Recensione Bride Wars - La mia migliore nemica

Lotta tra sposine a colpi di bouquet

Recensione Bride Wars - La mia migliore nemica
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Commedia romantica attivata

In America per commedia sentimentale si intende un genere specifico, rivolto prevalentemente a un pubblico femminile. Con The Women e Sex and the City tale background cinematografico - costituito da colori accesi, linguaggi riconoscibili e un chiodo fisso per il pettegolezzo - sembra interessare anche gli italiani. Dopotutto, non chiede allo spettatore nulla che non sappia già... e sappiamo quanto un cinema simile stuzzichi in Italia l'appetito di molti. La domanda, comunque, la rivolgiamo lo stesso: quanto siete disposti a sorseggiare la spensieratezza lasciando sul fondo tracce di un qualsivoglia trasporto emotivo/intellettuale?
Gary Winick non è nuovo alle commedie: Tadpole - Un giovane seduttore a New York, 30 anni in un secondo e La tela di Carlotta sono film discreti che mostrano piccole doti comunicative del regista, nonché parte della sua sensibilità dietro la macchina da presa. Eppure l'ultima sua fatica, prodotta tra gli altri da una delle due protagoniste (Kate Hudson), risulta a lungo andare banale e irritante.

Semplicità Vs Egoismo

La trama è molto semplice: Liv (Kate Hudson) ed Emma (Kate Hudson) sono amiche del cuore da quando, piccolissime, avevano pianificato i rispettivi matrimoni. In cima all’elenco delle cose indispensabili figurava il Plaza Hotel, luogo in cui le due future spose avrebbero festeggiato la loro unione. Ora, arrivate alla soglia dei ventisei anni, entrambe sono sul punto di realizzare il loro sogno e di vivere per sempre felici e contente coi rispettivi partner. Tutto sembra filare liscio fino a quando un errore crea una sovrapposizione di date... questo significa che solo una delle due potrà sposarsi al Plaza! L'amicizia di una vita viene così messa a dura prova. Liv, che è un avvocato di successo ed è abituata a ottenere ciò che vuole, inclusi il lavoro perfetto e l’uomo perfetto, non si accontenterà di niente di meno del matrimonio perfetto che ha sognato per anni. Emma, un’insegnante che si è sempre presa cura degli altri, ma non altrettanto di se stessa, scopre in sé un lato crudele e vendicativo, che inizia a manifestarsi quando il suo sogno nuziale è in pericolo. E così da amiche inseparabili si trovano coinvolte in una "guerra di torte" che rischia di trasformarsi in un conflitto totale...

“E’ così faticoso cercare di essere perfetta continuamente”

Questa continua ricerca dell'assoluta perfezione è uno dei punti interrogativi che sorgono per primi: perché nella società odierna conta più di qualsiasi altro valore? Ma soprattutto, perché affidare questi quesiti a delle bellezze la cui natura ha dato loro più di una soddisfazione? Ciò fa crollare l'immedesimazione e l'attinenza con la realtà. Altro punto interrogativo è dato dalla rappresentazione annacquata dell'amicizia come unico e vero valore sentimentale (sulla base di cosa poi?). Le due personalità sono abbastanza diverse e le loro azioni portate all'eccesso rendono la scissione ancor più marcata, spesso esasperando il fine ultimo. Di sicuro sono tante le domande prive di risposte incluse nel pacchetto. Tutto ciò che Bride Wars ha da offrirci è quella leggerezza contenuta nel titolo: una lotta ironica e spensierate tra due donne, amiche e future spose. Sebbene non ci sia dell'altro, tale scelta viene legittimata dalla natura spudoratamente commerciale della pellicola. La sceneggiatura, pregna di luoghi comuni e sentimentalismi gratuiti, tiene incollata una storia praticamente inesistente. Il matrimonio è solo una scusa accessoria giacché le gag sono le vere protagoniste. La coppia Kate Hudson e Anne Hathaway funziona. Talvolta le loro interpretazioni fanno sorridere e la comicità fisica dona quella vivacità necessaria a mettere il buon umore; la regia inoltre coglie i lati migliori delle attrici e grazie a un montaggio ben incastrato non appesantisce. A infastidire tuttavia è l'assoluta mercificazione del sentimento: ci si sposa perché è lusso. Per la cerimonia, i commenti delle amiche e l'abito nuziale. Il messaggio veicolato alla fine è uno solo: un brillante è per sempre, l'amore no. Ma sicure di averlo cercato questo maledettisimo amore?
Bride Wars è l'ennesima uscita lanciata post San Valentino che va affiancandosi a Il matrimonio del mio migliore amico, Il padre della sposa, eccetera - film che hanno in comune il medesimo sfondo bianco candido. Se c'è davvero dell'ironia in tutto questo, forse bisognerebbe cercarla nel cambiamento sociale: in un momento in cui si registrano più divorzi che matrimoni, l'idea che tale posizione possa davvero risultare la massima aspirazione per una donna fa certamente ghignare.

Bride Wars - La mia migliore nemica Gary Winick dirige con brio una storia povera di idee. Purtroppo Bride Wars non solo conferma la teoria secondo la quale la commedia romantica rimane appannaggio esclusivo del gentil sesso, ma lancia un'ulteriore riflessione (o vogliamo chiamarlo 'allarme') sulla personalità delle donne: che siano tutte superficiali, paranoiche e che si divertano strillando come pazze? Senza voler generalizzare, il dubbio rimane, specie se ogni anno non mancano all'appello prodotti fotocopia con la medesima traccia narrativa. Se non vi rispecchiate in questo profilo, sapete già cosa fare quando il prossimo 20 febbraio, Kate Hudson e Anne Hathaway ammiccheranno contente nel vostro cinema di fiducia.

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