Recensione Big Wedding

Un buffo matrimonio ricco di star nel nuovo film di Justin Zackham

Recensione Big Wedding
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Se consideriamo titoli come il mitico Quattro matrimoni e un funerale (1994) di Mike Newell, Il matrimonio del mio migliore amico (1997) di P.J. Hogan, 2 single a nozze (2005) di David Dobkin e, addirittura, Un matrimonio da favola (2014) del nostro Carlo Vanzina, non possiamo certo affermare che la festa volta a celebrare l'inizio dell'unione coniugale tra due persone sia stata trascurata dalla Settima arte partorita tra gli anni Novanta del XX secolo e i primi quindici del terzo millennio.
Tanto per non lasciar terminare il gettonatissimo filone, Justin Zackham - sceneggiatore di Non è mai troppo tardi (2007) di Rob Reiner - ha pensato bene di prendere il poco conosciuto lungometraggio franco-svizzero Mon frère se marie (2006) di Jean-Stéphane Bron per curarne sia lo script che la regia del remake Big wedding; con Robert De Niro e Diane Keaton rispettivamente nei panni di Don ed Ellie, da tempo divorziati ma rimasti in ottimi rapporti, sebbene lui viva stabilmente insieme a Bebe alias Susan Saradon, ex migliore amica proprio della donna.
Un trittico di personaggi destinati a riunirsi sotto lo stesso tetto in occasione del matrimonio di Alejandro, ovvero il figlio adottivo di Don ed Ellie, incarnato dal Ben Barnes che ha concesso anima e corpo al Caspian de Le cronache di Narnia - Il principe Caspian (2008) e Le cronache di Narnia - Il viaggio del veliero (2010).

Mon frère se marie all’americana

Un evento speciale in cui il futuro sposo avrà modo anche di riabbracciare la sua vera madre Madonna, in arrivo dalla Colombia e con il volto di Patricia Rae, fervente e rigorosa cattolica alla quale, però, per paura di deluderla, non ha mai rivelato la separazione dei due genitori che lo hanno preso in adozione.
Ed è per questo che chiede a Don ed Ellie di fingersi ancora marito e moglie per tutta la durata delle celebrazioni, fornendo l'ingrediente necessario a fornire la tensione comica da tempestare tramite equivoci ed imbarazzi nel corso della circa ora e mezza di visione.
Circa ora e mezza di visione che, come c'era da aspettarsi, finisce per basarsi in maniera quasi esclusiva sulle prove sfoggiate dal ricco cast; comprendente, oltre ad un Robin Williams sacerdote, Amanda"Mamma mia!"Seyfried, Katherine"Molto incinta"Heigl (tra l'altro qui candidata ai Razzies Awards come peggior attrice non protagonista) e il Topher Grace di Spider-man 3 (2007).
Del resto, in mezzo a segreti del passato e retroscena pronti a venire fuori, sebbene non risultino assenti battute o situazioni (citiamo soltanto quella del confessionale) capaci di strappare risate allo spettatore, non si fatica ad intuire la grande assenza di originalità all'interno dell'insieme.
Aspetto che, di conseguenza, non può fare a meno di rendere piuttosto fiacco il tutto, prevedibilmente propenso a giocare in maniera del tutto inutile anche l'immancabile carta della spruzzata di buoni sentimenti.
Allora, decisamente meglio ha saputo affrontare il frenetico momento del "sì" su celluloide il tanto bistrattato figlio di Steno di cui sopra.

Big Wedding Robert De Niro, Diane Keaton, Susan Sarandon, Ben Barnes, Robin Williams, Amanda Seyfried, Katherine Heigl, Topher Grace e tanti altri, tutti insieme per ritrovarsi protagonisti, sotto la regia di Justin Zackham, del rifacimento a stelle e strisce di Mon frère se marie (2006) di Jean-Stéphane Bron, co-produzione tra Francia e Svizzera. Un ricco cast decisamente sprecato, se consideriamo che ci troviamo dinanzi ad una commedia d’ambientazione matrimoniale che, piuttosto priva di originalità, potrà divertire esclusivamente gli spettatori che soltanto ora si avvicinano al filone o, al massimo, quelli che non si stancano mai del riciclaggio dei suoi soliti stilemi.

5.5

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