Corro da te Recensione: l'amabile commedia con Miriam Leone

Il film diretto da Riccardo Milani scherza in maniera garbata sul tema della disabilità, riuscendo ad intrattenere anche senza stupire nelle evoluzioni.

Corro da te Recensione: l'amabile commedia con Miriam Leone
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Non è facile al giorno d'oggi esplorare determinati argomenti in maniera giocosa o spiccatamente allegra, perché si rischia di essere abbattuti dall'ondata rabbiosa di critiche sempre minacciose sull'orizzonte. La commedia è un genere nato proprio per dissacrare i temi più sentiti e spinosi, come la religione, la razza o la salute psicologica, ed alle sue pellicole è concesso di osare in maniera un po' più spinta rispetto agli altri approcci cinematografici.

Filo conduttore per due opere tendenzialmente simili per portata e riuscita è l'attrice italiana Miriam Leone, che dopo aver interpretato la protagonista con turbe comportamentali in Marilyn ha gli Occhi Neri (vi rimandiamo alla nostra recensione di Marilyn ha gli Occhi Neri per maggiori informazioni) diventa una disabile per il soggetto di un film francese - Tutti in Piedi di Franck Dubosc, datato 2018 - riproposto in salsa nostrana da Riccardo Milani e dalla sua troupe. Corro da Te arriva sulle piattaforme streaming e sui canali satellitari, tra i film di Amazon Prime Video di luglio 2022 e il catalogo cinema di Sky e Now di luglio , portando con sé la leggerezza di una commedia prevedibile nel sentimentale ma simpatica ed onesta nel suo umorismo senza fronzoli.

Un bambino nel corpo di un uomo

L'adolescenza coincide sempre con un periodo di sconvolgimenti ormonali e fisici, i quali portano ad un cambiamento effettivo nella mente e nel corpo di una persona che non sarà mai più com'era prima.

Lo stesso non avviene per l'età adulta, perché la crescita personale non è dettata da una scadenza corporale ma dal bagaglio di esperienze che si accumulano, e la vita di Gianni (Pierfrancesco Favino) ne è l'esempio lampante: sulla soglia dei 50 anni questo imprenditore di successo è un cinico e anaffettivo ragazzino nel corpo di un uomo, guidato dai propri ormoni in fermento attraverso le decine di personalità che inventa per sedurre un numero imprecisato di ragazze. Nemmeno la morte della madre smuove i suoi glaciali sentimenti, ma una visita alla casa della donna scomparsa per prendere le sue cose è destinata a cambiargli la vita: l'uomo si siede senza pensarci troppo sulla sedia a rotelle che ha accompagnato l'anziana signora nei suoi ultimi anni di vita, e così lo trova la nuova vicina Alessia (Pilar Fogliati) che, credendolo disabile, si propone come assistente nelle faccende quotidiane. Pur di avere l'occasione di tentare un approccio con l'avvenente donna, Gianni si finge dunque incapace di camminare, ma la vicina non prova alcun interesse per lui e lo presenta a sua sorella Chiara (Miriam Leone), disabile per davvero, sperando che tra i due scocchi quell'amore che gli è sempre mancato, seppur per motivi completamente diversi tra loro.

Una commedia prevedibile, ma onesta

Le evoluzioni che seguono il primo incontro tra Gianni e Chiara non sorprendono per imprevedibilità, non perché manchino il bersaglio risultando troppo scontate ma semplicemente perché la disattesa delle premesse non è tra gli scopi della pellicola. Lo sviluppo sentimentale che lega i due è predeterminato dalla bugia iniziale del protagonista e dall'affetto che monta in maniera reale tra i due, mentre Chiara si dimostra fin da subito una persona intelligente e piena d'amore da regalare, costretta ad una condizione fisica che non le offre numerosi spunti romantici.

La crescita personale di Gianni si palesa nel suo approccio più ragionato alle differenze che lo circondano, arrivando a non tollerare l'uso improprio di parole offensive quando in principio aveva una considerazione misera dei disabili, e non è importante se per maturare ha avuto bisogno di sbattere con il cuore contro l'evidenza, perché ciò che conta è quello che si diventa e null'altro.

Comicità frizzante

Di ben altra caratura si dimostra l'umorismo che pervade la pellicola, capace di scherzare su un tema così infido senza mai risultare offensivo né, al contrario, eccessivamente "corretto", sfruttando al momento giusto determinati vocaboli e situazioni imbarazzanti senza scadere nella volgarità.

Una spinta decisa verso la risata è garantita da un cast di personaggi secondari di tutto rispetto, i quali si dimostrano più amabili e spumeggianti rispetto ai protagonisti chiusi nei loro ruoli prevedibili, con le interpretazioni di Vanessa Scalera, Pietro Sermonti e Carlo de Ruggieri che danno colore e vivacità ad una sceneggiatura simpatica calibrando con misura l'essere macchiettistico e il carattere sfaccettato di persone non approfondite a dovere. Nota di merito finale per un Michele Placido sempre più a suo agio nei panni di comparsa coscienziosa, anche lui, proprio come i suoi colleghi che danno forma ai personaggi secondari, risulta immediatamente simpatico nella sua personalità triste e solitaria che dà la spinta decisiva verso la maturazione al protagonista della pellicola.

Corro da te Il remake italiano di Tutti in Piedi, pellicola francese diretta da Franck Dubosc nel 2018, è una commedia romantica prevedibile nelle sue evoluzioni sentimentali, ma capace di far ridere giocando su un tema spinoso come quello della disabilità senza mai risultare volgare né fuori luogo. Pierfrancesco Favino e Miriam Leone sono i protagonisti di una trama affettuosa che non si arrischia in sorprese per evitare di distruggere l'edificante messaggio di fondo, mentre l'ottimo cast che dà vita ai personaggi secondari porta avanti la vena umoristica della pellicola con i suoi caratteri perennemente sospesi tra il macchiettistico e la complessità mai analizzata del comprimario.

6.5

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