Brave Ragazze, la recensione del film con Ambra Angiolini

Michela Andreozzi dirige una commedia al femminile travestita da heist-movie, ispirata a un fatto di cronaca avvenuto in Francia a fine anni '80.

Brave Ragazze, la recensione del film con Ambra Angiolini
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La storia è ambientata a Gaeta, nel Lazio, agli inizi degli Anni Ottanta. Lì vivono quattro amiche inseparabili, tutte alle prese con i propri problemi personali.
Anna è una madre single di due bambini che è stata appena licenziata dal posto di lavoro. Maria è una donna profondamente religiosa, vittima delle ripetute violenze da parte di un marito geloso e manesco.
Infine Chicca e Caterina sono due sorelle, ognuna con un diverso sogno nel cassetto: la prima vorrebbe trasferirsi in Inghilterra mentre la seconda aspira a studiare all'Università di Roma.
Per dare una svolta al proprio grigio presente, il quartetto decide di organizzare una rapina alla banca locale, ma dopo che il colpo va a segno le cose inevitabilmente si complicano e l'arrivo in città del commissario Morandi, nuovo vicino di casa di Anna, ingarbuglia ulteriormente la situazione.

Gioco di donna

Il film è ispirato a una storia vera consumatasi poco più di trent'anni fa ad Avignone, in Francia, dove un gruppetto di giovani mamme - poi ribattezzate dall'opinione pubblica con il soprannome le amazzoni - compì diverse rapine a mano armata.
Un soggetto che ha fatto gola a Michela Andreozzi, solitamente attiva sul piccolo schermo, per la regia del suo secondo lungometraggio.
Il tema d'altronde è fortemente attuale dopo la rinnovata esplosione del girl-power e del femminismo post #MeToo.
Peccato che proprio nell'esaltazione dei suddetti si perda di mira il nucleo del racconto e della vicenda originaria e si inserisca un fastidioso alone giustificatorio nei confronti delle protagoniste che, problemi personali o meno con cui fare i conti, rimangono a ogni modo delle criminali.
E invece fin dal titolo Brave Ragazze si cede al buonismo più assolutorio, in una sorta di moderna reiterazione di quell'Italiani brava gente a cui ormai non crede più nessuno.

Risate di routine

Si potrebbe obiettare che ci troviamo davanti a un titolo leggero, fatto per divertire un pubblico di riferimento non molto esoso in termini di ritratti psicologici a tutto tondo e sfumature morali, ma anche visto nella sua ottica di genere il film si rivela una sorta di buco nell'acqua.
Brave Ragazze cerca di scimmiottare emuli ben più riusciti senza un'idea originale degna di nota e la regia di stampo pseudo-televisivo non aiuta ad appassionarsi alla vicenda.
Tolto un breve inseguimento su quattro ruote tra le nostre e una volante della polizia, la messa in scena si allinea a quelle delle fiction contemporanee.

La marcata caratterizzazione delle improvvisate rapinatrici segue poi un percorso a dir poco banale, tra improbabili macchiette e discorsi più complessi come quello sul coming-out che si alternano con poca armonia, inanellando numerose forzature atte ad allungare il minutaggio fino all'ora e mezza d'ordinanza.

Il cast principale vede attrici di richiamo come Ambra Angiolini, Ilenia Pastorelli, Serena Rossi e Silvia D'Amico, con Stefania Sandrelli e soprattutto Luca Argentero in fondamentali ruoli secondari, ma nessuno tra loro convince pienamente, anche per via dei palesi limiti di una sceneggiatura che si affida a soluzioni tipiche di quel cinema popolare dedicato perlopiù a un pubblico svogliato.

Brave Ragazze Difficile trovare un motivo di interesse in un'operazione che ha visto la luce delle sale ma sarebbe stata più affine al diretto passaggio televisivo. Troppi sono infatti i cliché che rimandano al mondo delle moderne fiction, così come l'anonima messa in scena che accompagna l'ora e mezza di visione. Brave Ragazze è una commedia popolare - tutta al femminile - travestita da innocuo heist-movie, ispirata a un fatto di cronaca che ha attirato l'attenzione dell'opinione pubblica francese alla fine degli anni '80. Lo spunto base viene qui sfruttato per dar vita a personaggi monodimensionali e forzature assortite, con l'ambientazione in quel di Gaeta a cercare di imprimere quelle atmosfere ordinarie e "alla portata di tutti" con l'obiettivo di coinvolgere senza troppe difficoltà il relativo target di riferimento. Il film andrà in onda domenica 13 dicembre alle 21.25 su RAI1 in prima visione tv.

4.5

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