Braven, la recensione del film con Jason Momoa e Stephen Lang

Joe Braven deve difendere la sua famiglia quando un gruppo di criminali, a caccia di un grosso quantitativo di droga, assale la sua baita di montagna.

Braven, la recensione del film con Jason Momoa e Stephen Lang
Articolo a cura di

Boscaiolo e proprietario di una compagnia specializzata nella raccolta della legna, Joe Braven vive felice con la sua famiglia formata dalla moglie Stephania, dalla piccola figlia Charlotte e dall'anziano padre Linden, negli ultimi tempi affetto da una grave forma di demenza senile.
L'anziano finisce per l'ennesima volta al centro di una rissa da lui stesso provocata a causa della sua malattia, lo sceriffo locale avverte così Joe che se un'occasione simile dovesse ripetersi si apriranno per il genitore le porte del carcere. L'uomo non è però intenzionato a mettere il padre in una casa di cura e, per cercare di trovare una soluzione, decide di trascorrere insieme a lui una giornata nella capanna di loro proprietà isolata nel bosco.
Peccato che la sera prima uno dei dipendenti di Joe, in combutta con una banda criminale dedita allo spaccio, abbia nascosto proprio lì un ingente carico di droga, con l'intenzione di andare a riprenderlo il giorno dopo in compagnia del leader della gang e dei suoi scagnozzi.
Ben presto le cose degenerano e Joe e Linden, costretti nel frattempo a proteggere anche la piccola Charlotte che si era intrufolata di nascosta nell'auto del padre, devono ricorrere alle armi per difendere le proprie vite e sgominare gli aggressori.

Only the Braven

Batte bandiera canadese questo solido thriller, che segna l'esordio dietro la macchina da presa in un lungometraggio del regista di origini sino/tedesche Lin Odeing, ex-stuntman che dagli anni '90 a oggi ha preso parte a oltre cento produzioni di diverso genere.
Tutta l'esperienza in campo action del novello cineasta viene alla luce nelle rare, ma avvincenti, sequenze d'azione che caratterizzano soprattutto la mezz'ora finale, con una lunga ed estenuante resa dei conti tra la famiglia e la banda di criminali, che si risolve tramite soluzioni e coreografie sempre originali che gasano a dovere l'occhio dello spettatore.
Ma Braven, titolo che riprende il cognome del protagonista e che scimmiotta il più iconico brave (coraggioso in italiano), oltre ai suoi tenaci istinti da revenge-movie possiede anche una notevole cura nella caratterizzazione introspettiva dei personaggi e, nonostante un'evidente forzatura nella dinamica delle coincidenze che causano il gioco tra prede e predatori, riesce a creare figure credibili ed empatiche, a cominciare dal nonno malato interpretato con struggente intensità da uno Stephen Lang in stato di grazia, sia nei momenti più rabbiosi che in quelli più drammatici.

Padri e figli

Sin dai titoli di testa, in cui una musica epica e dolente al contempo accompagna le riprese di paesaggi innevati e di foreste selvagge, nei quali poi avranno effettivamente luogo gli eventi cruciali del film, Braven (uscito da poco nel mercato home video americano e ancora privo di una distribuzione italiana) prova a distinguersi da molte produzioni similari per un taglio più intimista e selettivo, che schiva ogni forma di gratuita retorica in favore di un approccio più diretto e genuino, che trova nella succitata parte finale un ampio veicolo emotivo ricco di gustosi istinti di genere.
Cercando il pelo nell'uovo, lo spezzone centrale può risentire di una certa monotonia, ma tutte le sequenze che hanno luogo nella folta boscaglia coperta da una fitta coltre bianca, tra furiosi inseguimenti e inaspettati agguati, ripagano l'attesa nel migliore dei modi. Oltre al già citato Lang, l'intero cast offre prove convincenti e Jason Momoa, conosciuto più per i suoi ruoli muscolari, mette in mostra qui sfumature inaspettate nella parte di un uomo tutto d'un pezzo che deve affrontare in primis la malattia del genitore, in seguito gli spietati aggressori della sua quiete familiare, in una vicenda che riporta la concezione di vendetta al suo stato più puro e primordiale.

Braven Le facce (e i corpi) da duri di Jason Momoa e Stephen Lang, qui rispettivamente nei panni di un figlio e di un padre malato di demenza, sono al centro di questo avvincente thriller ambientato nelle innevate foreste canadesi, palcoscenico perfetto per la partita mortale tra la tranquilla famigliola protagonista e una banda di spietati criminali alla ricerca di un ingente quantitativo di droga. Braven sfrutta una trama base non certo originalissima con solida personalità e rende la lunga sfida/resa dei conti tra buoni e cattivi un avvincente gioco del gatto e del topo, in cui i ruoli finiscono per invertirsi nella fitta boscaglia che apre le porte a dinamiche action tese e avvincenti. E se i principali risvolti narrativi risultano forse un po' prevedibili, l'ora e mezzo di visione ha il merito di intrattenere con gusto, coniugando emozioni meno scontate del previsto ed esaltanti istinti di genere.

7

Che voto dai a: Braven

Media Voto Utenti
Voti: 7
6
nd