Bushwick, la recensione del film con Dave Bautista

Quando le strade americane vengono invase da un esercito invasore, una studentessa e un ex-marine uniscono le forze per sopravvivere.

Bushwick, la recensione del film con Dave Bautista
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Lucy, studentessa al secondo anno di college, si trova in metropolitana col fidanzato Jose quando gli altoparlanti annunciano che tutte le corse sono state cancellate. In superficie infatti sta avendo luogo una vera e propria guerriglia urbana con individui vestiti in tute nere che stanno mettendo a ferro e fuoco l'abitato uccidendo i civili. A pagarne le conseguenze è anche Jose, che muore carbonizzato in un'esplosione; la ragazza, rimasta sola, si trova così in fuga dai colpi dei cecchini ma finisce tra le braccia di una gang locale. Solo l'intervento di Stupe, ex veterano dei marine, impedisce che Lucy cada dalla padella alla brace: ora l'insolita coppia dovrà attraversare i cinque isolati del malfamato quartiere di Bushwick per trovare i propri cari e raggiungere forse l'agognata salvezza, cercando di capire al contempo chi si celi dietro questa vera e propria invasione organizzata in forze massicce.

La guerra in casa

Con una premessa che guarda a un classico come Alba Rossa (1984), il secondo film diretto a quattro mani da Cary Murnion e Jonathan Milott ci trascina nell'improbabile ucronia di una nuova guerra civile americana, lasciando che il sottotesto politico sia però solo uno specchietto per le allodole al fine di consentire ai più puri istinti di genere di prendere campo sin dai primissimi minuti. Bushwick (distribuito in home video da LFG) ci catapulta da subito nell'inferno urbano in cui la giovane protagonista si trova a fuggire sola e spaventata dopo la tragica morte del fidanzato e pone diversi ostacoli alla sua ricerca di sopravvivenza, con l'ulteriore pericolo costituito dalle gang di sciacalli imperversanti nel puro e folle caos cittadino. Non è un caso che il titolo sia il nome del quartiere povero di Brooklyn in cui è ambientata la vicenda, sfondo di tutti i novanta minuti di visione. Con l'entrata in scena del personaggio di Dave Bautista, il cui fisico massiccio non impedisce comunque di costruirvi sopra una discreta caratterizzazione drammatica, i toni virano su tonalità più action ma sempre in maniera sobria e relativamente verosimile, senza cedere alle lusinghe di un facile ma fittizio spettacolo a tema.
La camera che segue costantemente alle spalle la coppia di personaggi principali e la ragionata gestione delle inquadrature regalano buone dosi di suspense e una sana violenza, pur senza esagerazioni, fa capolino in un paio di sequenze convogliando le giuste emozioni di genere. Laddove l'operazione non convince del tutto è in una sceneggiatura a tratti forzata, con la figura di Lucy che si prodiga per salvare i propri familiari (prima l'anziana nonna, poi la sorella dipendente dalle droghe) anche contro ogni logica di sopravvivenza, obbligando gioco-forza il suo compagno di fuga a seguirla. E all'originale colpo di scena finale che precede i titoli di coda rimane la domanda su dove la sceneggiatura volesse andare realmente a parare, vista l'assenza di motivi e risposte precisi dietro a quanto visto in precedenza, scelta opinabile capace di dividere diametralmente il pubblico.

Bushwick Dave Bautista e Brittany Snow uniscono le forze in una disperata missione di sopravvivenza quando le strade americane vengono prese d'assalto da un esercito invasore che massacra a sangue freddo gli inermi civili. Bushwick è un action/thriller diverso dalla media che colpisce per l'immediatezza registica e alcune scelte stilistiche, trovando forza nell'improbabile coppia di protagonisti e sfruttando al meglio l'ambientazione urbana, ma non è del tutto onesto in una narrazione dove conta più il come che il perché.

6

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