Anaconda, la recensione del film con Jennifer Lopez

Una troupe documentaristica alla ricerca di una leggendaria tribù si imbatte in un gigantesco serpente mangia-uomini.

Anaconda, la recensione del film con Jennifer Lopez
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In Anaconda una troupe televisiva sta risalendo il Rio delle Amazzoni in barca al fine di realizzare un documentario sulle leggendaria tribù Shirishamas, popolazione della quale si son da tempo perse le tracce. Durante il viaggio la squadra, capeggiata dalla regista Terri Flores, si imbatte in un naufrago disperso nelle paludi in seguito all'incidente subito dalla sua imbarcazione. L'uomo accolto a bordo si chiama Serone e sembra saperla molto lunga sulla geografia della zona, tanto da consigliare il percorso al fine di trovare il luogo esatto dove vivono gli Shirishamas; al contempo però pare nascondere diversi segreti sul suo passato che mettono in allerta alcuni membri del gruppo. E quando un gigantesco esemplare di anaconda fa la sua comparsa nelle acque circostanti avrà inizio una disperata lotta per la sopravvivenza tra tradimenti e dolorose perdite.

Là dove scorre il fiume

Assunto negli anni a rango di cult di genere, Anaconda è solo un discreto b-movie che è stato capace di giocare bene le sue carte ai tempi dell'uscita nelle sale, nel 1997, riprendendo a piene mani soluzioni narrative e di messa in scena tipiche degli shark movie, qui aggiornate con la presenza di un gigantesco serpente mangia uomini. Il divertimento di bocca buona non manca di certo nei novanta minuti di visione e proprio la corretta durata evita tempi morti: il ritmo si mantiene su discreti livelli fin dal veloce prologo, col reclutamento di gran parte del team lasciato fuori campo per gettare subito l'azione nell'ambientazione paludosa che fa da sfondo alla pressoché totalità del film. Quando entra in scena il viscido villain, realizzato con effetti speciali non sempre convincenti, il gioco al massacro diventa prevedibile e ben presto si ottengono indizi su chi realmente sopravviverà alla mattanza dell'animale, fattore questo che toglie gran parte della suspense relativa al destino dei personaggi. Un difetto sicuramente imputabile ai canoni medi del filone parzialmente risollevato dalla carismatica figura di Serome, antieroe / leader che trova nella guizzante performance di Jon Voight la perfetta dose di carisma. Il resto del cast, pur composto da volti noti e conosciuti quali Jennifer Lopez, Eric Stoltz, Owen Wilson ,Ice Cube e Danny Trejo è figlio invece di caratterizzazioni più scontate, così come la gestione dei colpi di scena che son lasciati ben più che intuire già nella prima mezzora. La componente horror è all'acqua di rose, con una dose di violenza a prova di grandi e piccini, e la svolta action dell'ultima parte, tra salvataggi all'ultimo minuto e la definitiva resa dei conti tra "la bella e la bestia", è tanto dilettevole quanto innocua e banale.

Anaconda B-movie che ha segnato gli anni '90, tanto da generare ben tre mediocri sequel, Anaconda è un film che vive delle sue palesi ingenuità e dei prevedibili risvolti di trama, con colpi di scena ed epilogo già assai intuibili dopo pochi minuti di visione. A dominare la scena più che il gigantesco serpente è il personaggio di Jon Voight, vera e propria nemesi umana ricca di carisma, brillante in un cast anonimo seppur popolato da star più future che allora contemporanee. Con gli istinti horror latitanti, pur nella marcata situazione ambientale prendente a piene mani dagli shark movie, il lato di genere è affidato ad un'azione di matrice avventurosa che senza eccellere svolge comunque il suo compitino di facile intrattenimento.

6

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