Recensione Chronicles of the Ghostly Tribe

Una leggenda millenaria e il risveglio di entità demoniache sono al centro di Chronicles of the Ghostly Tribe, prima trasposizione in ordine di tempo del romanzo Ghost Blows Out the Light.

Recensione Chronicles of the Ghostly Tribe
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1979, confine sino-mongolo. Alcuni giganteschi reperti fossili di animali sconosciuti vengono ritrovati perfettamente intatti da squadre specializzate facenti parte del partito comunista. Un giorno un improvviso collasso delle strutture fa emergere nuovi passaggi in grado di condurre, secondo le leggende, ad un luogo mai scoperto prima. Il giovane lavoratore Hu Bayi si offre volontario quando la bella Ping, figlia del dottore a capo della spedizione, decide di seguire il padre nella pericolosa missione che, ben presto, si rivela foriera di inaspettati pericoli. Piccole creature alate mai viste prima cominciano infatti a decimare i membri del team e un'imponente valanga costringe i nostri ad un'improvvisata fuga. Dopo essere miracolosamente sopravvissuti ad una caduta in un precipizio, Hu Bay e Ping si trovano davanti ad una strana costruzione di origine aliena che nasconde un grande potere.

Adattamenti alieni

Il bestseller Ghost Blows Out the Light, pubblicato nel 2006 da Zhang Muye, è tornato doppiamente all'onore delle cronache cinesi nell'anno appena trascorso, in quanto ben due film hanno cercato di trasporne le atmosfere su grande schermo. Di Mojin - The Lost Legend (2015) abbiamo già parlato (bene) su queste stesse pagine, mentre ora è venuto il tempo di occuparci del primo adattamento in ordine di tempo, Chronicles of the Ghostly Tribe. Versioni molto diverse tra loro, in quanto chi ignorasse la fonte originaria in comune, potrebbe tranquillamente considerarli come due film a sé stanti. Una diversità non solo narrativa ma, purtroppo per il film diretto da Lu Chuan, anche qualitativa: qui infatti ci troviamo di fronte ad un pasticcio bello e buono, spesso confusionario e mai capace di affondare con giusta profondità nei numerosi risvolti interpersonali, soffocati da effetti speciali altalenanti che, tolte una manciata di sequenze, non riescono a creare il corretto senso di meraviglia. Tra salti temporali di anni, minacce aliene, mutazioni di origine demoniaca, tempeste di sabbia che guardano al remake de La mummia (1999), le due ore di visione si afflosciano inesorabilmente in un'escalation di estetica digitale che finisce per snaturare le, potenzialmente, affascinanti ambientazioni. Le creature mostruose che scorrazzano a caccia di carne umana nell'ultima parte, flirtante con atmosfere da horror patinato, non fanno per niente paura e la forzata love-story che lega i due protagonisti è priva di quello slancio emotivo che, sulla carta, avrebbe dovuto garantire dosi di malinconico romanticismo. Lo stesso cast, che vede Mark Chao e la bella Yao Chen nei ruoli principali, non brilla per immedesimazione e la carica avventurosa che caratterizzava il succitato Mojin è qui del tutto assente, sacrificata in nome di un'impronta sci-fi che sfiora l'improbabile.

Chronicles of the Ghostly Tribe Chronicles of the Ghostly Tribe si adagia fin troppo sull'utilizzo di effetti speciali non sempre all'altezza, favorendo gli sviluppi fantastici rispetto alla carica avventurosa che il romanzo di origine garantiva. Il regista Lu Chuan finisce per perdersi in una narrazione confusa e approssimativa, che tira in ballo demoni, alieni e creature mostruose in un forzato susseguirsi di eventi che, nonostante un plot potenzialmente interessante, non riesce mai a conquistare dal punto di vista empatico, preferendo una discutibile apparenza alla sostanza.

5

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