Codice Unlocked: la recensione del film con Noomi Rapace e Orlando Bloom

Oltre il terrorismo internazionale, anche i governi e i servizi segreti possono nascondere minacce interne: Codice Unlocked vi racconta come...

Codice Unlocked: la recensione del film con Noomi Rapace e Orlando Bloom
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I tempi che stiamo vivendo sono tutt'altro che semplici, in tutto il mondo si respira aria di tempesta, da una parte per il rischio di un conflitto nucleare fra Usa e Corea del Nord, dall'altra per la costante minaccia del terrorismo internazionale. Un terrorismo di matrice islamica che colpisce in modo del tutto casuale e imprevedibile, motivo per cui i servizi segreti dei vari governi giocano un ruolo fondamentale per prevenire attacchi e salvare numerose vite umane. Ogni minima informazione, ogni dato sensibile può fare la differenza, pensate dunque quale disastro sarebbe se i servizi di intelligence finissero per informare involontariamente gli stessi terroristi. È ciò che accade, senza che lei se ne accorga certo, ad Alice Racine, la protagonista di Codice Unlocked, il nuovo thriller di Michael Apted (Cuore di Tuono, Il Mondo Non Basta, Amazing Grace, Le Cronache di Narnia - Il Viaggio del Veliero) che tenta di cavalcare l'onda di insicurezza che sta caratterizzando il nostro secolo.

Una serpe in seno

Un secolo in cui le grandi città occidentali sono sempre più multiculturali e isolare i soggetti potenzialmente a rischio è una vera missione impossibile. Codice Unlocked però fa il proverbiale miglio in più e ci mette in guardia da un problema spesso sottovalutato: gli stessi governi occidentali possono avere serpi in seno, agenti infiltrati e traditori, pronti a sfruttare la paura per controllare l'opinione pubblica. Bastano poche vittime in un attentato per aizzare la folla contro il nemico arabo, tanto invisibile quanto spaventoso. Non solo, anche dimostrare l'incapacità di un governo nel proteggere la propria popolazione può essere fondamentale per tenere il livello di allarme altissimo. La critica che Codice Unlocked porta avanti è dunque catastrofica ma verosimile, invita a riflettere e a non puntare il dito contro la minaccia più scontata - come un pessimo investigatore farebbe con il maggiordomo in caso di omicidio in villa. Fa tutto questo tenendo alta la tensione lungo tutta la sua durata, giocando con le attualissime armi batteriologiche e facendosi aiutare da un cast d'eccellenza da grande blockbuster.

Il thriller che diventò un cinecomic

Se Noomi Rapace si conferma totalmente a suo agio in un ruolo da autentica badass, mostrando nervi saldi e carattere, Michael Douglas infiamma ulteriormente il pubblico nei panni di un personaggio ambiguo e tenebroso. Insieme giocano da alleati prima, da nemici giurati poi, volando verso un finale con sfumature da cinecomic - con rimandi espliciti allo scontro Batman-Joker messo in scena da Tim Burton nel 1989. Un po' meno efficaci Orlando Bloom e John Malkovich, trasformati più in caricature che in altro, comunque utili ad accrescere la qualità del cast generale. Peter O'Brien, autore della sceneggiatura, è un mazziere che sa mescolare alla perfezione le sue carte, riesce a intrattenere e divertire in modo diretto, senza troppi giri di parole o esercizi di stile. Nonostante nel complesso Codice Unlocked sia un film non del tutto originale, è comunque estremamente funzionale e sa come servire i colpi di scena al suo pubblico. Un pubblico composto principalmente da appassionati di spionaggio e da amanti dei sotterfugi, come degli inganni più subdoli.

Codice Unlocked Nonostante nel complesso Codice Unlocked sia un film non del tutto originale, è comunque estremamente funzionale e sa come servire i colpi di scena al suo pubblico. Un pubblico composto principalmente da appassionati di spionaggio e da amanti dei sotterfugi, come degli inganni più subdoli.

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