Babylon Recensione: la follia cinematografica di Damien Chazelle

Il regista di Whiplash e La La Land racconta la Hollywood delle origini in un'opera in bilico tra genio e sregolatezza.

Babylon Recensione: la follia cinematografica di Damien Chazelle
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Raramente un film come Babylon arriva così presto nella carriera di un autore. Ma geni della risma di Damien Chazelle, a volte, trascendono le regole del tempo. Sbagliando e inciampando, anche. Perché Babylon è il manifesto della mente creativa del suo regista: genio e sregolatezza. Bellezza e imperfezione. Eleganza e volgarità. Arriva tra i film in sala di gennaio 2023, la nuova pellicola del regista di Whiplash e La La Land, e sembra già l'urlo definitivo del suo cinema. Un'opera che dividerà persino gli spettatori più granitici e schierati, perché Babylon è come quella montagna russa in cui prima stai bene e poi stai male, ma nonostante tutto non perderai mai la voglia di scendere.

La grande bellezza

La volontà di Chazelle di raccontare la sua idea di cinema parte dalla necessità di raccontare il cinema in generale. In poco più di tre ore di durata, questo mastodonte cinematografico chiamato Babylon racconta in chiave romanzata uno spaccato ben preciso della Hollywood degli anni Trenta, passando attraverso il punto di vista di svariate figure chiave dell'industria che vivono il grande sogno del successo.

Una storia di ambizione per chi parte dal basso come il giovane Manny Torres (Diego Calva), un racconto di incredibile ascesa e di inesorabile declino per Nellie LaRoy (Margot Robbie), un'epopea di gloria giunta al suo tramonto come quella di Jack Conrad (Brad Pitt). Star del cinema muto, che dopo le scintille dei grandi colossal deve affrontare la micidiale avanzata del sonoro, destinato a cambiare per sempre il modo di fare cinema e di fruirne. Una grande disamina sull'evoluzione della Settima Arte, sugli eccessi sfrenati, sulle perversioni e sulle perdizioni in cui il lato più oscuro di Hollywood risucchia chiunque si sia spinto più in là della luce. Nel raccontare questi svariati punti di vista, e nel ruotare attorno a più tematiche, Babylon è veramente una grande Babilonia del cinema. Un film cangiante, strepitoso nella sperimentazione di più generi differenti. Babylon è tanti film all'interno dello stesso film, un caleidoscopio di suggestioni, narrazioni e stili che si intrecciano tra loro in una vera e propria orgia cinematografica. Perché caotica, attraente, irresistibile e sfrenata. È film storico che poi si trasforma in satira pungente in cui si ride di gusto, poi diventa commedia e storia d'amore, poi film drammatico e persino horror.

Il cinema di Chazelle

Il nuovo film di Chazelle è puro caos, e funziona per questo, persino con i suoi tangibili difetti. È infatti un'opera narrativamente sfilacciata, prolissa, imperfetta sul piano della coerenza e della linearità dell'intreccio. Con momenti che, a livello di scrittura, rimangono confusi, a volte pretestuosi. Insomma, è una pellicola che vive di alti e bassi, Babylon. Ma in cui, per la varietà e la qualità dei temi trattati e del modo di portarli in scena, gli alti sono clamorosi e finiscono per oscurare o giustificare gli scivoloni.

E dunque va preso per quel che è: l'opera imperfetta ma affascinante e ammaliante di un autore che ha tantissimo da dire e che lo fa con una classe smisurata. Con lo stesso carattere registico dei suoi migliori capolavori, dirigendo con maestria e identità un cast di attori che regala performance eccellenti: su tutti, chiaramente, svetta l'interpretazione sregolata e intensa di Margot Robbie, vera mattatrice di tutta l'opera, affiancata da un Brad Pitt in forma smagliante e in vesti vagamente "tarantiniane".

Sono le punte di diamante di un parco attori a dir poco memorabile, marionette di un grande demiurgo che dà forma ad uno dei titoli più interessanti, fascinosi e divisivi di questo 2023, ma che per il carattere con cui racconta, analizza, sviscera e fa l'amore col cinema merita di essere visto da chiunque ami quella parola magnifica chiamata "Film".

Babylon - Damien Chazelle Babylon è una creatura imperfetta, cangiante e caotica. Una vera e propria Babilonia cinematografica in cui Damien Chazelle sperimenta attraverso stili e narrazioni differenti, tutti comunque riconducibili alla sua idea di cinema. E infatti l’autore di Whiplash e La La Land fa l’amore con il grande schermo, raccontando uno specifico spaccato della Hollywood delle origini per sviscerare gli eccessi, le depravazioni e i sogni di gloria dell’epoca, in un’epopea di ascesa e declino che rimane incredibilmente attuale e che ad oggi racchiude un po’ la summa stilistica del suo regista. Babylon è film in costume, poi dramma, poi storia d’amore e persino satira sul mondo del cinema. Un’opera che sfreccia su una montagna russa di sensazioni e suggestioni, in cui poco importa se la narrazione diventa sfilacciata e a tratti persino un po’ pretestuosa: perché il genio, alla fine, è anche sregolatezza.

8

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