Recensione Bubba Ho-tep

Recensione del dvd distribuito da Dall'Angelo pictures del cult interpretato da Bruce Campbell

Recensione Bubba Ho-tep
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E' dal 2002, anno in cui ne venne annunciato l'inizio della lavorazione, che sentiamo parlare di Bubba Ho-tep, il lungometraggio che, tratto da un racconto breve di Joe R. Lansdale, ha portato il regista originario di Tripoli Don Coscarelli - incluso nel 2005 anche tra i Masters of horror dell'omonima serie televisiva - ad allontanarsi una volta tanto dalla saga cui ha dedicato quasi tutta la sua carriera dietro la macchina da presa: Phantasm, costituita tra il 1979 e il 1998 da quattro film incentrati sulla figura del malefico Tall man, con le fattezze di Angus Scrimm e intento a conquistare il mondo supportato da folletti incappucciati e letali sfere luminescenti atte a conficcarsi nella testa delle vittime prescelte.
Ed è proprio il Reggie Bannister protagonista della tetralogia a comparire nel ruolo di un amministratore in questa pellicola che, vincitrice di non pochi premi presso i vari festival, arriva dalle nostre parti soltanto nel 2010, distribuita direttamente su supporto dvd dall'attivissima Dall'Angelo pictures, da sempre attenta alla scoperta e riscoperta del cinema di genere.

Elvis Presley vs the mummy

Al centro della vicenda raccontata troviamo il Bruce Campbell della trilogia Evil dead/La casa, il quale, in un'interpretazione degna del Robert De Niro dei tempi d'oro (e non è un'esagerazione), veste i panni di un invecchiato e malandato Elvis Presley che, da tutti creduto morto e stanco della fama e della vita da superstar, alloggia in un ospizio, visto dagli altri come un fan fuori di testa del re del rock. Un ospizio in cui, affiancato da Jack alias Ossie Davis (Fa' la cosa giusta), folle di colore convinto di essere il presidente John Fitzgerald Kennedy, si ritrova costretto a combattere contro una mummia egizia interessata a sterminare l'uno dopo l'altro gli arzilli residenti del posto.
Quindi, una trama che lascerebbe immaginare chissà quale movimentato delirio su celluloide dai connotati demenzial-trash e che, invece, Coscarelli, complice l'ottima sceneggiatura firmata da lui stesso, sfrutta a dovere per dare vita - attraverso lenti ma coinvolgenti e tutt'altro che noiosi ritmi narrativi - a uno dei più atipici titoli della storia del cinema.
Infatti, sebbene l'ironia sia un elemento piuttosto presente all'interno dell'operazione (Elvis, tra l'altro, vedendo in tv i lungometraggi interpretati da giovane, osserva: "Filmacci di quart'ordine, non se ne salva uno"), è soprattutto la triste atmosfera di solitudine pre-fine dell'esistenza che aleggia nell'ospizio ad essere enfatizzata a dovere e in maniera decisamente realistica dal regista, tra personaggi ridotti al minimo, cinismo sfoggiato dai lavoranti della struttura e lunghi e cupi corridoi vuoti.
Lunghi e cupi corridoi vuoti in cui il mostro che vi si aggira non rappresenta altro che il timore nei confronti della morte, tipico dell'età in cui il corpo comincia a presentare segni di decadimento, con conseguente propensione psicologica all'abbandono totale. Propensione che non sembra però colpire del tutto il protagonista, la cui malinconica voce interiore ci porta a conoscenza dei suoi successi passati, pronto ad entrare in azione soltanto nella parte finale dei circa 92 minuti di visione, quella che maggiormente, concedendo spazio al movimento e alla totale fisicità della creatura, ci ricorda l'appartenenza del film al genere horror.

Il dvd

Ed è anche la splendida colonna sonora curata dal grande Brian"Final destination 3-D"Tyler - che spazia da un malinconico slow stile anni Cinquanta al più countreggiante tema principale - a rappresentare di sicuro uno degli elementi di spicco dell'operazione, tanto che il dvd edito dalla Dall'Angelo pictures, tutt'altro che disprezzabile per quanto riguarda la qualità audiovisiva, ne include il videoclip nella sezione riservata ai contenuti speciali.
Sezione comprendente, inoltre, tre minuti di scene cancellate, sette minuti in cui lo scrittore Lansdale legge un estratto del racconto - che scopriamo essere caratterizzato da un linguaggio decisamente crudo - di origine del lungometraggio e, soprattutto, un interessante making of di circa quarantasei minuti.
Si tratta infatti di un vero e proprio viaggio sul set che, tra testimonianze di protagonisti e tecnici, ripercorre tutta la lavorazione del film, dall'iniziale ricerca di una produzione alla realizzazione del trucco di Bruce Campbell e della mummia. Viaggio nel corso di cui non solo apprendiamo che, prima dell'inizio delle riprese, diversi degli agenti degli attori erano titubanti, in quanto non capivano affatto le potenzialità dello script, ma ascoltiamo anche Reggie Bannister affermare significativamente: "Nonostante tutte le risate e le cose ridicole che succedono nella casa di riposo, c'è un sottotesto oscuro e profondo".
Del resto, stiamo parlando di un titolo assolutamente da avere già divenuto un cult-movie ma che, tenendo in considerazione la notevole originalità e la riuscita dell'operazione, non si esclude possa ben presto trasformarsi in un capolavoro.

Bubba Ho-tep Scritto e diretto in maniera splendida dal Don Coscarelli autore della nota saga Phantasm, arriva finalmente in Italia - anche se direttamente su dvd - uno dei titoli più discussi d’inizio XXI secolo, tratto da un racconto di Robert R. Lansdale. Un lungometraggio che, nonostante le tematiche soprannaturali affrontate, individua tutta la sua bellezza nella maniera tanto realistica quanto toccante in cui descrive il sentimento e la situazione di abbandono tipici della terza età. Con un Bruce”La casa”Campbell da antologia e lo splatter appena accennato, per una buona edizione dvd che, soddisfacente quanto quelle distribuite all’estero, racchiude un titolo il cui giudizio non può andare altro che dall’8 in su.

7

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