Come to Daddy, la recensione del film con Elijah Wood su Amazon Prime Video

Ant Timpson debutta alla regia con una commedia thriller dal sapore pulp, tesa, intrigante e divertente come il miglior cinema di genere di serie B.

Come to Daddy, la recensione del film con Elijah Wood su Amazon Prime Video
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"Le colpe dei padri ricadono sui figli", si legge nella Bibbia e ricorda anche William Shakespeare. "Non c'è niente al mondo come il proprio papino", canta invece Beyoncé. L'accostamento sembra azzardato, quasi un ossimoro in termini di contenuto, eppure è così che si apre Come to Daddy di Ant Timpson, debutto alla regia del produttore neozelandese dietro a Turbokid, Deathgasm o The ABCs of Death. La storia del film segue infatti Norval Greenwood (Elijah Wood), un privilegiato musicista che dalla soleggiata e ricca Beverly Hills - dove vive ancora con la madre - raggiunge le coste fredde dell'Oregon per incontrare suo padre, Brian, che non rivede sin da quando era ancora piccolo, prima che i genitori si separassero.

Non appena arriva, Brian sembra molto felice di riabbracciare il figlio. Parlano per ore delle esperienze musicali di Norval e anche del passato, spendendo molto tempo insieme nella grande magione del genitore e anche sulla spiaggia. Qualcosa però sembra non tornare, perché l'uomo comincia a comportarsi in modo strano e scostante già dopo pochi giorni, come se non volesse il ragazzo tra i piedi, come se avesse qualcosa da nascondere. Le cose cambiano repentinamente quando un evento scioccante colpisce Norval, spingendolo in un vortice d'inattesa follia che lo costringerà a prendere decisioni fondamentali per la sua stessa vita.

Il peggior modo di ritrovarsi

Il senso e il costrutto di Come to Daddy sono perfettamente rintracciabili nelle citazioni d'apertura sfruttate da Timpson. Il film inizia infatti come un piccolo dramma indipendente con una scrittura caustica e verace, momenti dialogati e confronti diretti. Non ha nell'immediato l'aura di commedia thriller, che invece trova e abbraccia dopo una ventina di minuti, senza mai lasciarla andare. Anzi, il regista segue le direttive dalla sceneggiatura di Toby Harvard per creare un mix di genere che spazia anche dal pulp al noir, esagerando dove possibile e creando momenti ai limiti dell'assurdo.
È un titolo perfettamente nelle corde di Elijah Wood, che dopo aver svestito i panni di Frodo ne Il Signore degli Anelli si è lanciato in una carriera attoriale davvero interessante, lavorando soprattutto per piccole produzioni indie, in ruoli quasi sempre sopra le righe, da Sin City a Maniac, da Open Windows al geniale I Don't Feel at Home in This World Anymore.

Film molto diversi l'uno da l'altro che hanno però in comune questo gusto per l'esasperazione, che sia scenografica, formale o contenutistica. E infatti anche in Come to Daddy si va oltre il dramma, il thriller e la commedia, confezionando qualcosa di tragicamente più esilarante, cucendo insieme una dopo l'altra situazioni che prevedono attacchi di cuore improvvisi con in mano un mannaia o penne ricoperte di escrementi usate come pugnali.

C'è anche una certa angoscia di fondo a dare un taglio curiosamente autoriale al film, che ricorda forse qualche scritto di Joe Lansdale ma anche elementi da outsider alla Thomas Phyncion, accostandosi dunque alle relative trasposizioni (stiamo parlando ad esempio di Cold in July o Vizio di Forma).

La regia di Timpson è attenta e oculata pur senza particolari virtuosismi, comunque in grado di concentrare la sua attenzione sul protagonista e immortalare alcune immagini davvero potenti e ricercate, in parte anche merito della fotografia curata da Daniel Katz.

Come to Daddy è in generale come si presenta: un esatto gioco di contrasti e ibridazione che può passare da un testo del Bardo a una canzone pop di Queen Bee. Ci si aspetta che sia eccessivo e intrigante, trascinante e bizzarro eppure a suo modo intenso. Non si poteva chiedere davvero di più al debutto alla regia di uno dei più stimati produttori neozelandesi, specie se al suo fianco troviamo anche Wood, tra i suoi amici e colleghi più fidati di sempre. Lo trovate comodamente su Amazon Prime Video. Papino vi aspetta lì. Fategli una visita: è tempo ben speso.

Come to Daddy Come to Daddy è il geniale debutto alla regia di Ant Timpson, produttore neozelandese dietro a Turbokid o The ABCs of Death. Di base è una commedia thriller che però spazia anche tra dramma indipendente, pulp e noir, regalando momenti e situazioni sopra le righe ed eccessive, in alcuni casi davvero inattese. Un film in cui Elijah Wood si trova perfettamente a suo agio nei panni di un protagonista trascinato all'interno di eventi più grandi delle proprie capacità, tra penne ricoperte d'escrementi usate come pugnali e altre assurdità tragicamente esilaranti. La puntuale direzione di Timpson sorretta dalla verace sceneggiatura di Toby Harvard e dall'ottima fotografia di Daniel Katz fanno il resto, confezionando un titolo a suo modo imperdibile, divertente, intenso e sì, persino trascinante.

7.5

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