Bad day for the cut, la recensione del thriller di Chris Baugh

Un agricoltore di mezz'età è in cerca di vendetta per la morte della madre, brutalmente assassinata da due individui sconosciuti.

Bad day for the cut, la recensione del thriller di Chris Baugh
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In Bad day for the cut Donal è un uomo di mezz'età, agricoltore nelle campagne irlandesi, che ha perso buona parte della sua vita ad accudire l'anziana madre gravemente malata, precludendosi diverse opportunità sia professionali che sentimentali. Una sera, mentre sta dormendo nel camper da poco comprato, si sveglia in seguito a dei rumori scrutando una vettura con due uomini a bordo che sta abbandonando la sua proprietà, salvo poi trovare la genitrice brutalmente assassinata. Qualche giorno dopo il funerale due uomini assaliscono Donal con l'obiettivo di costringerlo ad impiccarsi, ma l'uomo reagisce e uccide uno dei due individui incappucciati, cercando di ottenere informazioni dall'altro, un giovane immigrato polacco costretto ad agire sotto ricatto di una potente organizzazione che gestisce un traffico di prostituzione e che ha in mano la di lui sorella. Donal unirà così le forze con il ragazzo per cercare di scoprire chi via sia dietro all'omicidio della madre.

La vendetta di un uomo tranquillo

Cupissimo esordio nel lungometraggio del regista e sceneggiatore Chris Baugh, Bad day for the cut (disponibile su Netflix) è un thriller atipico ambientato nelle campagne irlandesi, con un clima uggioso ad accompagnare la ricerca di vendetta del protagonista, uomo senza più niente da perdere che farà ricorso alla sua abilità di cacciatore per rintracciare i mandanti dell'omicidio della madre. Un revenge-movie che si prende i suoi tempi lasciando che alcuni momenti di avvolgente leggerezza, con una colonna sonora conuntry quale ideale accompagnamento, non nascondano la profonda amarezza insita nella vicenda. Una messa in scena minimale ma efficace, capace di creare la giusta dose di suspense senza eccessi gratuiti, regge così i novanta minuti di visione, con tanto di colpi di scena in serie che vanno a chiamare in causa anche il traffico della prostituzione e rimandi all'IRA, con rivelazioni via via più scottanti che mettono il protagonista di fronte a scelte più difficili del previsto. Tra inseguimenti nei boschi, metodi di tortura "fai da te" (siano questi con una pentola incandescente o con un ferro da stiro) e salvataggi dell'ultimo minuto, l'operazione convince per la sua sincerità d'intenti e per i risvolti morali che fanno capolino nella seconda metà, rimescolando parzialmente le carte in tavola di una storia in cui verità e bugie ballano su un filo sottilissimo. Nigel O'Neill, interprete proveniente dal piccolo schermo, offre la giusta dose di umanità alla figura di questo risoluto agricoltore pronto a trasformarsi in implacabile angelo vendicatore, attraversato da uno sguardo sofferto costantemente in bilico tra rabbia e senso di pietà.

Bad day for the cut Thriller che fa sue le direttive narrative del revenge-movie per trasformarsi in un amaro apologo morale sul senso della vendetta, Bad day for the cut sa come e dove colpire, tra una suspense pervasa da una costante violenza fisica ed emotiva e momenti più ariosi atti ad alleggerire l'atmosfera. Una resa dei conti che diventa via via più complessa tramite inaspettate rivelazioni e segreti sepolti nel passato messi in scena con un impianto efficace nella sua semplicità, capace di evitare il gratuito per arrivare al cuore primigenio del racconto.

7

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