Recensione Cruel Intentions

Lo sceneggiatore Roger Kumble esordisce alla regia con un aggiornamento agli anni 2000 del romanzo Le relazioni pericolose di Choderlos de Laclos, realizzando un film diventato a suo modo un cult.

Recensione Cruel Intentions
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Il romanzo Le relazioni pericolose di Choderlos de Laclos, scritto nel 1782, aveva già goduto di due buoni adattamenti su grande schermo, pressoché fedeli all'opera originaria, con il film omonimo di Stephen Frears (1988) e il Valmont di Milos Forman (1989). Seguendo la scia del più vecchio Relazioni pericolose (1959) di Roger Vadim, ambientato nel '900, nel 1999 lo sceneggiatore Roger Kumble decide di esordire alla regia con Cruel Intentions, un rischioso aggiornamento del racconto ai giorni nostri, assemblando un cast di volti giovani conosciuti al pubblico di teenager quali la Sarah Michelle Gellar di Buffy, Ryan Philippe (So cosa hai fatto), Reese Witherspoon (Pleasantville), Selma Blair (La cosa più dolce) e Joshua Jackson (Dawson's creek). Il buon successo di pubblico ha garantito al film un prequel (che in teoria doveva essere in origine il pilot di una serie tv poi cancellata) e un sequel, rispettivamente datati 2000 e 2004.

Fratelli coltelli

Sebastian Valmont è un giovane ricco con la fama di playboy che non si fa scrupoli nel portarsi a letto una ragazza dopo l'altra e lasciare dietro di sé una lunga scia di cuori infranti. Il ragazzo ha un rapporto morboso con la sorellastra Kathryn, che ha sempre sognato di possedere sessualmente. L'impresa sembra a portata di mano quando la parente acquisita gli propone una scommessa: se Sebastian riuscirà ad avere un rapporto con la nuova arrivata, la castissima Annette, ella andrà a letto con lui. La "missione" sembra andare a gonfie vele, ma Sebastian non aveva messo in conto di innamorarsi per la prima volta nella sua vita...

Bitter Sweet Symphony

Kumble gioca di furbizia nella rincorsa allo scandalo, girando sequenze platonicamente hot che rimarranno nell'immaginario cinefilo di lì a venire, su tutte quella dell'appassionato bacio lesbo tra la Gellar e la Blair, con in sottofondo il tormentone Coffee and TV dei Blur. Ma le atmosfere torride e sensuali sono ben presenti anche negli infuocati dialoghi tra Sebastian e Kathryn, così come nelle scene suggerite fuori campo, mai esplicitate visivamente per non incorrere in rating di censura. Il resto segue abbastanza pedissequamente i risvolti del romanzo con uno sguardo alla MTV generation che si rispecchia in una regia fresca ed essenziale, priva di eccessivi virtuosismi ma ben adatta al giovanilistico contesto, accompagnando inoltre la narrazione con una colonna sonora ad hoc che si apre coi Placebo e si chiude coi The Verve, strizzando volutamente l'occhio (e l'orecchio) al pubblico di riferimento. Lo stesso dicasi per l'evoluzione finale che guarda al tipico romanticismo contemporaneo, con un epilogo tragico messo in atto secondo i più fedeli diktat del piccolo schermo. Il cast è sexy quanto basta per far breccia nelle platee adolescenziali di entrambi i sessi e, pur non brillando per bravura, si fa comunque apprezzare.

Cruel Intentions Le relazioni pericolose al nascere del nuovo millennio non mantengono il fascino delle trasposizioni passate ma reggono comunque bene il sensuale e diabolico gioco narrativo di amori e tradimenti. Cruel Intentions, vero e proprio cult per teenager all'alba del nuovo millennio, diverte e stuzzica con furbizia il pubblico di riferimento, pur adagiandosi in una narrazione senza troppi guizzi solcata però da scene di un certo impatto rimaste nella memoria degli adolescenti di allora.

6.5

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