sul fenomeno dello stalking, Crush non brilla per acume narrativo in novanta minuti di visione dove i sintomi dell'ossessione e della paranoia emergono solo a tratti grazie alle efficaci interpretazioni del cast, purtroppo vittima di personaggi tagliati con l'accetta e di una sceneggiatura monotona dove lo stesso colpo di scena finale appare come una secca forzatura. Il ritratto dell'ambiente studentesco, con i social network, attività sportive e party selvaggi quali elementi di contorno, non emerge mai con la necessaria forza, lasciando naufragare il cuore del racconto in un mare di banalità assortite.

5

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