Ant-Man and the Wasp: Quantumania Recensione, la Fase 5 inizia col botto

Il terzo capitolo di Ant-Man segna l'arrivo di Kang ed è un un film divertente e a tratti spettacolare. Ma qualcosa manca all'appello.

Ant-Man and the Wasp: Quantumania Recensione, la Fase 5 inizia col botto
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Tra il 2021 e il 2022 abbiamo vissuto forse la Fase più sfilacciata e discontinua del Marvel Cinematic Universe. Rispetto a quella dell'Infinito, cominciata in modo assai più lineare e diretto, la Saga del Multiverso non era forse partita nel migliore dei modi, con tanti interrogativi senza risposta e titoli - tra film e serie TV - che faticavamo a incastrare nel disegno generale che ci avrebbe portato verso la quinta e la sesta fase.

Ma ci hanno pensato gli ultimi trailer di Ant-Man and the Wasp: Quantumania a delinearci gli sviluppi futuri del MCU, e dopo aver visto in anteprima il terzo film con protagonista Paul Rudd possiamo dire che finalmente si fa sul serio: il nuovo cinecomic di Payton Reed non è probabilmente il migliore della saga sull'uomo formica (la recensione di Ant-Man testimonia che il primo capitolo ha ancora, forse, una marcia in più dettata dall'effetto novità) ma si è rivelata una pellicola solida con un intreccio quanto mai intrigante in vista dell'attesissima Dinastia di Kang.

Mamma, mi si sono ristretti i Lang

Un po' sulla scia di svariati predecessori, da WandaVision a Thor: Love and Thunder, la storia di Quantumania cerca di riprendere le fila del personaggio dopo le epiche vicende di Avengers Endgame. Il buon Scott (Paul Rudd) si è ormai lasciato alle spalle il suo passato criminale e cerca di rigare dritto, crogiolandosi nel suo stato ormai consolidato e celeberrimo di Avengers a pieno titolo.

Quanto accaduto durante la battaglia finale con Thanos, però, ha un po' gonfiato l'ego dell'amato Ant-Man, trasformatosi perlopiù in un supereroe disfunzionale che trascorre gran parte del tempo crogiolandosi nel suo stesso successo. Ci pensa sua figlia Cassie (Kathryn Newton) a riportare il protagonista con i piedi per terra, ricordandogli quale dovrebbe essere il dovere di un eroe. La giovane Lang, nel tentativo di percorrere le orme di suo padre, rischia però di scivolare nell'illegalità come accadde in passato al suo tormentato genitore, ma nonostante tutto si impegna quotidianamente nel portare avanti la crociata di Ant-Man quasi sostituendosi a Scott. Ed ecco che Cassie, insieme a suo nonno Hank (Michael Douglas), rivela di aver condotto ulteriori ricerche sul Regno Quantico e sulle Particelle Pym, ed è a questo punto che la ragazza riapre inavvertitamente il portale che conduce alla dimensione in cui la povera Janet Van Dyne (Michelle Pfeiffer) è rimasta intrappolata per Trent'anni. L'intera famiglia Lang-Pym, Hope compresa (Evangeline Lilly) viene risucchiata dal vortice di atomi, e si ritrova nuovamente bloccata nell'universo quantico, in un viaggio che rivelerà a tutti i segreti e i fantasmi che Janet credeva di essersi lasciata alle spalle.

Com'è noto, si scopre che il Regno è governato da un'entità malvagia che pianifica la sua vendetta nel confronti del Multiverso: Kang il Conquistatore (Jonathan Majors), un sovrano del tempo intenzionato a riacquistare i suoi antichi poteri. E dunque, per Ant-Man, Wasp e i loro alleati comincia una pericolosa avventura per sfuggire alle grinfie della terribile Variante di Colui che Rimane (il finale di Loki è fondamentale per inquadrare gli eventi di Quantumania), in un racconto che tenterà di gettare delle basi concrete per la Saga del Multiverso.

Arriva Kang il Conquistatore

In realtà la premessa narrativa di Ant-Man and the Wasp: Quantumania - almeno per chi scrive - non è esattamente un manifesto di coerenza. Certo, non siamo ai livelli un po' assurdi del primo atto di No Way Home (in cui, ricordiamo, lo stesso Strange che fu demiurgo del piano per sconfiggere Thanos rompe il Multiverso per distrazione), ma in ogni caso il modo in cui viene innescato il viaggio nel Regno Quantico non è dei più originali. Inoltre il film, pur poggiando gran parte del suo messaggio sulla responsabilità dell'essere eroi, non riesce a riprendere del tutto questo filone nel corso della storia, quasi dimenticando le vicende narrate della prima mezzora relegando tutto il prologo a mero riempitivo in attesa di entrare davvero nel vivo dell'azione.

Tolto questo appunto, comunque, Quantumania fa quello che deve fare con una buona solidità, diramando le sue varie storyline così da approfondire più o meno ciascun membro del cast di protagonisti. Sicuramente l'evoluzione di Scott, del suo percorso supereroistico, e il rapporto con sua figlia Cassie sono perni di tutta la vicenda, ed è indubbiamente apprezzabile il ruolo più centrale concesso ai personaggi di Hank e Janet, con buona pace di una Hope che invece non ha molto da dire e risulta poco approfondita. Ma a rubare la scena, più di ogni altro protagonista o comprimario, è il Kang di Jonathan Majors, che dopo l'ottima performance sfoderata nel sesto episodio di Loki conferma il suo grande polimorfismo recitativo.

Il pittoresco ed eccentrico signore della Sacra Linea Temporale lascia il posto, in Quantumania, alla sua Variante più temibile e spietata, un tiranno vendicativo ma compassato, minaccioso e inquietante grazie al talento e all'inclinazione passivo-aggressiva sfoderati da un Major in forma super. Un Kang che, per strapotere e inclinazione distruttiva, ricorda solo in parte il Thanos dei primi tempi, lasciando intravedere - anche grazie alle due strabilianti scene post-credit - un caleidoscopio di sfumature che identificano il villain della Saga del Multiverso come una creatura dai mille volti, cangiante nei toni e nell'approccio al male e al controllo dispotico.

Un po' di Kang Dynasty

È un film, Quantumania, che vive peraltro di una cornice visiva piacevole e intrigante. Il Regno Quantico, pur risultando un po' derivativo dall'immaginario cosmico del Marvel Cinematic Universe, è uno sfondo fatto di scenari e creature suggestivi, ed è ammantato di una sottile stravaganza che accentua la controparte più leggera e comica del film, che ben si amalgama con i momenti drammatici. Pur non mettendo in scena particolari guizzi estetici, il film di Payton Reed sfodera comunque una propria identità visiva che sfocia in un paio di sequenze impattanti e memorabili, scandite da un impasto action godibile e in linea con la "mitologia" del personaggio protagonista.

La corsa rocambolesca per sfuggire alla dimensione quantica e fermare il piano di vendetta di Kang porta poi ad un finale che innesca intrecci interessanti per il futuro del Marvel Cinematic Universe e per l'arco narrativo che ci condurrà direttamente ad Avengers: Kang Dynasty, pur non incidendo molto sul piano squisitamente drammaturgico. C'è infatti da sottolineare che l'epilogo di Ant-Man and the Wasp: Quantumania, pur risolvendo gran parte della propria storyline e proiettandoci verso le prossime incarnazioni di Kang, avrebbe potuto essere più coraggioso, ma la nuova avventura di Scott Lang sceglie piuttosto di innescare la Saga del Multiverso prendendosi meno rischi possibili. Una scelta comprensibile, seppur poco audace, che in ogni caso non cambia più di tanto il risultato finale: ovvero che, con la Fase 5, il Marvel Cinematic Universe inizia a fare nuovamente sul serio.

Ant-Man and the Wasp: Quantumania Ant-Man and the Wasp: Quantumania è un cinecomic da “comfort-zone”, che anziché prendersi dei rischi costruisce le basi di un arco narrativo più grande e complesso. Lo fa ripartendo da un grande volto, il Kang di Jonathan Majors, che rappresenta il principale guizzo di un film tutto sommato solido, divertente e a tratti spettacolare. Serviva probabilmente “quel quid in più” che Payton Reed e i Marvel Studios non sono stati capaci di confezionare, pur innescando un intreccio quanto mai intrigante per il prosieguo della Saga del Multiverso. Tra la performance di Majors e le interessanti scene post-credit, il terzo capitolo della saga cinematografica di Ant-Man inaugura la Fase 5 del MCU, e pur con pochi colpi di scena ci lascia con una promessa solenne: una nuova e pericolosa "Dinastia" ha finalmente inizio.

7.5

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