Chasing Dream, la recensione del film di Johnnie To

Una promessa dell'MMA e un'aspirante cantante si incontrano e uniscono le forze per realizzare i rispettivi sogni in un film dalla duplice personalità.

Chasing Dream, la recensione del film di Johnnie To
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Tiger è un campione di MMA, adorato dal pubblico per i suoi continui successi in Prima Divisione. Il ragazzo, di umili origini, è costretto a combattere nella scuderia di un losco manager che ha affari nella malavita. Una sera, dopo l'ennesimo incontro vittorioso, Tiger si imbatte nella coetanea Cuckoo Du, in fuga proprio dal suo allenatore, e decide di prenderla sotto la sua ala protettrice, trovandole anche alcuni lavoretti per permetterle di ripagare il debito al loro comune faccendiere.
Cuckoo ha il sogno di sfondare nel mondo della musica, un obiettivo che cerca di realizzare con tutte le proprie forze anche per farla pagare al divo Qu Fengfeng, giudice del popolarissimo talent-show Perfect Diva, colpevole di averla prima sedotta e poi rubato i testi di alcune canzoni da lei scritte.
Insieme l'insolita coppia trascorrerà incredibili (dis)avventure: lui sul ring, lei sul palco.

Botte e canzoni

Sbarca in anteprima internazionale al Far East Festival 2020 il nuovo film di Johnnie To, maestro del cinema di Hong Kong che in passato ci ha regalato capolavori del gangster-action movie del calibro di A Hero Never Dies (1998), Election (2005) e il poetico Exiled (2006).
Negli ultimi anni il regista ha spesso alternato alle epopee più noir dei titoli affini all'ambito delle commedie romantiche, con alterni risultati, e questo Chasing Dream tenta di fondere in maniera pseudo-farsesca i suddetti generi. Da un lato troviamo infatti il versante agonistico - con i furiosi combattimenti di MMA - e dall'altro il lato più leggero incarnato dalla scalata al successo nel mondo dei talent musicali, il tutto filtrato attraverso ampie dosi di umorismo tipicamente indigeno.

Un'opera che può parzialmente spiazzare e che di certo non verrà ricordata tra le migliori del regista ma che, pur al netto di qualche ingenuità concettuale, riesce a garantire due ore di divertimento disimpegnato e privo di eccessiva tensione, con l'ovvio climax finale che finisce per citare volutamente - con spudorata consapevolezza - gli esiti conclusivi del primo, leggendario, Rocky (1976).

La La Ring

Oltre a ulteriori eventi secondari che possono ricordare alla larga la saga con protagonista Sylvester Stallone, un altro punto di riferimento per l'attigua escalation musical è La La Land (2016), con un discreto numero di comparse e un'estetica pop e colorata a caratterizzare le relative sequenze a tema.
Chasing Dream ricrea le tipiche ambientazioni e dinamiche dei moderni contest televisivi, dai giudici che vengono osannati come vere e proprie star fino al dietro le quinte, e la presenza di un paio di sfidanti impostate sui generis ricalca in chiave caricaturale quanto si può osservare in quella effettiva realtà.

Johnnie To sembra a volte farsi prendere troppo la mano dal lato giocoso del racconto e la monotematica performance di Jacky Heung, col sorriso perennemente stampato in volto, non aiuta alla credibilità della narrazione.
D'altronde anche questo è un tratto distintivo rimarcato in partenza con il quale bisogna venire a patti per fruire dell'impianto ludico complessivo.
Chi si aspettava atmosfere alla Unbeatable (2013) del connazionale Dante Lam - uno tra i migliori esponenti action sull'MMA dello scorso decennio - rimarrà probabilmente deluso, ma il film ha comunque una spiccata personalità in grado di distinguerlo dalla massa anche proprio nelle sue scalmanate sbavature.

Chasing Dream Ci troviamo dalle parti del Johnnie To più leggero e chi conosce bene la carriera del regista hongkonghese potrebbe parzialmente storcere il naso. Niente atmosfere cupe e storie dall'esito tragico in ambito noir, ma un divertimento a sfondo romantico e con un pizzico di agonismo caratterizza infatti le due ore di visione di Chasing Dream, racconto di due anime reiette che si incontrano e si trovano a lottare spalla a spalla per realizzare i rispettivi sogni. Lei aspirante cantante, lui promessa della MMA, i protagonisti sono al centro di un film colorato e ricco di una comicità ridanciana e senza pretese, diviso tra gli incontri sul ring, esibizioni ai talent-show e spezzoni da moderno musical: un ibrido a tratti impreciso e poco equilibrato che trova a ogni modo una propria, originale energia nella commistione tra musica e sudore.

6.5

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