Belle Epoque, la recensione della commedia erotica con Penelope Cruz

Vincitore dell'Oscar come Miglior film straniero e di nove Goya, il film di Fernando Trueba è un'irresistibile commedia sospesa tra satira ed erotismo.

Belle Epoque, la recensione della commedia erotica con Penelope Cruz
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La storia di Belle Epoque ha inizio in Spagna nel febbraio del 1931. Mentre il Paese è politicamente diviso tra repubblicani e conservatori, il giovane Fernando diserta dall'esercito. Dopo essere stato arrestato da due soldati e liberato in circostanze tragicomiche, il ragazzo trova ospitalità nella casa di campagna di Manolo, uomo di mezz'età che possiede una villetta nel paesino vicino ed è una sorta di guru per la comunità. L'ospitante ha quattro figlie: la vedova Clara, il "maschiaccio" Violeta, la scalatrice sociale Rocio (prossima a un matrimonio di convenienza con un rimbambito rampollo del luogo) e Luz, la più piccola e spensierata.
Fernando decide di rinviare la sua partenza per Madrid e viene sedotto, o seduce a seconda delle occasioni, dalle ragazze che sembrano accettare di buon grado le avances del nuovo arrivato. Ma l'unica che sembra provare un sentimento sincero per lui è proprio Luz, in attesa che questi si accorga finalmente di lei.

La carne è debole

Ha vinto l'Oscar per il miglior film straniero nel 1993, battendo concorrenti del calibro di Addio mia concubina e Il profumo della papaya verde, e ha portato un po' di sano erotismo nel sovente abbottonatissimo glamour degli Academy Awards. Belle Epoque è riuscito dove molti hanno fallito grazie a una ricetta semplice e intuitiva, capace di ripercorrere alcune dinamiche chiave della commedia dell'arte in un contesto sensuale e giocoso, ulteriormente amplificato dall'ambientazione campagnola e dalla contagiosa spontaneità dell'affiatato cast.
La trama si svolge qualche anno prima della guerra civile spagnola, con il Paese già diviso in schieramenti, ma il sottotesto politico viene saggiamente schernito grazie a un irriverente sfondo satirico. Proprio la satira domina gran parte delle situazioni "esterne" al nucleo narrativo principale, con una rappresentazione folkloristica del fanatismo religioso, gradevoli dosi di grottesco e humor nero a far da contorno alla boccaccesca vicenda.

Beato tra le donne

La pellicola rappresenta uno dei tanti sogni dell'universo maschile, quello di ritrovarsi "beato tra le donne" in una situazione dove le potenziali prede/predatrici si mettono in fila per provare i piaceri della carne. Belle Epoque opta per la semplicità nello schema degli eventi, raffinando però le caratterizzazioni peculiari delle quattro figure femminili coinvolte, ognuna con un diverso tratto distintivo. Le apparenti forzature in fase di sceneggiatura, con il protagonista che si innamora a turno delle sorelle salvo poi scoprire il vero sentimento solo nelle fasi finali, risultano volute per dar vita a questa partita di torride e buffe passioni passeggere. La componente erotica è, ovviamente, predominante e il regista Fernando Trueba, che due anni più tardi (dato l'exploit internazionale) sarebbe sbarcato a Hollywood per dirigere il poco riuscito Two Much - Uno di troppo (1995), riesce a creare il giusto feeling pruriginoso nei vari siparietti a tema, sfruttando in questo il conturbante fascino delle attrici a sua disposizione. Ariadna Gil, Miriam Díaz Aroca, Maribel Verdú e una Penelope Cruz appena maggiorenne offrono infatti un mix di fascino eterogeneo e simpatia, alle prese con gag e dialoghi divertenti e variegati nel corso delle quasi due ore di visione.

Belle Epoque Vincitore dell'Oscar per il Miglior film straniero e di nove Goya in patria, Belle Epoque è una gradevolissima commedia a sfondo erotico, pepata il giusto e ricca di una satira irriverente e contagiosa che trascina le boccaccesche vicende fino ai titoli di coda. Divertimento e sesso sono ibridati in una confezione ludica e ricca di varietà, tale da generare soluzioni sempre voluttuose e originali nella rocambolesca situazione in cui viene catapultato il giovane protagonista, un disertore accolto da un eccentrico signorotto con quattro splendide figlie da maritare. L'ottimo e affiatato cast, con un parterre femminile di vibrante sensualità capitanato da una giovanissima Penelope Cruz, un'impronta narrativa che tende a un acuto grottesco e una regia attenta e precisa in tutti i passaggi confezionano un'opera semplicemente irresistibile. Il film andrà in onda venerdì 7 febbraio alle 21.15 su CIELO TV per il ciclo Espana Carnal.

7.5

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