Anaconda - Alla ricerca dell'orchidea maledetta, la recensione dell'horror

Un gruppo di ricercatori organizza una spedizione nella giungla del Borneo per cercare un leggendario fiore dalle proprietà miracolose.

Anaconda - Alla ricerca dell'orchidea maledetta, la recensione dell'horror
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Un gruppo di indigeni a caccia nelle foreste del Borneo viene attaccato da un gigantesco esemplare di anaconda, che provoca la morte di uno di loro.
Nel frattempo la compagnia farmaceutica Wexel Hall ha da poco scoperto l'esistenza di un raro esemplare di orchidea, le cui proprietà terapeutiche potrebbero essere usate per curare malattie e come fonte di eterna giovinezza. I boss della compagnia decidono così di inviare in Borneo, dove il mitico fiore crescerebbe, un gruppo di ricercatori: tra loro vi sono i dottori Jack Byron e Ben Douglas, Gordon Mitchell, Sam Rogers, Gail Stern e Cole Burris, ognuno speranzoso di trovare la pianta e ottenere così un'immediata ricchezza.
Giunto in Indonesia, il team fatica a procurarsi un passaggio che li conduca a destinazione, visti i timori degli abitanti locali riguardo le leggende che circolano su quella zona selvaggia. L'unico disponibile ad accompagnarli, dietro un lauto assegno, è il capitano Bill Johnson, reduce di guerra, che gestisce un vecchio mezzo scassato insieme al collega e amico Tran Wu e all'inseparabile scimmietta Kong.
In Anaconda - Alla ricerca dell'orchidea maledetta Johnson è dubbioso sul percorso da seguire ma Jack lo convince, con la promessa di un ulteriore premio in denaro, a intraprendere un tragitto non sicuro pur di arrivare il prima possibile alla meta. Una decisione sbagliata, poiché la squadra verrà ben presto attaccata dall'enorme serpente predatore che metterà in serio pericolo le loro vite.

Chi non muore si rivede

A sette anni dal notevole successo di pubblico (ma non di critica) del primo Anaconda (1997), la saga si arricchisce di un nuovo capitolo, un sequel stand-alone che ha replicato il destino del prototipo in quanto ad accoglienza. Se il film precedente era servito come trampolino di lancio per la carriera sul grande schermo di Jennifer Lopez, contando anche sulla carismatica presenza di Jon Voight nel cast, in quest'occasione i personaggi non hanno altrettanto carisma e la marcate caratterizzazioni non fanno che sottolineare una mancanza di idee nella gestione del racconto e del gruppo di protagonisti.

Collegato solo per un breve ma incisivo dettaglio all'originale, Anaconda - Alla ricerca dell'orchidea maledetta (disponibile nel catalogo filmico di Netflix) è falsamente ambientato in Borneo, visto che le riprese sono state effettuate alle isole Fiji: dettaglio di poco conto almeno per il grande pubblico, che difficilmente noterà differenze tra le due rispettive flore/faune, con fitte boscaglie, paludi e cascate che fanno da sfondo alla pressoché totalità del minutaggio.

Giungla di sangue

I novanta minuti di visione sono un perfetto sunto tra i tipici sussulti del monster-movie e quelli dello slasher, con la lenta e inesorabile mattanza della quale sono vittima in serie i malcapitati protagonisti nel sempre più burrascoso procedere degli eventi, con inaspettati tradimenti e parziali colpi di scena a tentare di speziare in parte l'anonima base narrativa. Anaconda - Alla ricerca dell'orchidea maledetta procede da un punto A a un punto B senza troppa inventiva, ed è difficile affezionarsi a figure così anonime e stereotipate (esclusa la scimmietta Kong, al centro delle gag più divertenti), anche nei momenti ipoteticamente più tragici e ad alto tasso di suspense, tanto che l'epilogo riguardante i sopravvissuti - con tanto di risatine e battute di circostanza - appare quanto mai azzeccato, vista la scarsa attenzione rivolta a chi "non ce l'ha fatta".

Tra lotte col coccodrillo a mani nude, discese in acquitrini paludosi, incidenti nelle rapide/cascate locali, il regista Dwight H. Little tenta di concedere un po' di sano spettacolo a tema ma con risultati appena accettabili, concentrandosi sulla nemesi predatrice solo nella resa dei conti finale, con l'utilizzo di discreti effetti speciali uniti a shot di reali esemplari di serpente.
Le dinamiche horror sono "all'acqua di rose" e, nonostante la scia di morte che ben presto segue il gruppo di ricercatori, il sangue è pressoché assente, scelta questa che amplia la visione a un pubblico più ampio ma che fa certamente storcere il naso a chi si aspetta qualche sbudellamento extra.

Anaconda - Alla ricerca dell'orchidea maledetta Ricalca a grandi linee la trama del primo Anaconda (1997) con Jennifer Lopez, anche se qui l'obiettivo della spedizione non è quello di girare un documentario ma bensì di recuperare un fiore dalle proprietà miracolose, ma non possiede la stessa personalità dell'originale - che già di per sé non era certo un film memorabile. Questo sequel stand-alone mette un team di ricercatori al centro della vicenda e un coraggioso capitano della barca di fortuna alle prese nuovamente con un gigantesco serpentone, tra cascate e paludi del Borneo (anche se in realtà le riprese sono state effettuate alle isole Fiji) in cui il pericolo può nascondersi in ogni angolo. Anaconda - Alla ricerca dell'orchidea maledetta rende gli anonimi personaggi quale carne da macello per il vorace predatore, che compare meno del previsto nel corso dei novanta minuti di visione; l'anima horror è infatti troppo derivativa e annacquata per appassionare realmente i fan del genere, con forzature a livello narrativo abbastanza evidenti e la sola suggestiva cornice naturalistica a infondere parziale fascino dal punto di vista estetico. Il film andrà in onda giovedì 13 giugno alle 00.15 su TV8.

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