Bigfoot Junior, la recensione del film d'animazione

In questa produzione europea, il giovane Adam scopre di essere il figlio del leggendario Bigfoot e si mette in viaggio per ritrovare il genitore.

Bigfoot Junior, la recensione del film d'animazione
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Il cinema d'animazione in CGI di matrice europea cerca da tempo di eguagliare a livello qualitativo le omologhe produzioni hollywoodiane, con risultati altalenanti: a discapito di una manciata di titoli realmente interessanti, si assiste infatti spesso ad una reiterazione di topoi e situazioni classiche che nulla di effettivamente nuovo aggiungono al filone.
Bigfoot Junior, film del 2017, prende dalla cultura americana una creatura leggendaria, come quella del mitico omonimo uomo-scimmia, da sempre al centro di ipotesi scientifiche e di dubbi avvistamenti da parte di sedicenti testimoni, amalgamandola con atmosfere fanciullesche per il pubblico di giovanissimi.

Un padre particolare

La trama vede per protagonista il tredicenne Adam, orfano di padre, che viene preso di mira a scuola non solo da un gruppo di bulli ma anche dagli stessi professori, restii ad apprezzare le sue stranezze. Il ragazzino, con l'arrivo della pubertà, inizia a manifestare delle mutazioni genetiche, con i capelli che ricrescono in rapidissimo tempo e i piedi che gli si allungano improvvisamente. Un giorno, dopo essere scampato all'ennesimo assalto dei teppisti, trova per caso una lettera firmata del genitore, scoprendo così che questi è vivo e, di nascosto dalla madre, decide di mettersi alla sua ricerca.

L'indirizzo riportato nella missiva lo conduce nel bel mezzo di una foresta, dove Adam fa una scoperta incredibile: suo padre infatti è il leggendario Bigfoot. L'uomo-scimmia si nasconde da anni da una compagnia farmaceutica che ha intenzione di studiare il suo DNA per sviluppare un rivoluzionario prodotto per la crescita dei capelli, e ora la sua ritrovata famiglia è di nuovo in pericolo così come il resto degli animali appartenente a quell'habitat.

Tra alti e bassi

Per chi ha visto il più riuscito Robinson Crusoe (2016) l'impatto estetico risulterà familiare, in quanto Bigfoot Junior condivide con il suddetto il regista Ben Stassen, qui coadiuvato dal collega e amico Jeremy Degruson con il quale aveva già realizzato il convincente "Il castello magico" (2013). Rispetto all'adattamento del romanzo di Daniel Defoe il character design, pur simile, appare qui più meccanico e i personaggi umani (o umanoidi) risultano privi della necessaria espressività, con invece le controparti animali realizzate ottimamente e al centro delle sequenze più divertenti del film. Film che segue il canonico percorso di formazione per il giovanissimo protagonista, all'interno di una narrazione avventurosa in cui traspare un edificante, e ovvio, messaggio ambientalista. Anche il capitalismo viene preso di mira, incarnato per l'occasione da una ditta specializzata in parrucchini che permette anche di citare, in chiave caricaturale, l'iconico toupée del presidente americano Donald Trump.

Bigfoot Junior offre un buon numero di situazioni divertenti per il relativo target di riferimento, con inattese svolte action nella fase finale, ma non mantiene la necessaria varietà per tutti i novanta minuti di visione, con alcune fasi di stallo che lasciano campo aperto a banalità o eccessi retorici potenzialmente evitabili.
I superpoteri di Adam e del peloso genitore, dalla geolocalizzazione al tocco guaritivo, sono utilizzati con parsimonia e la parte del leone è sovente lasciata alla ciurma di compari animali: dal simpatico orso al tenero scoiattolo, dal picchio ciarliero alla coppia di procioni, le risate maggiori derivano dai loro frizzanti dialoghi, che il protagonista è in grado di ascoltare grazie alle sue sovrumane capacità. Il discreto successo di pubblico (50 milioni d'incasso a dispetto di un budget di 20) ha garantito la realizzazione di un sequel, Bigfoot Superstar, la cui uscita è prevista nei prossimi mesi.

Bigfoot Junior Un film d'animazione senza infamia e senza lode, una produzione franco-belga che recupera una creatura iconica dell'immaginario d'Oltreoceano per raccontare un canonico percorso di formazione in un contesto fantastico che insegna a rispettare la natura. Bigfoot Junior vive su un'estetica altalenante, con i personaggi animali ottimamente realizzati e i protagonisti umani latitanti d'espressività, e su una narrazione con alti e bassi che offre comunque una discreta dose di divertimento, soprattutto grazie alle figure secondarie e a citazioni che mettono in luce i problemi del mondo contemporaneo. Il film andrà in onda sabato 25 gennaio alle 21.15 su ITALIA 1 in prima visione tv.

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