Black Water, recensione del film con Jean-Claude Van Damme e Dolph Lundgren

Un agente della CIA viene incastrato e rinchiuso in un sottomarino dove, insieme a un altro prigioniero, dovrà lottare per la sopravvivenza.

Black Water, recensione del film con Jean-Claude Van Damme e Dolph Lundgren
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Scott Wheeler è un agente operativo sotto copertura agli ordini della CIA che, durante l'ultima missione relativa a uno scambio di dati sensibili con una bella collega (nonché sua amante), rimane vittima di un'imboscata. La ragazza è brutalmente uccisa a sangue freddo dagli assalitori, mentre l'uomo in seguito all'omicidio del suo capo viene incastrato e catturato dalle forze speciali del suo dipartimento, senza possibilità di spiegare le sue ragioni.
In Black Water, Wheeler si risveglia qualche ora dopo il suo arresto nella cella di un sottomarino, scoprendo come all'interno del sistema carcerario del mezzo vi sia un altro misterioso prigioniero. Proprio quest'ultimo lo informa dei sistemi di sicurezza dell'imbarcazione, dalla quale la fuga sembra assolutamente impossibile, ma quando ha inizio l'interrogatorio l'agente dovrà utilizzare tutte le sue abilità per uscirne vivo, trovando un insperato aiuto in una giovane collega (che comprende ben presto la sua innocenza) e anche nell'altro recluso passeggero del sottomarino.

In fondo al mar

Un sottomarino, una spy-story con al centro una cospirazione agli alti piani governativi e un duo di star action degli anni '80 quali improbabili alleati: Black Water aveva tutte le carte in regola per essere un solido prodotto di genere ma i risultati non convincono appieno, relegandolo nelle miriade di b-movie a tema che escono ogni anno direttamente per il mercato home video. Jean-Claude Van Damme, reale protagonista, e Dolph Lundgren, in un gustoso ruolo secondario, si trovano a condividere il set per la quinta volta in carriera (la seconda in cui sono sulla stessa barricata) dopo tre capitoli della saga di Universal Soldier e I Mercenari 2 (2012) e l'alchimia tra loro, condita anche da una pungente (auto)ironia, è uno degli elementi più positivi dei cento minuti di visione.
Il resto scade nella più stereotipata fiera dei cliché, con il classico e integerrimo agente che si trova incastrato da qualcuno ai piani alti e deve lottare per dimostrare la sua innocenza e per la propria vita; l'ambientazione sottomarina non serve purtroppo a variare il canonico plot, e la relativa struttura chiusa non regala mai quella giusta atmosfera claustrofobica in grado di infondere personalità all'insieme.

Niente di nuovo

Black Water soffre di diverse ingenuità già nella gestione dei personaggi, con un'immediata suddivisione tra buoni e cattivi(ssimi) che taglia di netto il collo a qualsiasi potenziale sfumatura, rendendo di fatto la narrazione un percorso lineare che procede da un punto A a un punto B senza sussulti di sorta. Non vi è infatti spazio per appassionarsi a chi cade durante il procedere degli eventi e la stessa forzata alleanza tra il personaggio di JCVD e la tosta, ma anonima, Cassie Taylor (con il volto e il corpo di Jasmine Waltz) è poco verosimile per la rapidità con cui si sviluppa. I colpi di scena, due dei quali di un certo peso sulla reale identità di alcune figure in gioco, sono forzati e rendono la vicenda ancora più improbabile. La gestione action si dimostra invece più che discreta, sia questa in furiose sparatorie o in combattimenti a mani nude e all'ultimo sangue, con l'attore belga ancora in gran forma nonostante manchino due sole candeline ai sessant'anni. Lo stesso si può dire per Lundgren che, pur in un tempo più ridotto, offre testosterone e sbruffonaggine in maniera più che consona.
Con qualche cura ulteriore in fase di sceneggiatura si sarebbe perciò potuto realizzare un film più riuscito e completo, a conti fatti invece rimangono solo alcuni buoni spunti di ciò che avrebbe potuto essere con un altro approccio e altre maestranze tecniche.

Black Water Jean-Claude Van Damme e Dolph Lundgren si danno idealmente "il cinque", dividendo il set per l'ennesima volta in carriera, in questo action vecchio stampo ambientato a bordo di un sottomarino che guarda ai classici del filone in un'ottica da b-movie. Black Water covava buoni spunti ma non tutti sono germogliati come sperato, soprattutto per via di una sceneggiatura piena di forzature e colpi di scena non sempre credibili; il meglio lo si ha quando le due carismatiche star del genere, il belga protagonista assoluto e lo svedese in un piccolo ma incisivo ruolo secondario, si trovano insieme sullo schermo, dando agli appassionati un motivo per arrivare ai titoli di coda. Peccato che l'ambientazione "subacquea" sia sfruttata senza troppa ispirazione e le dinamiche guardino ai canonici titoli a tema ambientati sulla terraferma, con la potenziale atmosfera claustrofobica quale clamorosa e colpevole assente. Il film andrà in onda stasera, sabato 3 novembre, alle 21.05 su RAI4 in prima visione TV.

5

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