Boogeyman 3, la recensione del sequel horror

L'Uomo Nero è tornato a mietere terrore in un campus universitario e una studentessa di psicologia tenta di fermare la sua scia di morte.

Boogeyman 3, la recensione del sequel horror
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Audrey ha da poco perso il padre, rinomato psicologo di una clinica nella quale è avvenuto un orribile massacro di giovani pazienti. In Boogeyman 3 la ragazza trova un diario del genitore in cui l'uomo scriveva di essersi convinto dell'esistenza dell'Uomo Nero, di come questi fosse la causa dietro le morti che ebbero luogo nella struttura.
La sera stessa Audrey viene aggredita da una presenza e decide così di far visita alla sua migliore amica Sarah nel campus universitario. Sarah è una studentessa di psicologia, conduttrice anche di un ascoltato programma radiofonico, che ha assistito anni prima al suicidio della madre; la storia è ora destinata a ripetersi poiché Audrey viene ritrovata impiccata nella propria stanza, e Sarah (prima testimone a giungere sul luogo) si convince di aver visto il babau per eccellenza aggredire la compagna.
Nessuno le crede e lo stesso professore di psicologia, con il quale collabora allo show, tenta di calmare le sue paranoie; la studentessa però comprende come i suoi coetanei siano in grave e imminente pericolo, ignorando come l'Uomo Nero diventi più forte a seconda di quante persone si convincano (o meno) della sua reale esistenza.

Non c'è due senza tre

Se il sequel Boogeyman 2 - Il ritorno dell'Uomo Nero (2008) era riuscito a fare meglio dell'originale, trasportando le atmosfere horror in un contesto più reale e parzialmente verosimile, con il terzo (e ad oggi ultimo) capitolo del franchise si ritorna al sovrannaturale nella gestione del crudele villain, scelta che rivoluziona in buona parte quanto era stato esposto nel precedente episodio - al quale inoltre è direttamente collegato (così come alla trama del capostipite, citata in un paio di dialoghi). Questo poiché il personaggio di Audrey altri non è che la figlia del Dr. Mitchell Allen interpretato da Tobin Bell, qui presente solo in vesti narranti nella lettura del suo diario personale.
La regia di Boogeyman 3, pensato direttamente per il mercato home video d'Oltreoceano, è stata affidata a Gary Jones, la cui provenienza dal mondo del piccolo schermo non faceva certo presagire il meglio - e non è un caso che i novanta minuti di visione siano impostati su soluzioni visive convenzionali che trascinano stancamente la storia, già di per sé poco curata in fase di sceneggiatura, verso un epilogo solo parzialmente imprevedibile.

Niente paura

Il maggior difetto dell'operazione risiede in un impianto derivativo che cita a dismisura i classici del filone, con la saga di Nightmare ancora una volta presa ad esempio nelle morti sempre più brutali del gruppo di giovani protagonisti (ancora una volta, in piena tradizione del genere, è un afroamericano il primo a passare a miglior vita) e nella caratterizzazione della diabolica nemesi, con ombre artigliate che spuntano dal nulla, violenti incubi ad occhi aperti e fiumi di sangue che scorrono durante il compimento del massacro. Non manca realmente nulla dei banali cliché, dalla scena in vasca al letto che al di sotto nasconde inquietanti presenze, dalla stanza delle lavatrici a valigie di metallo usate come trappole mortali, in una reiterazione degli archetipi che non offre un momento originale che sia uno, e anche l'esplosione splatter, tra i punti di forza della precedente pellicola, è qui edulcorata in una versione all'acqua di rose per un pubblico più mainstream. L'unica soluzione interessante dal punto di vista narrativo risiede nel fatto che l'Uomo Nero acquisti maggior potere a seconda di quanta gente creda che esista, purtroppo sfruttata solo parzialmente come nello stesso colpo di scena finale, che in realtà conduce a un nulla di fatto e apre le porte a un potenziale quarto capitolo, a oggi per fortuna non ancora realizzato.
Il cast è anonimo quanto basta per non generare nessuno tipo di affezione nello spettatore, costretto così ad assistere senza emozioni o sussulti tensivi di sorta all'ennesima sfida per la sopravvivenza tra la tormentata protagonista e il mostruoso babau, realizzato per gran parte con effetti speciali di livello mediocre.

Boogeyman 3 Se il secondo capitolo, pur senza eccellere, aveva segnato un netto miglioramento rispetto all'originale, anche per via di una connotazione reale del babau per eccellenza, in questo tassello finale della (ad oggi) trilogia dedicata all'Uomo Nero si fa un passo indietro, riportando l'atavica nemesi nuovamente a un'origine di stampo sovrannaturale. Tra continui rimandi alla saga di Nightmare e ai classici dello slasher, Boogeyman 3 ci accompagna in un campus universitario nel quale ha luogo un efferato massacro di giovani, tutti perfette vittime sacrificali delle quali non importa nulla a nessuno. La sceneggiatura tenta qualche spunto originale nella parte finale, si perde però in una resa dei conti priva di pathos e tensione, con l'anonima messa in scena, ripulita dalla goduriosa violenza quasi gore del predecessore, che dà vita a un senso di noia che rende difficoltoso arrivare ai titoli di coda. Il film andrà in onda stasera, venerdì 23 novembre, alle 21.15 su MEDIASET ITALIA 2.

4.5

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