Between Two Ferns: Il film, la recensione del film originale Netflix

Il conduttore Zach Galifianakis deve girare dieci puntate del suo talk-show satirico e intervistare altrettante personalità dello star system.

Between Two Ferns: Il film, la recensione del film originale Netflix
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Ventidue episodi per una web-serie che è diventata di culto, distribuita dal popolare sito online Funny or Die, da sempre specializzato in produzioni destinate a far ridere il grande pubblico. E Between Two Ferns nella sua versione ridotta, con puntate che non superano la durata massima di sei minuti, si è conquistata un gran numero di appassionati proprio per via della sua formula semplice da assaporare, per la brevità e facilità di fruizione: il conduttore Zach Galifianakis, noto al grande pubblico in particolare per il ruolo ricorrente di Alan nella trilogia di Una notte da leoni, intervista con domande e battute al vetriolo un gran numero di colleghi/star, tentando di dissacrare le rispettive carriere con una punta di piacevole cinismo. Visto il grande successo del format originario si è deciso di tentare la carta del film, distribuito in esclusiva su Netflix come originale, ma nel passaggio al lungometraggio non tutto è andato per il verso giusto.

L'ultima risata

In tanti avranno già visto il trailer diffuso nelle scorse settimane dalla popolare piattaforma di streaming e non è un caso che all'interno del video promozionale vi siano anche i momenti migliori degli ottanta minuti di visione. Perché Between Two Ferns: Il film, pur tentando di costruire una trama organica per sorreggere l'arco narrativo della vicenda, non è altro che una sorta di collage di sketch che si susseguono dall'inizio alla fine, con una flebile storyline di base a unire i vari tasselli. La storia è elementare, con Will Ferrell che commissiona a Zach Galifianakis dieci episodi della serie con la promessa di un vero e proprio show a suo nome, con il quale il conduttore potrà finalmente spiccare il balzo. Il protagonista, nei panni di se stesso, si mette in viaggio coi suoi collaboratori (dopo un incidente che ha coinvolto lo studio di registrazione) per intervistare altrettanti vip in ogni angolo del Paese, con contrattempi e imprevisti dietro ogni angolo.

Tutto troppo semplice

L'esile componente "on the road" si palesa in particolar modo nelle semplicistiche dinamiche alla base dei rapporti interpersonali tra Zach e la sua crew, tra litigi e riavvicinamenti che seguono dinamiche scontate e prevedibili, con solo una manciata di sequenze effettivamente divertenti (su tutte la visita alla casa di Peter Dinklage). Il resto è impostato proprio sulle domande/risposte con le personalità dello star system, ma anche in quest'occasione e al netto di alcuni scambi di battute a tratti esilaranti, viene meno la spontaneità dell'assunto: come mostrano anche i titoli di coda, che ci offrono uno sguardo dietro le quinte, molti dei dialoghi sono preparati a tavolino, lasciando poco spazio all'improvvisazione (non del tutto assente, ma più limitata di quanto uno potrebbe attendersi) e castrando di fatto la genuinità dell'insieme.
L'organicità di Between Two Ferns: Il film risiede nella gestazione di una qualsiasi stagione del talk-show collegata a forza da sviluppi di finzione che tentano di ricalcare, senza troppa ispirazione, lo stile che fece la fortuna di mockumentary come Borat (2006) ed epigoni senza però averne la stessa complessità di fondo e di sguardo.

Ecco allora che gli spunti più interessanti per lo spettatore risiedono nella parata di stelle "vittima", più consapevole che inconsapevole, del programma: da Matthew McConaughey a Keanu Reeves, da Jon Hamm a Benedict Cumberbatch, da David Letterman a Paul Rudd, da Brie Larson a un autoironico Will Ferrell nei panni di una versione filmica di se stesso, la varietà di volti e battute relative alle rispettive scelte cinematografiche garantisce il minimo sindacale di intrattenimento a tema, con le continue frecciatine ai film Marvel da parte dell'intervistatore tra i momenti più riusciti, e gradevolmente cattivi, di tutta la produzione.

Between Two Ferns: Il film Un cast di stelle (da Keanu Reeves a Matthew McConaughey, da Paul Rudd a Brie Larson e così via) al servizio di un'operazione esile che tenta di trasformare in lungometraggio, con una stiracchiata trama di finzione appiccicata un po' a forza, la formula alla base del divertente talk show nel quale Zach Galifianakis interroga con domande e freddure al vetriolo le celebrità dello star system. Between Two Ferns: Il film poggia così su un'approssimazione generale, e l'effetto collage è assicurato dal continuo alternarsi tra "avventura on the road" e rapidissimi scorci delle suddette interviste. Una manciata di battute e sketch divertenti non basta a risollevare un prodotto che pecca proprio nella sua idea di base, con la stessa genuinità (che avrebbe dovuto essere un fattore chiave) venente meno nella preparazione a tavolino di buona parte degli scambi verbali tra il conduttore e le sue presunte "vittime".

5

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