Non c'è dubbio che il successo di critica e di pubblico di un film come La vita di Adele (2013) abbia rinvigorito il filone del romanticismo esclusivamente al femminile, con diversi titoli che hanno cercato di cavalcare l'onda di successo del cult di Abdellatif Kechiche. Tra queste si inserisce anche Below her mouth, produzione canadese del 2015 girata da una crew composta da sole donne e che racconta, anche in questo caso, una sofferta love-story di marchio saffico. La storia è infatti incentrata sull'androgina Dallas, lesbica dichiarata con comportamenti e look da classico "maschiaccio", e Jasmine, prossima al matrimonio con lo storico fidanzato. Le due si incontrano una sera in un locale e tra di loro è amore a prima vista, con il rapporto che vista la momentanea assenza del ragazzo di Jasmine, evolve giorno dopo giorno...
All you need is love
Spinge forte sulla carnalità di un pregnante erotismo, con scene di sesso lesbo che faranno sicuramente la gioia del pubblico maschile, ma non si dimentica il lato romantico della vicenda, costruendo con il giusto mood la storia di quest'amore impossibile tra le due protagoniste: Below her mouth (disponibile su Netflix) è un film che, pur non respingendo alcuni stereotipi caratteriali, trova alcuni momenti di straniante sincerità, riuscendo ad emozionare grazie e soprattutto alle intense performance delle due protagoniste. Erika Linder (modella svedese famosa per il suo fascino androgino ma ad ogni modo magnetico) e Natalie Krill infatti non mettono a nudo esclusivamente le loro grazie ma riescono a far trasparire una buona varietà di sentimenti, rendendo i rispettivi personaggi più di due mere macchiette ad uso e consumo di una platea voyeuristica, complice anche una regia che accompagna le situazioni più coinvolgenti con un'adatta colonna sonora e tocchi di avvolgente poesia. Il problema principale dell'operazione risiede però in un'effettiva monotonia in cui il resto del background che circonda le due ragazze rimane quasi totalmente in uno spento sottofondo, lasciando giacere la visione in una continua alternanza tra sequenze hot e altre più dolci e contemplative, privando di fatto la narrazione di uno sguardo a tutto tondo che avrebbe potuto e dovuto rendere gli intenti della pellicola di più ampio respiro.
L'amore saffico tra le due belle e brave protagoniste non lascia nulla al caso, tra scene di conturbante sesso spinto e momenti di più tenero romanticismo, attirando in questo modo tipi di pubblico assai diversi tra loro. Below her mouth però ha anche dei limiti narrativi che impediscono al racconto di esplodere con ancor più slancio emotivo, potenzialmente raggiungibile vista l'intensità delle due interpreti e una regia che mostra, solo a tratti, la poesia insita in quest'amore puro e totalizzante pronto a lottare contro ogni ostacolo.