Recensione Byzantium

Neil Jordan torna al cinema di vampiri con due interpreti brave e sensuali come Gemma Anderton e Saoirse Ronan

Recensione Byzantium
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Claire ed Eleanor, madre e figlia (ma in realtà, per motivi di sicurezza, la prima si spaccia come sorella maggiore dell'altra), vivono nel nostro mondo da più di duecento anni. Sono infatti due revenant, creature né vive né morte, vampiri la cui vita è una fuga continua dalla Fratellanza, un ordine segreto di loro simili, che ha lo scopo di eliminarle, in quanto Claire ha infranto una delle leggi sacre della millenaria organizzazione. Eleanor però, eterna sedicenne da più di due secoli, è stanca di scappare dal mondo e di dover mentire a chiunque e dopo un'esistenza trascorsa quasi interamente nella solitudine, decide di aprirsi con Frank, un ragazzo giovane e impacciato ammalato di emofilia. Nel frattempo la madre/sorella decide di aprire un bordello, ma entrambe le donne sono ignare che i loro inseguitori siano sempre più vicini...Neil Jordan torna, a quasi vent'anni di distanza, a parlarci di vampiri. Dopo il classico Intervista col vampiro, tratto dal romanzo di Ann Rice, il regista irlandese ha avuto una carriera altalenante, sfornando grandi film come Michael Collins e Breakfast on Pluto ma anche titoli meno memorabili, seppur sempre sulla soglia della decenza, come Il buio nell'anima e Ondine - Il segreto del mare. Dato di fatto innegabile è comunque che nessuna di queste pellicole abbia mai raggiunto l'immaginario collettivo come l'opera con protagonisti Tom Cruise e Brad Pitt. Ribalta che potrebbe tornare con questa suo ultimo lavoro, atteso da tempo, dal titolo Byzantium, che vede protagoniste due attrici di primo piano come Saoirse Ronan (Espiazione, Amabili resti) e Gemma Anderton (Prince of Persia - Le sabbie del tempo, Tamara Drewe - Tradimenti all'inglese).

L'amore e il sangue

Basato sulla pièce teatrale A Vampire Story di Moira Buffini, autrice anche della sceneggiatura, Byzantium ricorda per molti versi il precedente titolo vampiresco di Jordan, proponendosi non come un horror ma bensì come un intenso drama di derivazione fantastica in cui l'autore irlandese torna alle atmosfere malinconiche e cupe che sono maggiormente nelle sue corde. Una storia ricca di sviluppi emozionali, in cui il passato delle due protagoniste ci viene raccontato tramite diversi flashback, e riesce a tenere con il fiato sospeso sino all'epilogo, riuscendo a condensare in poco meno di due ore diversi spunti di riflessione. Pur non rinunciando ad alcune scene forti, ma mai gratuite, che non deluderanno gli amanti della violenza ragionata, il film è più un riflesso interiore dell'animo delle due donne, racchiuse per sempre in un corpo incapace di invecchiare e destinate a vivere per l'eternità, sempre in una continua fuga dai loro nemici. Un rapporto contrastato il loro, soprattutto per Eleanor, eterna ragazzina dalla maturità centenaria, da sempre chiusa nella propria solitudine ma ora pronta ad aprirsi al mondo e all'amore, incurante del pericolo che la sua scelta può rappresentare per lei e la madre. Quest'ultima pure sembra non riconoscere il bisogno di una vita normale da parte della figlia, e per mantenere entrambe non si fa scrupoli nello sfruttare gli uomini per il proprio tornaconto personale, in una vita di lussuria e facile guadagno. Registicamente Jordan si conferma nuovamente un esteta dell'immagine, creando scorci evocativi (soprattutto nelle allucinazioni / dejavu della giovane Eleanor) e rappresentando con eleganza soprattutto le sequenze ambientate nel passato, un passato non tenero in cui le donne spesso venivano sfruttate e umiliate, come il destino che è toccato a Claire. Gli uomini in questa storia sono per lo più accessori, le vere protagoniste sono le due donne vampiro messe alle strette da un mondo spietato, quasi a sottolineare come l'emancipazione sessuale non risparmi neanche gli esseri soprannaturali. L'operazione sarebbe sicuramente meno riuscita senza la presenza di due attrici all'altezza, e se Gemma Anderton oltre che incredibilmente sexy qui dimostra anche una convincente maturità attoriale, è da incorniciare la prova di una sempre più brava Saoirse Ronan, la cui bellezza particolare e magnetica è perfetta per il ruolo.

Byzantium Neil Jordan torna al cinema di vampiri con una storia intensa e malinconica su due donne, madre e figlia, in vita da più di duecento anni e in continua fuga dalla Fratellanza, ordine segreto che ha lo scopo di eliminarle per sempre. Dramma di formazione, soprattutto nella crescita di una bi-centenaria sedicenne come Eleanor, il film non lesina comunque in scene forti, anche se il tono della narrazione, sommesso e intimista, lo tiene distante dalla violenza gratuita e si concentra soprattutto sulla psicologia delle due protagoniste, così uguali e così diverse, ma legate indissolubilmente tra loro. Ottime sia la Anderton, ma soprattutto una sempre più bella e brava Ronan, in un ruolo che ricorda per più sfaccettature quello interpretato da Kirsten Dunst in Intervista col vampiro.

7.5

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