Recensione Arma letale 2

Il seguito del grande buddy-movie scritto da Shane Black

Recensione Arma letale 2
Articolo a cura di

In un'assolata strada di Los Angeles ci sono due uomini che stanno cercando di sfuggire ad una macchina che li insegue. Uno è Mel Gibson, l'altro... Homer Simpson. "Lascia stare Homer, molliamoglielo questo stupido film!" dice Mel, riferendosi al loro incompreso capolavoro e ai produttori hollywoodiani che vogliono distruggerglielo. Ma ad Homer non sta bene, e risponde: "I film non sono stupidi, ci riempiono di fantasie sul romanticismo, l'odio, la vendetta. Arma Letale ci ha insegnato che morire fa ridere... prima di Arma Letale 2 non ho mai pensato che potesse esserci una bomba nel mio cesso, ma ora controllo ogni volta, sai?!". E come dargli torto?
Per la gioia del gialluto Homer, e per chi come lui è cresciuto guardando e riguardando le indagini di Roger Murtaugh e Martin Riggs, non possiamo esimerci dal retrorecensire Arma letale 2, il seguito di uno dei migliori polizieschi action degli anni ‘80.

tris d'assi

Come ci insegnano le storie del cinema, gli anni 80 sono il decennio in cui i produttori riprendono in mano il controllo di Hollywood dopo che la straordinaria stagione dei vari Coppola, Scorsese, Friedkin e De Palma ne aveva messo in discussione il potere. E la cosa avviene a colpi di blockbuster multimilionari, i nuovi kolossal d'autore firmati ora dai nuovi Spielberg e Lucas, attorno al cui successo il sistema produttivo ripristina la propria egemonia. Tuttavia gli anni '80 non vanno di certo visti come il decennio della sconfitta del cinema, anzi. Questi sono infatti gli anni della rinascita del genere, gli anni in cui proliferano l'horror, la fantascienza e soprattutto il poliziesco, ritornato in auge grazie al movimento nostalgico del neo-noir e pronto ad essere contaminato con massicce dosi d'azione. E' in questo filone che troviamo il nostro primo protagonista, Shane Black, semplicemente uno degli sceneggiatori di maggior successo nella storia del cinema hollywoodiano. Shane infatti è quello che da ragazzetto, appena 23enne, scrive in sei settimane la sua prima sceneggiatura, Arma letale, e la vende per 250mila dollari. Ma è ancora niente, perché per L'ultimo boyscout (il suo lavoro migliore) ne riceve un milione e 700mila, e poi ancora un altro milione per risistemare quella perla che è Last Action Hero. Oltre poi ad avere scritto e diretto i suoi Kiss Kiss Bang Bang e Iron Man 3. Quisquilie insomma. Ma oltre che per i numeri e i successi, Shane va ricordato per essere lo sceneggiatore che forse più di tutti ha contribuito a traghettare gli umori e le atmosfere hard-boiled alla Philip Marlowe all'interno di un cinema muscolare e metropolitano, attento alla struttura e alle psicologie dei personaggi ma incentrato molto più di prima sull'azione. E' così che nasce Arma letale, che dopo il fondamentale 48 ore di Walter Hill diventa il nuovo grande buddy-movie degli anni '80. Ma tutto questo non sarebbe potuto accadere senza l'apporto del secondo dei nostri protagonisti, quel Joel Silver che assieme a Jerry Bruckheimer è probabilmente il più grande produttore del cinema d'azione di fine secolo, e a cui si deve la produzione di capolavori dell'action come i primi due Die Hard e L'ultimo boyscout. A completare la triade manca quindi soltanto un regista, e Silver lo trova in un Richard Donner all'apice della sua forma, un grande mestierante (come non se ne fanno più, verrebbe da dire) che arriva ai due Arma letale dopo aver firmato Il presagio, Superman, Ladyhawke e I Goonies... e tra i due capitoli della saga ci mette anche S.O.S. fantasmi, con un grande Bill Murray. Come se non bastasse.

immunità diplomatica

Realizzato a due anni dal capostipite e sul finire di questo decennio magico, il 1989, Arma letale 2 ricalca il precedente nel porre Riggs e Murtaugh contro una spietata banda di trafficanti internazionali, ma se prima si trattava di ex membri dell'esercito e mercenari ora abbiamo un gruppo di diplomatici sudafricani corrotti, che sfruttano la loro immunità diplomatica per portare avanti un imponente traffico criminale. Ad affiancare i due, ormai una coppia tanto rodata che Riggs tiene i suoi vestiti di ricambio a casa di Murtaugh, gli autori inseriscono il grottesco Leo Getz e lo affidano ad un istrionico Joe Pesci, che a breve sarebbe diventato un "bravo ragazzo" scorsesiano. Ma come ogni buon sequel che si rispetti Arma letale 2 aumenta l'azione e il carico drammatico, pigiando l'acceleratore sugli spettacolari inseguimenti (il primo, in notturna è bellissimo) ma anche sui risvolti di trama, che riguardano il passato di Riggs ma arrivano a coinvolgere tutta la squadra di detective, in un'escalation di violenza che perde sicuramente qualcosa in plausibilità ma guadagna altrettanto in termini di coinvolgimento emotivo.

la serie senza black

Che Arma letale 2, pur con tutti i suoi pregi, non ripeta l'incantesimo del primo è purtroppo cosa risaputa. La ragione forse è l'abbandono della serie da parte di Black, che dopo essersi visto stravolgere il finale (Riggs sarebbe dovuto morire sulla nave) decise di uscire dai giochi, limitandosi a firmare il soggetto del secondo capitolo. La riscrittura fu affidata a Jeffrey Boam, che essendo lo sceneggiatore di La zona morta, Salto nel buio e soprattutto Indiana Jones e l'ultima crociata (che tra l'altro ricorda per tanti aspetti un buddy-movie..) non è proprio l'ultimo arrivato. Ed effettivamente lo script fa il suo bel lavoro, accumulando diverse scene spettacolari e battute riuscite, oltre alla citata e ormai mitica scena della bomba nel gabinetto (anche se l'idea grida Shane Black da tutte le parti...). Purtroppo è innegabile che qualcosa di invisibile sia andato perso, i riferimenti al Vietnam e alla crisi del reduce vengono sostituiti da quelli più deboli e sfocati contro l'apartheid, mentre la storia ricalca forse troppo nella sua struttura l'andamento del primo capitolo. Tuttavia il tasso di coinvolgimento rimane decisamente alto, garantito dal carisma dei personaggi e dalla regia di Donner, sempre più a suo agio con l'azione metropolitana della saga (se ne ricorderà anni dopo con il bel Solo due ore). Inoltre colpisce il trattamento riservato a Riggs, che sarà pure più stabile mentalmente ma di certo rimane il personaggio su cui ruota l'aspetto più drammatico della serie.

Arma letale 2 A due anni dall'uscita del primo storico capitolo, la squadra composta da Richard Donner, Joel Silver, Mel Gibson e Danny Glover torna al lavoro sulla saga di Arma letale, orfana però del suo creatore Shane Black. La sua assenza si sente non poco, per una sceneggiatura meno fresca e priva del suo talento, ma nonostante ciò anche questo secondo capitolo si merita il titolo di cult, e non solo per la famosa scena della bomba dietro il gabinetto.

7.5

Quanto attendi: Arma letale 2

Hype
Hype totali: 1
80%
nd