CHiPs, la serie cult anni '80 arriva sul grande schermo Recensione

Gli agenti Frank Poncharello e Jon Baker arrivano sul grande schermo in Chips, adattamento cinematografico della popolare serie tv.

CHiPs, la serie cult anni '80 arriva sul grande schermo Recensione
Articolo a cura di

Andata in onda per sei stagioni, dal 1977 al 1983, CHiPs è stata una serie culto per tutti coloro cresciuti negli anni '70 e '80. Le avventure su due ruote vissute dagli agenti di polizia Frank Poncharello e Jon Baker hanno segnato diverse generazioni e Hollywood non ha atteso troppo, in un periodo di pieno revival di produzioni passate, a metterne in cantiere un moderno remake per il grande schermo che però, a parte i nomi dei personaggi, non ha praticamente nulla da spartire con l'originale. In questa nuova versione ideata da Dex Shepard, che è regista, sceneggiatore e coprotagonista nei panni di Baker, i due poliziotti sono alla loro prima missione in coppia, pur provenendo da assai differenti background. Poncharello è infatti il nome usato dall'agente FBI Castillo, inviato sotto copertura tra le fila della polizia per indagare su una rapina in cui sarebbero coinvolti agenti corrotti, mentre Baker, reduce da un burrascoso divorzio, è un ex campione di spettacoli motociclistici da poco entrato nel corpo.

Poliziotti per caso

Sulla falsariga della recente operazione imbastita con Baywatch (2017) ci troviamo davanti ad un film che punta tutte le sue flebili carte su una demenzialità tipica degli anni 2000, in cui la storia è soltanto un pretesto per inscenare gag e battute in serie senza un minimo di costruzione logica degli eventi. Ha così luogo nei cento minuti di visione un ritmo indiavolato atto a propinare situazioni via via sempre più rocambolesche e al limite dell'assurdo, dove si cerca con scarsi risultati di esporre anche il relativo background dei due protagonisti, tra relazioni finite male e vaghi rimandi al loro recente passato. In particolare si pone ripetutamente l'accento su due peculiarità dell'improbabile coppia, con Poncharello letteralmente sex-addicted pronto a provarci con qualsiasi essere femminile sia dotato di respirazione e Baker che è una sorta di uomo di titanio, viste le numerose ferite e operazioni di cui è stato vittima. Il film è tutto qui, in un reiterarsi di comicità a buon mercato, infarcita di scatologie varie e riferimenti sessuali in serie, e di una componente action (pur discretamente realizzata grazie alle evoluzioni degli stuntmen) che punta tutto sull'acceleratore tra spericolati inseguimenti sulle highway statunitensi e sparatorie/scontri a mani nude di grossolana fattura.

Ce n'era il bisogno?

Si ride almeno? La risposta è purtroppo negativa, e tolta qualche battuta CHiPs si dimostra assai debole nella sua anima ilare, risultando prevedibile e scontato anche nei secondari risvolti "romantici" che fanno da riempitivo alla trama principale. Tolta qualche citazione (divertente quella a Ritorno al futuro nel concitato finale) sparsa qua e là il tutto è figlio della peggior commedia americana, quella sbracata e urlata in cui le finezze di scrittura sono solo un lontano ricordo, scartate in favore di un'immediatezza no-brain che però questa volta non ha funzionato nemmeno al botteghino. Il cast di certo ci mette del suo, e la forzata alchimia tra Shepard e Michael Pena è anche frutto dell'inadeguatezza occasionale dei due attori, mai a loro agio in figure che definire macchiette è solo che un complimento. Allo stesso modo sprecato il numeroso nugolo di guest star, con Vincent D'Onorfrio, Kristen Bell e Adam Brody ben al di sotto delle loro capacità, senza considerare il cameo cult del leggendario Poncherello originale Erik Estrada, comparente in un epilogo ennesimo passaggio di cattivo gusto.

CHiPs Come rovinare il ricordo di una serie cult degli anni '80 con un film sbracato che, più che tragicomico, è tragico e basta. E così dopo Baywatch anche CHiPs trova la via del grande schermo in una produzione che punta tutto su una demenzialità volgare e politicamente scorretta tipica del nuovo millennio, proponendo gag e battute in serie (quelle buone si contano sulla dita di una mano) all'interno di una trama lineare infarcita di improbabili e forzati risvolti secondari. La stessa componente action, pur avvalendosi di efficaci stunt, punta tutto su un'esagerazione gratuita atta soltanto a nascondere le deficienze narrative ed emozionali di un'operazione da dimenticare al più presto.

4

Che voto dai a: CHiPs

Media Voto Utenti
Voti: 8
3.6
nd