Animali Fantastici I Segreti di Silente Recensione: un leggero passo avanti

Le creature magiche di David Yates tornano al centro di una trama più concreta in un film più ispirato, ma non mancano le perplessità.

Animali Fantastici I Segreti di Silente Recensione: un leggero passo avanti
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Sembrava quasi che questo Animali Fantastici fosse afflitto da un qualche anatema magico. Tra problemi produttivi, rinvii e importanti cambi di casting, il terzo capitolo della saga creata da J.K. Rowling aveva anche il non facile compito di rimetterne in ordine la mitologia dopo Crimes of Grindelwald (Accio Recensione! Eccovi qui la nostra recensione di Animali Fantastici I Crimini di Grindelwald). Ce l'avrà fatta Animali Fantastici: I Segreti di Silente a scacciare le perplessità del suo predecessore? Noi l'abbiamo finalmente visto in anteprima e finalmente possiamo rispondervi: pur continuando a destarci qualche perplessità in merito alla direzione narrativa del franchise, The Secrets of Dumbledore ci ha convinto un po' di più rispetto all'episodio precedente.

I segreti di Silente al centro di tutto?

Ci troviamo qualche tempo dopo le sconvolgenti vicende de I Crimini di Grindelwald: il mago oscuro vuole concretizzare la sua ascesa al potere per muovere guerra e sradicare il mondo Babbano, e i maghi e le streghe al suo seguito seminano il caos in lungo e in largo.

Perché il suo sogno si concretizzi, però, il villain ha bisogno di riacquisire credibilità di fronte al mondo magico, e per farlo ha bisogno del potere di un'antica e nobile creatura. La stessa sulle cui tracce si trova Newt Scamander, il soldato più fedele e imprevedibile di un Albus Silente sempre più deciso a togliere di mezzo il suo ex amico e amante. Il Patto di Sangue, com'è noto per chi conosce a fondo la saga letteraria, impedisce tuttavia al preside di Hogwarts di affrontare direttamente Grindelwald in combattimento, ed è per questo che Silente decide di rimettere insieme la stessa squadra che pochi mesi prima aveva provato a fermare il mago oscuro. C'è bisogno, in apparenza inspiegabilmente, anche di Jacob, che dopo aver superato la delusione per il tradimento di Queenie si imbarca nuovamente nella crociata dei suoi amici magici. Con un Grindelwald che acquisisce sempre più consensi in giro per il mondo, l'obiettivo di questa improbabile squadra di eroi è dimostrare alla comunità magica che il loro avversario ha intenti malvagi, ma la loro ambizione dovrà inevitabilmente scontrarsi con gli alleati di cui Gellert si è accerchiato. I Segreti di Silente è il capitolo della verità per Creedence, che dovrà fare i conti con le sue vere origini, svelategli dallo stesso Grindelwald, ma soprattutto con il suo potere.

Senza anticiparvi nulla di concreto per quel che concerne le rivelazioni che vi attendono ne I Segreti di Silente, possiamo dirvi che una parte di alcune risposte in sospeso verrà sicuramente soddisfatta. Tuttavia, i colpi di scena di questo terzo capitolo potrebbero non mettere d'accordo tutti i fan, soprattutto per quanto riguarda i legami tra alcuni dei protagonisti. Ci troviamo sicuramente di fronte ad un episodio che prova a colmare tutti quei buchi lasciati dal film precedente, e che tutto sommato ci riesce senza particolari guizzi. Il punto è che Animali Fantastici 3 è un film piuttosto lungo (circa 2 ore e 20 di durata) ma afflitto da un ritmo fin troppo compassato, durante il quale non tutte le scelte narrative ci sono parse del tutto a fuoco.

A partire dalla gestione dei personaggi principali, con un Newt ancora troppo defilato dal filone narrativo principale, ridotto quasi a comparsa, e con un focus della trama del tutto incentrato sul legame controverso e sofferto tra Silente e l'amato/odiato Grindelwald. La scrittura rimane comunque più efficace e meno confusionaria de I Crimini di Grindelwald, con un finale che chiude un arco narrativo per aprirne un altro. Ci troviamo, in ogni caso, di fronte ad un altro film di transizione, che preferisce fornire delle risposte piuttosto che costruire ulteriori enigmi. Ci chiediamo tuttavia, a questo punto, dove vorranno andare a parare i prossimi due episodi, dal momento che la guerra tra il Mondo Magico buono e l'esercito di Grindelwald sembra essere giunta ad un importante punto di svolta.

Ritorno nel Mondo Magico

Seppur più convincente del secondo capitolo, insomma, la sceneggiatura di Animali Fantastici 3 presta il fianco a svariati problemi. Da un punto di vista visivo, invece, ci riteniamo piuttosto soddisfatti. La regia di David Yates, deus ex machina del franchise sin da Harry Potter e l'Ordine della Fenice, è indubbiamente solida, ma priva di grandi guizzi o virtuosismi.

Sul versante scenico il nuovo film di Warner Bros riesce comunque ad intrattenere e affascinare i fan del Wizarding World: merito, su tutto, delle creature magiche, che in questo episodio tornano ad essere un po' più protagoniste, pur non raggiungendo le vette del primo Animali Fantastici. Merito anche del fascino artistico di una produzione di tutto rispetto, equilibrata tra novità e fattore nostalgia: ne I Segreti di Silente si torna ad Hogwarts, anche se per poco, e tutto il carisma dello scenario scolastico vale da solo il prezzo del biglietto. Molto buono, anche se non privo delle solite piccole incoerenze con la mitologia letteraria, lo sguardo concreto sulla "Lore" di Harry Potter. A partire dalla famiglia Silente, su cui per la prima volta nel franchise cinematografico si ottengono informazioni specifiche, fino alla controversa ed enigmatica figura di Grindelwald stesso. Era forse lui il volto più atteso della produzione, lui che ha cambiato volto per la terza volta in altrettante pellicole. Certo, il primo "passaggio" di identità (da Colin Farrell a Johnny Depp) era giustificato dalla narrazione stessa, ma è stato il secondo a suscitare le maggiori perplessità a causa del drammatico allontanamento di Depp dalla produzione Warner.

Mads Mikkelsen è il nuovo Grindelwald, un villain più composto e meno eclettico del suo predecessore, ma ugualmente carismatico e persino funzionale alla sua caratterizzazione e alla direzione intrapresa dal racconto. Il paragone con Depp, che aveva dato vita ad un Gellert squisitamente dandy e sopra le righe, persiste comunque, ma il talento e il magnetismo interpretativo di Mikkelsen rimangono probabilmente il grande plusvalore di una pellicola che si fa perdonare solo in parte gli inciampi della passata iterazione.

Animali Fantastici: I Segreti di Silente Animali Fantastici: I Segreti di Silente rappresenta un leggero passo avanti rispetto a I Crimini di Grindelwald, anche se quanto confezionato in questo nuovo capitolo non basta a scacciare qualche perplessità sulla direzione di questo franchise. La trama è indubbiamente più concreta, ma forse anche un po' troppo insipida e dal ritmo eccessivamente stirato. Più ispirato del suo predecessore da un punto di vista artistico, il nuovo film di David Yates torna finalmente a mettere le creature magiche al centro della trama, pur non ripetendo i fasti del primo episodio. In una pellicola che enfatizza soprattutto il controverso legame tra Albus e Grindelwald e lascia nuovamente troppo da parte la figura di Newt, siamo comunque felici di come Mads Mikkelsen ha sostenuto egregiamente il ruolo del villain, pur confezionando una performance molto diversa e meno sopra le righe rispetto a Johnny Depp. La strada imboccata inizia ad essere vagamente quella giusta, e considerate le forti perplessità della vigilia, forse va bene così.

7

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