Prima di andare via Recensione: che cosa significa affrontare il dolore?

Prima di andare via è un film che parla di dolore e di vita, partendo dal rapporto di due persone con prospettive molto diverse.

Prima di andare via Recensione: che cosa significa affrontare il dolore?
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Reagire al dolore non è né facile né obbligatorio. Ogni essere umano, infatti, è libero di vivere le proprie sofferenze e i momenti difficili a suo modo, proprio a causa della delicatezza estremamente personale di quei momenti. Prima di andare via è il nuovo film di Massimo Cappelli, disponibile su Amazon Prime Video dal 26 maggio 2023, cerca di riflettere su una dinamica del genere, trasformando il dolore di una storia apparentemente finita in un percorso che ritrova passo dopo passo il proprio significato. Il tutto con l'energia tipica della giovinezza alla scoperta di se stessa e delle diverse sfumature che la vita stessa può assumere.

Cambio di prospettiva

Al centro di Prima di andare via c'è Luca (Riccardo Maria Manera), uno studente fuori sede concentrato sul brillare nel proprio percorso universitario.

Impegnato in una relazione altalenante, lo incontriamo mentre si lascia trascinare da un evento all'altro, fino a quando, durante uno dei suoi turni come rider, ha un incidente in bicicletta e finisce in ospedale. Gli esami successivi, tuttavia, sconvolgeranno la sua esistenza, rivelando la presenza di una malattia incurabile nel suo cervello. Accogliere una notizia del genere, soprattutto in giovane età, non sarà facile per lui, ritrovandosi ad affrontare un percorso che sembra inevitabilmente oscuro. Accanto a Luca ci sono il suo migliore amico Samuel (Emanuele Turetta) e Giulia (Jenny De Nucci), una ragazza appena conosciuta che pare conoscere molto della situazione. La leggerezza di lei darà il via a una serie di sviluppi cruciali nel percorso del protagonista che, durante la battaglia più difficile della sua vita, troverà nella ragazza un sostegno fondamentale e una prospettiva completamente nuova e inaspettata sulla vita stessa.

Cercare risposte nella vita

Nel narrare le vicissitudini di questi protagonisti, il regista si concentra molto sui legami fra loro. Giulia e Luca sono il cuore pulsante di una narrazione che parte da una svolta estremamente drammatica, per poi immergersi nelle situazioni più classiche delle commedie romantiche, con una forte riflessione sul significato della vita. In questo Prima di andare via cerca di distinguersi dal resto, cercando di analizzare qualcosa di molto più ampio, partendo dall'intimo di due persone bisognose di sostegno reciproco.

Non è la prima volta che il mondo dell'intrattenimento affronta una narrazione che tratta di malattie gravi o incurabili (abbiamo visto un approccio identico anche in Breaking Bad) ; in questo caso, tuttavia, la situazione è permeata di romanticismo e dolore, cercando sempre di andare oltre, soprattutto verso la conclusione della storia. L'incontro tra Luca e Giulia, anche se un po' forzato, rappresenta l'elemento di svolta principale di una trama strettamente legata all'amore adolescenziale e al modo in cui gli esseri umani possono o meno affrontare il proprio dolore e quello degli altri.

In questo, Prima di andare via si dimostra piuttosto intelligente, delineando un percorso in cui i protagonisti dovranno affrontare una serie di situazioni che mettono subito in evidenza la sensibilità del film. Avere il cancro significa reagire? Significa seguire la strada e i consigli dei medici? Oppure significa cercare risposte altrove, ignorare tutto e tutti, chiudersi in se stessi per paura di ferire o anche solo di essere compresi? (abbiamo affrontato le stesse domande con la recensione di After Life).

Queste e molte altre questioni accompagnano il viaggio di Luca che, pur essendo consapevole della sua situazione, deve ancora imparare a comprendere cosa accade nella vita degli altri. Così, la svolta più negativa possibile diventa una sorta di nuova prospettiva esistenziale per lui, l'opportunità di abbandonare le rigide fissazioni del passato a favore di un approccio alla vita completamente diverso, forse anche migliore...

Andare oltre

Andando oltre l'aspetto emotivo e tematico del film, Prima di andare via non eccelle troppo dal punto di vista della scrittura . Nel complesso, la storia è piuttosto superficiale, evitando spesso di approfondire il mondo che circonda i due protagonisti. Inoltre, la leggerezza di alcuni momenti secondari (quasi tutte le scene in solitaria di Samuel) sfiora sempre il grottesco forzato, alleggerendo una narrazione che non necessita di tali trovate, e in cui sarebbe stato preferibile uno sviluppo maggiore degli altri personaggi oltre a Luca e Giulia.

Nonostante l'interpretazione brillante di Jenny De Nucci e il coinvolgimento emotivo della trama, la prevedibilità di alcuni sviluppi attenua facilmente l'entusiasmo. Il messaggio è presente, così come le emozioni e la leggerezza tipica dell'adolescenza. Purtroppo, però, una scrittura profondamente esistenzialista non può reggersi in piedi se tutto il resto scorre troppo velocemente, arrivando a forzare sia le scene chiave della storia che quelle apparentemente meno importanti.

Prima di andare via Prima di andare via è un film che funziona soprattutto dal punto di vista emotivo. La scelta d'incentrare l'intera storia sui due protagonisti sviluppa il suo intero potenziale narrativo su un intimismo che tende ad allontanare tutto il resto. La riflessione esistenzialista di fondo, poi, contribuisce a elevare il valore di un lungometraggio che ha sicuramente molto da dire, preferendo imboccare una strada piuttosto sbrigativa. L'attenzione allo specifico umano è centrale, come anche una riflessione finale più ampia da non trascurare affatto. Il risultato è una pellicola che riflette sulla vita e sul rapporto di due persone; ne analizza le dinamiche forzandone la scrittura, per poi aprirsi a un discorso che avrebbe necessitato di più tempo per essere esaurito al meglio.

6

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